UN ANNO CON MARIA :
IL RITROVAMENTO
DI GESU'
NEL TEMPIO / Luca
2,41-50
41 I suoi genitori si
recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo
lusanza;
43 ma, trascorsi i giorni della festa,
mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo rimase a
Gerusalemme senza che i genitori se ne accorgessero.
44 Credendo che egli fosse nella comitiva fecero
una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti
e i conoscenti.
45 Non avendolo trovato tornarono in
cerca di lui a Gerusalemme.
46 Dopo tre giorni lo
trovarono nel Tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava
e li interrogava.
47 E tutti quelli che
ludivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza
e le sue risposte.
48 Al vederlo restarono
stupiti e sua Madre gli disse: Figlio, perché ci
hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo angosciati.
49 Ed egli rispose: Perché
mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del
Padre mio?
50 Ma essi non compresero ciò
che aveva detto loro.
51 Scese dunque con loro
e venne a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua Madre custodiva
tutti questi fatti nel suo cuore.
52 E Gesù cresceva
in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
È bello questo racconto,
sprizza ovunque il sapore della storicità, anche se poi
nel contesto pasquale o di altri agganci affiora il senso simbolico.
Storicità:
è Luca che scrive, il solo storico qualificato secondo
i canoni della storiografia greca, e quello che era nella situazione
migliore per raccogliere i ricordi su Maria. Non sappiamo se
labbia conosciuta, ma certamente ha conosciuto parecchie
persone del clan di Maria e di Gesù: due di loro furono
vescovi di Gerusalemme: Giacomo e Simone. Ora nella vita del
clan i ricordi familiari si trasmettono e quelli su Gesù
dovevano essere molti. Luca ne ha scelto uno molto significativo:
quello che meglio mette in rilievo le relazioni Madre-Figlio.
Ci si sente fin dallinizio immersi nella vita del popolo
ebraico di allora e si evidenzia un pellegrinaggio a Gerusalemme.
Scene di
vita quotidiana
È lunico racconto
che ci offre dati sulla vita quotidiana e siccome quello che
si cita si trova nel Vangelo è logico che parli della
vita spirituale di Gesù e Maria. Gesù aveva oramai
12 anni, cioè era nellanno in cui sarebbe diventato
adulto, lanno in cui si diventava Bar-Mitzwa, Figlio della
Legge, del precetto. Lo studio della Legge era oramai per lui
un obbligo. Ora per gli adulti cera un dovere da compiere,
come si legge nel Deuteronomio (16,17): Tre volte allanno
ogni tuo maschio si presenterà davanti al Signore, nel
luogo che avrà scelto. Il Vangelo dice che i suoi
genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di
Pasqua e, quando Gesù ebbe 12 anni
salirono con lui secondo lusanza. Forse accompagnò
i genitori anche prima, ora ci va per dovere era Bar Mitzwa.
Certamente non andarono da
soli. Il pellegrinaggio faceva parte della vita del clan. La
carovana, cioè quelli che andavano insieme, era un gruppo
profondamente unitario formato da parenti e conoscenti. In questa
comunione di vita popolare e religiosa era un tuttuno e
latto religioso più importante erano i Salmi
delle ascensioni, tra cui spicca il 122: Quale gioia
quando mi dissero: andremo alla casa del Signore. E ora i nostri
piedi si fermano alle tue porte Gerusalemme (vv. 1-2).
Lintima comunione di
vita può spiegare la disattenzione di Maria e Giuseppe
(2,42s) e questo dice anche che la loro famiglia era simile alle
altre. Maria dirà: Tuo padre ed io (v. 44).
Ora (vv. 43ss) cè qualcosa di strano. Si dice che
andarono a Gerusalemme e poi subito si racconta che, passati
gli otto giorni della festa, ripresero la via del ritorno....
Nulla si parla di quello che fecero nellandata e durante
la festa in città. Tutto ciò è fuori dagli
interessi di Luca.
Gesù,
figlio della Legge
Non meravigliamoci che solo
dopo un giorno di cammino si accorsero che Gesù non era
con loro. La vita del clan non ci permette di dire che Maria
era una mamma trascurata. Bisognerebbe dire che era una mamma
che non aveva nulla di possessivo e che sapeva fidarsi del figlio.
Comunque fu una dolorosa sorpresa. Tornarono a Gerusalemme e
solo dopo tre giorni lo trovarono seduto nel Tempio
tra i maestri di Israele.
Lasciamo per ora laspetto
dellinterpretazione simbolica e guardiamo i fatti. Questa
presenza di Gesù nel Tempio dice che viveva profondamente
il suo essere Bar Mitzwa e che forse è questo che più
ha fatto negli otto giorni di festa. Interessa invece la reazione
di Maria e Giuseppe: Rimasero stupiti come quando
sentirono il canto di Simeone. È uno stupore che non dice
solo meraviglia, ma che ha in sé un senso di incomprensione.
Il dialogo
Maria-Figlio è oltremodo semplice: Figlio mio, perché
ci hai fatto questo. La voce di Maria ha un senso di rimprovero,
ma è anche la voce di una mamma che si accorge di non
capire il Figlio. Ciò che poi è strano è
che Gesù non risponde alle parola della Madre, ma in senso
di rimprovero dice loro: Non sapevate che io debbo essere
nella casa del Padre mio?. Ma essi non capirono quello
che disse loro. Eppure Gesù suppone che dovevano saperlo.
Giuseppe sapeva di non essere il padre carnale, e Maria, che
lo aveva concepito nella verginità, sapeva che il Figlio
era un dono di Dio.
Quello che si dice nel racconto
dellAnnunciazione non poteva essere facile per Maria. E
forse è probabile che su questo evento non abbiano mai
riflettuto. Ora però Maria sa che non riesce a capire
e che deve continuare a riflettere su quello che capita e sul
fatto enorme che da quel giorno il Figlio, che lei sa di essere
destinato a possedere il trono di Davide, scende con loro a Nazaret
e rimase loro sottomesso per quasi 20 anni.
È comunque probabile
che questo testo contenga la prima parola di Gesù e che
questo esprima la sua relazione con Dio Padre, ciò che
farà in tutta la sua vita. Il Vangelo dellInfanzia
si conclude come il racconto della nascita: Maria custodiva
tutte queste parole-eventi nel suo cuore. Questo ci insegna
a imitarla nellascolto dei fatti-evento di Gesù.
Per una
lettura simbolica
Abbiamo esposto i fatti che
sono entrati nella tradizione cristiana e pasquale e che perciò
si sono arricchiti nel loro contenuto. La comunità infatti
confrontava in continuità le parole-evento di Gesù
con le Scritture e trovava paralleli per capire che Gesù
era il vero compimento di tutte le promesse. Lo studioso Laurentin
afferma: Questo semplice racconto (fuga, ricerca, dolore,
sorpresa) ci rivela la profondità della meditazione di
Maria verso la sua conclusione, cioè anche dopo Pasqua.
È tutto un tessuto di simboli che offrono un senso nel
loro stesso contenuto o struttura. La fuga di Gesù è
un gesto carico di senso. È collocato tra la profezia
di Simeone: Una spada ti trafiggerà lanima
(2,35), prima realizzazione
sotto forma di segno della Passione-Risurrezione. È tessuto
di parole e temi chiave che il racconto della Passione-Risurrezione
riprende.
I tre giorni della sua scomparsa
annunciano i tre giorni della sua morte, tema costante negli
annunci di Passione del Vangelo:
Dopo
tre giorni risorgerà (Lc 9,22;13,32;18,35; 24,7.21-22;
At 10,41). I primi cristiani affermavano che questi tre giorni
erano stati annunciati dal libro dellEsodo (19,16): il
terzo giorno è il giorno dellAlleanza, e da Osea
6,5: Venite, torniamo al Signore: in due giorni ci darà
la vita, il terzo giorno ci rimetterà in piedi e noi vivremo.
I due eventi sono collocati durante la Festa di Pasqua. La risposta
a Maria anticipa le parole dellangelo il giorno di Pasqua:
Perché mi cercavate (32,49); Perché cercate
il vivente tra i morti (24,5). Lincomprensione di
Maria (2,50) è parallela a quella dei discepoli (Lc 18,34;
24,25). Debbo essere nella casa del Padre mio (2,49);
Padre, nelle tue mani affido il mio spirito (23,44).
Tutti quelli che ludivano
erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte
(v. 47). Davvero Gesù cresceva colmo di sapienza
e il favore di Dio era con lui. È probabile che
Luca parlando di Gesù seduto tra i maestri stia lavorando
sui testi che parlano della Sapienza di Dio in Israele e che
voglia presentare Gesù Sapienza di Dio. Ora si dice che
la Sapienza sta in mezzo al popolo (Sir 24,1); di Gesù
si dice che è in mezzo ai maestri e dando valore al tutti
quelli che lo ascoltavano del v. 47, pensava a quello che si
è detto della Sapienza in mezzo al popolo.
Una tradizione
ricorda che il re Salomone salì al trono a 22 anni e che
meravigliava tutti per la sua sapienza, dono di Dio. Di Gesù
si dice che tutti erano stupiti della sua intelligenza. Gesù
è davvero cresciuto in sapienza (2,40). Egli è
più di Salomone (Lc 11,31 ).
Egli non ha
solo il dono della Sapienza; per la comunità cristiana
egli è la Sapienza di Dio. Della Sapienza si dice che
è uscita dalla bocca di Dio; levangelista Giovanni
ricorda che Gesù è la Parola di Dio.
La Madre custodiva tutte queste
parole-evento nel suo cuore, un tema caro a Luca nel Vangelo
dellInfanzia dove ricorre 6 volte. Il cuore indica il centro
delle decisioni, della libertà, del dono di sé.
Luca è lunico che ci fa conoscere il cuore di Maria,
la sua fede (1,45), la sua speranza e ubbidienza (1,38), la sua
interiorità e preghiera (1,46-56), la sua libera adesione
a Cristo (1,55). E tutto questo procede dal dono dello Spirito
Santo che scende su Maria (1,35), come scenderà sugli
apostoli secondo la promessa di Cristo (At 1,8). Con questa immagine
di Maria concludiamo questa densa meditazione nella quale Maria
si presenta come il modello di ogni credente che conserva e confronta
tutte le parole-evento di Cristo, un confronto che è sempre
un progredire nella conoscenza di Cristo.
Il volto
mariano della Chiesa
Ci sono altri tre testi nel
Vangelo di Luca che parlano di Maria. Il primo è Lc 8,19-21
che non devessere letto nella luce di Mc 3.31-35. Qui Maria
è sola, non è venuta con i parenti che volevano
portarsi a casa Gesù. È venuta per ascoltare e
vedere Gesù insieme al popolo. Alcuni fanno notare a Gesù che cè
sua Madre e Gesù dice: Mia madre e i miei fratelli
sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la custodiscono.
La comunità capisce che Maria è Madre anche per
questo. Come credente ascolta.
Il secondo testo è Lc
1,27-28: Qui si parla di una donna che, sentendo Gesù
esclama: Beato il ventre che ti ha portato e il petto che
ti ha allattato. Alcuni riportando la risposta di Gesù
traducono: Beati piuttosto.... È meglio tradurre:
Ancor più beati coloro che ascoltano la parola di
Dio e la custodiscono. Non si nega il beata
della donna, ma si dice quel petto è beato perché
prima ha ascoltato la parola di Dio. Maria è Madre
perché dopo aver ascoltato lAngelo dellAnnunciazione
ha detto di sì a Dio. Lascolto precede
la Maternità. Senza quellascolto non sarebbe stata
Madre.
Il terzo testo è dato dagli Atti degli Apostoli (1.12-14),
dove si presenta la prima comunità in attesa dello Spirito.
È in preghiera insieme a Maria, la Madre di Gesù.
Non poteva mancare perché è colei che, adombrata
dallo Spirito Santo ha dato alla luce Gesù; perché
ha creduto come disse Elisabetta e perciò ora siede tra
i credenti. Essa è esperta di Spirito Santo. Per questo
non poteva mancare e unire la sua preghiera a quella degli Apostoli
che sono in attesa dello Spirito. Infine è la Madre di
Gesù. Anche allinizio della Chiesa cè
la Madre. La Chiesa ha un volto mariano diceva Paolo VI. E tutti
i cristiani la sentono Madre.
Preghiamo
Maria hai perso
Gesù e con angoscia lhai cercato. Anche in questo
sei un modello per noi cristiani.
Ti chiediamo,
o Madre, quando perdiamo Gesù perché abbiamo peccato,
fa che con angoscia ci mettiamo subito alla sua ricerca
e fa che in questo cammino incontriamo te che cerchi per
noi e con noi Gesù.
Donaci di capire che
è impossibile una vita priva di Gesù. A volte lo
perdiamo perché abbiamo perso la conoscenza di lui. In
questo caso aiutaci a prendere il Vangelo e a confrontarci con
lui fino a quando ci sentiremo di nuovo in comunione con lui.
Che il vivere in grazia sia un vero impegno della
nostra esistenza. Amen!
Mario Galizzi SDB
IMMAGINI:
1 ©
Elledici / G. Schnoor. / Gesù
tra i dottori nel Tempio .
2 Gesù tra i Dottori. Maestro di Liechtenstein
(XIV sec.) - Vienna. / Rimanendo nel Tempio a discutere con i Dottori,
Gesù sottolinea la sua appartenenza al Padre e la priorità
della sua missione redentrice..
3 Gesù tra i Dottori. Maestro di Liechtenstein
(XIV sec.) - Vienna. / Discutendo con i Dottori, Gesù esercita
la sua facoltà di ebreo adulto nel commentare le Scritture
e ricercarne il senso autentico.
4 Cristo tra i Dottori,
Paris Bordone (1500-1571) - I.S.G. Museum, Boston. / I tre giorni trascorsi
nel Tempio sono per Gesù lanticipo della sua Passione,
Morte e Risurrezione.
5 ©
Elledici /
Il
pellegrinaggio verso Gerusalemme compiuto a dodici anni, è
la descrizione simbolica del grande viaggio che Gesù compirà
da adulto verso la Città Santa, per portare a compimento
tutte le Scritture.
6 © Elledici. / Tornato a Nazaret, Gesù inizia
la sua vita nascosta. Durerà circa 20 anni. È il
tempo della totale condivisione di Dio con la vita delluomo.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2006 - 7
VISITA Nr.