Pochi chilometri
separano Gesù da Gerusalemme. È dunque opportuno
che il Maestro ricordi ai Dodici il motivo fondamentale del suo
viaggio: egli sale in quella città per dare la vita e
risorgere. È la terza volta che lo annuncia, ma quanta
fatica a capire quel parlare (18,31-34)!
Nel frattempo
il gruppo arriva a Gerico, fiorente città doganale e tappa
dobbligo per le carovaniere che, provenendo dalla valle
del Giordano e dalla più lontana Arabia, si recavano a
Gerusalemme. Là abitava Zaccheo.
Lo sguardo
e la Parola
Loasi
di Gerico offre a Gesù occasione per una sosta ed inquadra
un miracolo ed un incontro: due vicende tra loro diverse, ma
ugualmente portatrici di salvezza.
La notizia della guarigione di un cieco (18,35-43) fa rapidamente
il giro della città e arriva a Zaccheo: è un
peccatore, il capo dei pubblicani, ossia di coloro che
per conto dei Romani riscuotevano le tasse. Costui prova curiosità,
forse il desiderio di vedere Gesù. Comincia così
una narrazione che in pochi versetti ci restituisce il cuore
dellopera di Cristo sintetizzata in uno dei temi più
cari a Luca: la salvezza dei peccatori.
Il racconto
si fa ritmato, veloce. Zaccheo, essendo basso di statura, sale
su di un albero per poter vedere Gesù, ma improvvisamente
lazione è come rovesciata: quando giunse in
quel luogo, Gesù alzò lo sguardo... e lo
vide per primo (v. 5)! Dopo lo sguardo, il capo dei pubblicani
è raggiunto dalla Parola: Scendi subito perché
oggi devo fermarmi a casa tua.
Lofferta
della salvezza
È bello
considerare come Gesù sappia avvicinare Zaccheo proprio
al momento giusto, facendo della curiosità e del desiderio
di quelluomo il momento favorevole per la salvezza. Mai
tacere o evadere i nostri desideri di Dio, neppure le nostre
curiosità. Diciamogliele, invece: penserà lui a
servirsene nel modo migliore e per il nostro bene. Perché
vivere di nostalgia per una parola taciuta o un desiderio inespresso?
Gesù dice a Zaccheo: scendi subito. Subito,
ma in realtà nel testo greco si leggono due verbi che
rendono la frase più intensa: ... affrettandoti,
scendi.
Perché
tanta fretta? È come se Gesù gli dicesse: Coraggio,
scendi allo scoperto: smettila di nasconderti fra i rami di questo
sicomoro e metti in atto il tuo desiderio di vedermi. Abbandona
la tua vita di prima e lasciati
incontrare da me. Davanti a Cristo che porta la salvezza
non cè tempo da perdere! Bisogna accoglierlo subito
e subito entrare nel suo progetto, togliendo dalla propria vita
tutto ciò che non è dignitoso e retto. Egli ha
da farci doni di salvezza. Perché a volte siamo tanto
reticenti nellaccoglierli?
Il momento
della salvezza
Gesù
poi dice: ... oggi devo fermarmi a casa tua. Fermarsi
a casa di un pubblico peccatore è cosa disdicevole per
un Maestro come Gesù che non teme però il giudizio
dei ben pensanti (v. 7). Piuttosto gli preme dare salvezza: quel
pubblicano è un uomo in una situazione di radicale bisogno,
egli deve essere aiutato subito, oggi.
Questa parola
molto cara a Luca che la usa 19 volte nel suo Vangelo e per ben
due volte in questa pagina, esplicita quanto Gesù aveva
già detto prima e designa con più chiarezza quel
particolare momento di salvezza che è giunto ora anche
per Zaccheo.
Nel fermarsi
in quella casa è iscritto il momento stesso, unico e splendido,
in cui il Signore vuole invitare allincontro che salva:
oggi, in unoccasione irrepetibile ed imperdibile,
e a casa, in una situazione che è simbolo
di ogni quotidianità. Dovremmo veramente fare molta più
attenzione alla qualità del nostro quotidiano in cui chissà
quanti inviti di salvezza il Signore ci ha rivolto e noi, magari
senza accorgercene, li abbiamo declinati. Zaccheo ci è
maestro nel non lasciare andare via il Signore che passa.
Egli ci insegna
a spalancargli le porte di casa con azioni concrete che significhino
la rettifica della vita. Il testo le certifica a più livelli
narrandoci prima che quelluomo affrettatosi scese
si osservi lesatta ripresa dei due verbi usati da
Gesù nel dare il suo ordine (v. 5) e lo accolse
pieno di gioia (v. 6). Ci è poi raccontato che il
capo dei pubblicani maturò in cuor suo una decisione che
ha dello straordinario: Signore io do la metà dei
miei beni ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro
volte tanto (v. 8).
Azioni coraggiose
e impossibili da maturare con le nostre sole forze, ma che sgorgano
in modo sovrabbondante nel cuore di chi si è accorto di
essere amato da Cristo e sente il bisogno di riamarlo in una
vita dignitosa, retta, grata della salvezza ricevuta.
Marco ROSSETTI SDB
IMMAGINE:
Gesù chiama
Zaccheo, salito sullalbero, e poi, mangia in casa sua (particolare
in alto a destra). © G. Monaca, Editrice Elledici