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LEGGIAMO I VANGELI:
   
SIMONE, MI VUOI BENE?



Sapere tutto di Dio non è fede. Matteo 16 riporta l'inizio del cammino di fede, la conoscenza a livello razionale.

La fede è, infatti, pensare il Cristo secondo Dio e non secondo gli uomini. E, per quanto ci sforziamo, ritorna sempre a galla, la nostra presunta teologia che diventa deleteria soprattutto quando pensiamo di insegnare a Dio il galateo divino e non ci va che un Dio si sporchi le mani mettendosi a fare delle cose che assolutamente neanche noi faremmo mai. D'altro canto nella vita ognuno ha il suo ruolo: se uno si mette a fare il servo al posto dei servi scade un po' nella sua rispettabilità. Il padrone faccia il padrone e il servo il servo. Questo lo sanno tutti, anche i bambini e quindi Pietro non capisce proprio questa voglia di Gesù di scadere nei suoi comportamenti. Sì, aveva sentito parlare di un servo di Javè, ma quella era tutta un'altra storia!

Pietro quattro: Non mi laverai

"Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano… Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto". Una scena da delirio. Il mondo a rovescio. Sono tutti scioccati gli apostoli e Pietro più di tutti. "Signore, tu lavi i piedi a me?". "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo". Gli disse Simon Pietro: "Non mi laverai mai i piedi!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con me". Siamo tornati a Matteo 16 quando Pietro pensava di saperne più di Gesù e pretendeva insegnargli comportamenti adeguati al suo ruolo di Messia! È inutile, ci sono alcune cose più forti di noi e per quanto a parole diciamo di "fidarci" di Dio, quando ci chiede una fiducia piena subito scendiamo a ricordargli le consuetudini in base alla nostra logica, perché noi pensiamo secondo gli uomini. Che fatica pensare secondo Dio! Ma solo allora potremo parlare di fede.

Pietro cinque: Darò la mia vita per te

Gesù continua: "Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire". E ancora lui, Pietro: "Signore, dove vai?". Gli rispose Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi". Pietro disse: "Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!". Rispose Gesù: "Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte". E sarà così: per tre volte Pietro dirà di non conoscerlo. "Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: "Non sei anche tu dei suoi discepoli?". Egli lo negò e disse: "Non lo sono". Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: "Non ti ho forse visto con lui nel giardino?". Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò. Come siamo lontani dalla fede. Ma lui l'aveva detto: "Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo sicomoro: "Sràdicati e trapiàntati nel mare", e vi ubbidirebbe". Ma tra il dire e il fare…

Pietro sei: Tu sai che io ti amo

Caro Pietro, è ora di fare un salto di qualità. Smettila di pensare che la fede sia credere quello che pensi. Sei fermo ai pensieri secondo gli uomini. Ma la fede è molto di più. Fede è fidarsi ciecamente di Qualcuno che merita tutta la fiducia perché veramente ti ha fatto capire che Lui è unico e Lui non ti toglie mai l'amore che ti ha donato gratuitamente senza nessun tuo merito e, nonostante i tuoi sbagli, è sempre lì a tenderti la mano per ricominciare. Un "Abbà" a pieno titolo! Dì la verità: perché non ti sei impiccato come ha fatto il tuo collega? Eppure il tuo tradimento è stato di una bassezza incredibile: hai detto addirittura che non lo conoscevi, ma capisci? Però dentro di te eri sicuro che Lui ti aspettava, che Lui non ti avrebbe tolto la promessa fattati in Matteo 16 quando ti cambiò il nome. Lo sapevi, eppure, dopo la risurrezione, cocciuto sei tornato a fare il pescatore qualsiasi, facendo finta di non ricordarti che eri stato nominato pescatore di uomini.
E di nuovo ti sei trovato senza nulla di fatto: una pesca fallimentare! Ma questa è stata l'ultima goccia. Quando Lui ti ha chiesto per la terza volta: "Simone di Giovanni, mi ami?", addolorato che per la terza volta ti dicesse: Mi ami?, hai detto: "Signore, tu sai tutto; tu sai…". E finalmente sei arrivato alla fede, ti sei consegnato, hai smesso di pensare secondo gli uomini e sei diventato grande, adulto e, finalmente ti sei rinnegato e hai preso la tua croce per andare dietro di Lui. "Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi". " Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli ".

                                                                                                                           Giuliano Palizzi sdb
*** Ecco l'articolo in PDF                                                    




      RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2012 - 06
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