LA VIA DELLA MISERICORDIA
Spesso
si pensa che luomo abbia tre strade diverse con cui possa
raggiungere la salvezza e la gioia accanto al Signore: 1) obbedire
alle leggi di Cristo e della Chiesa; 2) agire secondo coscienza;
3) confidare nella misericordia del Padre. E queste strade vorrebbero
presentarsi come alternative: la strada regale si pensa
sarebbe lobbedienza alle leggi cristiane; a coloro
che non le conoscono adeguatamente, Dio offrirebbe loro la possibilità
di vivere rettamente, in base alla loro coscienza; e infine ci
sarebbe la strada dei peccatori, che riescono a carpire la misericordia
del Signore poco prima di morire, dopo una vita di peccati e
di errori.
Ma, se consideriamo meglio le cose, ci rendiamo conto che lordine
delle strade va semplicemente invertito; anzi, in ultima analisi,
queste diverse strade sono una strada sola.
La legge
dellamore
La strada regale è davvero
lobbedienza alle leggi? Questa concezione mi sembra quella
dei Farisei. Anzitutto, obbedire alle leggi può sovente
diventare impossibile, considerando sia la debolezza delluomo,
sia la difficoltà di molte situazioni irreparabili in
cui ci possiamo imbattere e poi, è vero che Cristo ci
chiede anzitutto lobbedienza, o non piuttosto lamore
verso il Padre e verso i fratelli, quellamore che Gesù
considera come il primo, il massimo dei comandamenti? (cf Mt
22,36-39).
Viandanti verso la luce
Quanto alla strada che molti pensano secondaria,
quella di agire secondo la propria coscienza, è davvero
una strada meno perfetta della prima, riservata soltanto a quei
poveri uomini che non hanno conosciuto il cammino migliore, quello
della legge cristiana? Da una parte, siamo tutti dei poveri,
alla ricerca della luce e dellamore; certo, cè
chi vede di più e chi di meno, ma anche se fossimo meno
poveri di altri (cosa che non può mai essere evidente,
perché potremmo avere, per esempio, più luce e
meno generosità), non dovremmo certo ringraziare noi stessi,
ma piuttosto il Signore, che potrebbe averci concesso alcune
facilitazioni attraverso leducazione, lambiente o
situazioni particolarmente favorevoli. Dallaltra parte,
seguire la coscienza non è affatto imboccare una strada
secondaria, ma è la strada che il Padre ha offerto a Gesù,
e offre a tutti gli uomini, cristiani o non cristiani, dotti
o ignoranti, giusti o peccatori. Anche chi cerca di seguire le
leggi di Cristo e della Chiesa, lo fa in base alla sua coscienza
perché capisce che è giusto farlo, perché
ha ragioni sufficienti per orientarsi così... Chi seguisse
le leggi cristiane solo per tradizione e non per convinzione,
si lascia trascinare senza maturità, e rischia che alla
fine, quando una legge cristiana gli apparisse gravosa, cessi
di osservarla, perché gli mancherebbero le motivazioni
per continuare a rispettarla.
La misericordia
tutto precede
La strada della misericordia
divina è solo quella dei peccatori? Sì, è
quella dei peccatori, ma non in opposizione ad altre: è
la strada di tutti noi, perché noi tutti siamo peccatori!
E guai se attendessimo la salvezza per avere osservato la legge,
o per aver seguito la coscienza: allora, ci affideremmo non a
Cristo, ma alle nostre forze. Ma, per fortuna, è sempre
il Padre che incomincia ad usarci misericordia, a incamminarci
verso la salvezza: prima che noi facciamo qualunque cosa, anzi,
prima ancora che noi gliela chiediamo. Non è stato così
con la nostra concezione e con il nostro Battesimo? Non capivamo
ancora nulla, ma il Padre ci ha chiamati alla vita umana e cristiana,
con una generosità assolutamente gratuita. Dunque, tutti
abbiamo bisogno di misericordia: anche i Cristiani coerenti,
anche i Santi, anche Maria Santissima. Ma questa misericordia
si manifesta in forme e momenti diversi, e gli stessi beneficati
spesso non se ne rendono conto. La misericordia di Dio, per esempio,
può rivelarsi ancora con una conversione giovanile, o
più matura, o alla fine della vita terrena; oppure nella
preservazione dal peccato, che certo avremmo commesso se Dio
non ci avesse protetti...
Dunque, la prima strada per la salvezza è uguale per tutti,
ed è la misericordia gratuita di un Dio che ci ama singolarmente
come suoi figli. Questa misericordia, poi, ci orienta ad agire
rettamente, secondo la coscienza che Egli stesso ci dona: lagire
secondo coscienza, quindi, non è un altra
strada rispetto alla misericordia di Dio, ma è la medesima
strada, che può essere accolta liberamente da ogni uomo,
a qualunque religione egli appartenga, e persino dallateo
in buona fede. Per questo, tutti gli uomini si possono salvare,
anche se non conoscono abbastanza Cristo; anzi, Cristo stesso
è morto per ognuno, appunto perché vuole salvare
ciascuno di noi (cf 1 Tim 2,4); e non è affatto escluso
che Egli riesca davvero a salvarci tutti, in forma ordinaria
o straordinaria, percettibile o sconosciuta: per questa salvezza
universale Cristo prega ancora, come appare più volte
nella nostra Liturgia.
Ununica
via
La strada della legge è
in realtà la stessa strada della misericordia e della
retta coscienza. La misericordia di Dio ci orienta alla rettitudine;
e molti capiscono che, per essere onesti con se stessi, devono
seguire la Parola di Cristo e della sua Chiesa. In questo caso,
però, non dobbiamo pensare che obbedire alle norme sia
la cosa più importante di tutte ai fini della salvezza:
la prima cosa è amarlo nei fratelli con cui Gesù
sidentifica (cf Rom 13,8); e solo in conseguenza di questa
legge fondamentale, i Cristiani praticanti seguono le altre norme
che derivano da essa! E lo fanno senza rinunciare affatto alla
loro personale libertà, data da Dio stesso: infatti, la
nostra libertà, unita alla misericordia del Signore, ci
porta ad agire come Gesù. E poi, non dobbiamo credere
che sia la legge che ci salva: chi ci salva è Cristo,
per gratuita misericordia (cf Rom 4,13-16). Il fatto che, con
la sua grazia, seguiamo i suoi comandamenti, non comporta un
debito che Egli contrae verso di noi (cf Lc 17,7-10);
è invece unulteriore misericordia, quella di elargirci,
fin da questa vita, una parte della sua luce, delle sue forze,
delle sue scelte. Perché la salvezza delluomo consiste
nel vivere con Dio; e quindi la salvezza incomincia fin da quaggiù
quando viviamo con Lui e collaboriamo con Lui. Dobbiamo dunque
capire che seguire la Parola di Dio non diminuisce la necessità
che Dio abbia misericordia verso di noi; anzi, questa sequela
esprime una misericordia ancor più grande, perché
Dio ci sta salvando a partire dallesistenza attuale, e
non soltanto dal momento della morte.
Antonio
Rudoni SDB
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2003-6
VISITA Nr.