L'ISPIRAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
Nella Sacra Scrittura, l’ispirazione e la Parola di Dio non vanno intesi come avviene, per esempio, nel Corano, il libro sacro dei Musulmani: essi credono in un testo inviato da Dio e quindi, in un testo perfetto sotto ogni aspetto, sia nella forma, sia nel contenuto.
Secondo i Cristiani, invece, la Bibbia è una raccolta eterogenea, composta da diversi autori umani, sovente attraverso diverse redazioni, correzioni, ampliamenti, attuati mediante un lungo processo.
In che senso, dunque, noi crediamo nella Bibbia, come “ispirata” da Dio?

Come un flauto

Nei primissimi tempi che seguirono la vita di Gesù, i suoi fedeli si rifecero alla mentalità del loro tempo. Secondo i Giudei e i Pagani ellenisti di quel tempo, era lo spirito di un dio che pervadeva l’uomo nei suoi momenti “estatici” e tale spirito divino spegneva l’individualità dell’uomo “ispirato”, come, ad esempio, avveniva per l’oracolo di Delfi. Analogamente, i Cristiani incominciarono a vedere negli autori biblici dei semplici strumenti, quasi dei flauti, in cui soffiava l’aria dello Spirito di Dio, come una melodia divina.

Mossi dallo Spirito

Questa concezione, però, mal si accordava con la faticosa formazione dei libri biblici e con le loro evidenti imperfezioni di ordine letterario, scientifico e storico. Per questo, tale concezione fu a poco a poco superata, non solo per opera degli studiosi della Sacra Scrittura, ma anche dei Vescovi e dei Papi. Ora la Chiesa moderna, come la Chiesa più antica, continua a vedere l’opera di Dio negli scritti degli autori biblici, ma si rende perfettamente conto delle loro diverse caratteristiche umane, del loro ambiente, dei condizionamenti storici e quindi, anche dei loro limiti, che comunque non intaccano mai il messaggio di Dio.
Si mantiene anche l’identica parola di “ispirazione”, nonostante le concezioni assai diverse che essa ha designato nei tempi: ma non credo che questa ispirazione vada considerata come qualcosa di miracoloso, quasi indicasse un’azione esclusiva soltanto a un certo autore e alla definitiva stesura di un certo scritto.
Tutta la trasmissione del messaggio cristiano ha a che fare con lo Spirito di Dio. I primi testimoni sono stati mossi da Lui e quindi, anche i loro libri vanno considerati come mossi dallo Spirito, ovvero ispirati, in forma primaria, sebbene siano stati condizionati dalla loro situazione storica, ambientale e personale.

La formazione del Canone

A poco a poco, poi, lungo molti secoli, si è formato il “canone” dei libri sacri, ovvero il criterio, la norma, con cui si distinguono alcuni scritti biblici da altri libri non biblici: esso si è imposto lentamente, in base al contenuto dei libri stessi. Questo canone è importante, perché la predicazione e la catechesi non si lascino influenzare dall’arbitrio e dal fanatismo, ma si conformino alle testimonianze più sicure, specialmente quelle del periodo apostolico.
Anche la nostra predicazione e catechesi, quindi, è in qualche modo ispirata da Dio, quando si ricollega ai libri biblici; è sempre lo Spirito Santo che trasmette il messaggio di Dio attraverso i secoli. Ma esse devono appunto continuare le testimonianze originarie, che, collegandosi agli Apostoli, sono in contatto con lo stesso Gesù.
Il messaggio dell’Antico e del Nuovo Testamento è dunque ispirato non in senso esclusivo, ma in senso assertivo, con una particolare efficacia e normatività per il messaggio degli anni seguenti.
Così, la voce della Bibbia è detta “Parola di Dio”: anche qui, non in senso esclusivo, ma in senso dichiarativo. Infatti, la Parola di Dio è anzitutto lo stesso Gesù e partecipa alla Parola di Dio chi partecipa a Lui.
Quindi, non ha senso credere prima nella Sacra Scrittura, e in conseguenza, nel suo messaggio. Io credo anzitutto in Dio e nel suo Figlio incarnato, e quindi al loro messaggio, che a sua volta si trova soprattutto nella Sacra Scrittura.
Da quanto si è detto, dovrebbe apparire che la Parola di Dio e lo Spirito (da cui proviene la parola “ispirazione”) non vivono primariamente nel “libro materiale” della Bibbia, ma, attraverso la stessa Bibbia, la Parola di Dio e lo Spirito Santo, si trovano fondamentalmente negli uomini che accolgono la fede cristiana.
Così, la Bibbia, diventa parola di Dio: non come fosse un forziere al di fuori di noi, ma nel cuore di chi si affida alla sua testimonianza: è nel cuore dell’uomo che risuona davvero la Parola di Dio, cioè nel cuore “ispirato di Dio”, nel cuore che si lascia ispirare dallo Spirito Santo
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Antonio Rudoni SDB


IMMAGINE:
San Luca evangelista, sec. xvi - Onufri, Museo nazionale d'arte medievale, Korca (Albania)

RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2003-10
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