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VALDOCCO | Giovanni c. 19,23-27 La frase posta come titolo dà la chiave di lettura. Dobbiamo chiederci: Come si rivela Gesù nei fatti del Calvario? Quale senso hanno i singoli eventi là avvenuti? Ecco le due domande guida per entrare, meditando, nella profondità del mistero di Cristo. Solo leggendoli così motivati, riusciremo a contemplare Gesù nel suo massimo trionfo, perché si tratta davvero di un trionfo. Sul Calvario infatti Gesù viene intronizzato come Re delluniverso; sul Calvario egli inizia ad attirare tutti a sé; sul Calvario vince per sempre il potere delle tenebre e toglie il peccato del mondo; sul Calvario ci affida sua Madre, e fa di Maria la madre dei credenti; sul Calvario ci dona lo Spirito e porta a compimento tutte le promesse. Sono queste le verità su cui mediteremo cercando di andare oltre la crudeltà e la materialità dei fatti per capire che in realtà Dio ci sta salvando nel Figlio suo Gesù. La suddivisione del testo è assai semplice: 1. La tunica inconsutile (19,23-24). 2. La Madre (19,25-27). 3. Gesù muore (19,28-30). 4. Il colpo di lancia (19,31-37). 5. La sepoltura (19,38-42). Questi ultimi tre li vedremo la prossima volta. La tunica inconsutile (19,23-24) I soldati, quando ebbero crocifisso Gesù, presero i suoi vestiti e ne fecero quattro parti, una per ciascuno, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta dun pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si compiva la Scrittura: Si sono spartiti tra loro i miei vestiti e sulla mia tunica hanno tirato a sorte. I soldati fecero così. Lultima frase dice limportanza che levangelista dà agli esecutori materiali della crocifissione. Sono il soggetto di tutte le frasi. Giovanni commenta il loro agire citando alla lettera il Salmo 22,18. Ma qual è il senso di tutto ciò? Per scoprirlo dobbiamo andare oltre il fatto materiale. Essi avevano il diritto di suddividersi i beni del reo. Ma qui cè ben altro e la tradizione cristiana lha capito. Mentre i Giudei rifiutano Gesù, qui cè gente pagana che si spartisce leredità di Gesù e che non vuole stracciare la tunica. Si suddividono le vesti in quattro parti. Erano forse solo quattro i soldati? Difficile pensarlo. Ecco allora che non pochi hanno interpretato il numero in senso simbolico. Esso indica i quattro punti cardinali e dice che leredità di Gesù rifiutata dai Giudei passa al mondo intero. Comunque questa interpretazione è solo probabile. Più sicuro il simbolismo della tunica che non fu stracciata: è rimasta intera. E così, mentre per tre volte levangelista ha affermato che ci fu scisma tra coloro che rifiutarono Gesù (7,43; 9,16; 10,19), per tre volte ha sottolineato che lagire di Gesù tende allunità (10,16; 11,52; 17,11). La tunica inconsutile è il simbolo più bello dellunità della Chiesa e questo simbolo è stato messo qui quando Gesù, innalzato sulla croce incomincia ad attirare tutti a sé. Indica il convergere in uno di tutti i popoli della terra. I Padri della Chiesa lhanno capito. La Madre (19,25-27) Mentre i soldati
fecero così: stavano presso la croce di Gesù sua
madre, la sorella di sua madre. Maria madre di Cleofa e Maria
di Magdala. Gesù allora vedendo la madre e accanto a lei
il discepolo che egli amava, disse alla Madre: Donna, ecco
tuo Figlio. Poi disse al discepolo: Ecco, tua madre.
E da quellora il discepolo laccolse con sé. Maria, pur non perdendo la sua singolarità, è vista qui nella sua funzione di donna. Nel racconto di Cana era tipo del popolo antico in attesa di un compimento che si sarebbe realizzato nellora di Gesù. Ora siamo al compimento di quellora. Anzi allultimo atto messianico di Gesù. Lo dimostra il v. 28 che segue immediatamente: Gesù, sapendo che oramai tutto si era realizzato, affinché si compisse la Scrittura disse.... Qui è
chiaro che quanto avviene tra Gesù e la Madre entra nel
suo compito messianico; solo dopo si può dire: Ora
tutto si è realizzato. Sul Calvario
cera anche il discepolo che Gesù amava. Difficile
sapere il suo nome, ma è certo che è tipo di tutti
quei discepoli che vivono questa parola di Gesù: Chi
fa suoi i miei comandamenti e li osserva è colui che mi
ama, e colui che mi ama sarà amato dal Padre mio e anchio
lo amerò (14,21). Gesù, parlando del discepolo
che è lì accanto a Maria intende parlare a ogni
discepolo che lo ama e accoglie nella fede e possiamo essere
noi. È il suo testamento Ci chiama ad accoglierla nella nostra intimità, come un bene prezioso. E Maria ci accoglie come un altro Gesù. Dice Origene: Ogni uomo, divenuto perfetto non vive più, ma è il Cristo che vive in lui; e poiché Cristo vive in lui, è detto a Maria: Ecco, tuo figlio, ecco Cristo. Maria vuole vederci come Gesù e vuole portarci a Gesù. Il racconto
del Calvario si conclude: Fisseranno lo sguardo su colui
che hanno trafitto. Ma chi sono che per primi fissano lo
sguardo su Gesù trafitto? Maria e il discepolo che lha
accolta come Madre. Maria non vuole che ci fissiamo in Lei, ma
con Lei in Gesù. Maria vuole vederci come un altro Gesù. La mattina
del 27
febbraio 2007,
il Signore ha chiamato a sé Don Mario Galizzi nostro valente
collaboratore. La sua competenza in campo biblico, la sua spiritualità semplice, familiare, profondamente ottimista e gioiosamente salesiana ne facevano un uomo di Dio apprezzato e ricercato. La sua visione fraterna della comunità credente, la sua fedeltà alla Tradizione e il suo spirito gioviale si riversavano nei suoi scritti, apprezzati e diffusi in molti Paesi. Studioso,
predicatore, missionario e innamorato della Scrittura, ora Don
Mario ascolta la Parola che ha annunziato e continua ad essere
presente in mezzo a noi anche con il suo prezioso lavoro preparato
già da tempo per i lettori della nostra Rivista. Mentre
continueremo a nutrirci delle sue impareggiabili riflessioni,
ricordiamolo nelle nostre preghier
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