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MARZO / SAN GIUSEPPE:
L'UOMO DELLA FEDE
Il Nuovo Testamento
non dice molto di San Giuseppe.
Ne parlano solo Matteo
e Luca quando riferiscono qualcosa dellinfanzia di Gesù.
Tutti gli episodi narrati trattano del periodo che va dal fidanzamento
di Giuseppe fino ai primi anni di vita di Gesù. Da queste
scarne fonti sappiamo che Giuseppe era originario di Betlemme,
emigrò a Nazaret, dove cera più lavoro, e
lì avvenne il fidanzamento con Maria.
Fede e concretezza
Matteo ci descrive Giuseppe
come un uomo ricchissimo di umanità. Maria non era ancora
sua moglie e lui che non la conosceva, decise di
prenderla con sé, tuttavia, vista la nuova condizione
in cui Maria si era venuta a trovare, dopo lannuncio dellangelo,
egli non sapeva come comportarsi di fronte alla sua mirabile
maternità. Voleva una risposta allinquietante interrogativo,
ma soprattutto cercava una via di uscita da quella situazione
per lui difficile.
«Mentre
dunque stava pensando a queste cose, gli apparve in sogno un
angelo del Signore e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide,
non temere di prendere con te, Maria, tua sposa, perché
quel che è generato in lei viene da Spirito Santo. Partorirà
un figlio, e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà
il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1,20-21).
Giuseppe sapeva che ciò
che viene da Dio, ha sempre dei segni di credibilità:
la pace e laderenza alla realtà concreta. E non
ladesione ad una vaga fantasia.
Patriarca
di un popolo nuovo
Da quel momento, Giuseppe si
consacra totalmente alla volontà di Dio, che gli chiede
di proteggere e vigilare Maria e il Bambino:
«Destatosi
dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato langelo
del Signore e prese con sé la sua sposa» (Mt 1,24).
Egli la prese in tutto il mistero
della sua maternità, la prese insieme col Figlio che sarebbe
venuto al mondo per opera dello Spirito Santo e dimostrò
in tal modo una disponibilità di volontà, simile
a quella di Maria, in ordine a ciò che Dio gli chiedeva
per mezzo del suo messaggero.
Divenne, così, lesecutore del mistero «nascosto
da secoli nella mente di Dio» (cf Ef 3,9), come lo fu Maria,
in quel momento decisivo che dallApostolo è chiamato
«la pienezza del tempo», allorché «Dio mandò il
suo Figlio, nato da donna» per «riscattare coloro
che erano sotto la legge», perché «ricevessero
ladozione a figli» (cf Gal 4,4-5).
Di questo mistero divino Giuseppe è insieme con Maria
il primo depositario. Insieme con Maria e in relazione a lei,
egli partecipa a questa fase culminante dellautorivelazione
di Dio in Cristo, e vi partecipa sin dal primo inizio.
Guardando a Matteo e Luca, possiamo anche dire che Giuseppe è
il primo a partecipare alla fede della Madre di Dio, e che, così
facendo, sostiene la sua sposa nella fede della divina Annunciazione.
Mediante il
sacrificio di sé Giuseppe esprime il suo generoso amore
verso la Madre di Dio, facendole «dono sponsale di sé».
Pur deciso a ritirarsi per non ostacolare il piano di Dio che
si stava realizzando in lei, egli per espresso ordine angelico
la trattiene con sé e ne rispetta lesclusiva appartenenza
a Dio.
In questo modo,
egli è colui che è posto per primo da Dio sulla
via della «peregrinazione della fede», sulla quale
Maria soprattutto dal tempo del Calvario e della Pentecoste
andrà innanzi in modo perfetto (cf Lumen Gentium,
63).
Nel fare questo egli piega
i suoi progetti al Progetto di Dio: obbedendo alla circostanza
storica del censimento si reca a Betlemme. Una scelta non facile,
dato lo stato di Maria. Là, sopporta lumiliazione
di non trovare una degna dimora per la sua sposa, in quella che
era la sua cittadina dorigine e nella quale vivevano verosimilmente
diversi suoi parenti e conoscenti, accontentandosi di una grotta,
in cui far riposare Maria ormai prossima al parto. Anche lui,
come Gesù, è ripudiato dalla sua gente e come vero
Patriarca inizia la generazione di un popolo nuovo.
Il coraggio
dellobbedienza
Obbedendo poi alle indicazioni
di un angelo, fugge in Egitto:
«Un angelo
del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: Alzati,
prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta
là finché non ti avvertirò, perché
Erode sta cercando il bambino per ucciderlo. Giuseppe, destatosi,
prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì
in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode»
(Mt, 2, 13-15).
Obbedendo ancora a una indicazione
soprannaturale torna in Palestina, preferendo tornare a Nazaret,
probabile luogo dorigine di Maria, invece che a Betlemme,
per assicurare al Figlio una esistenza più sicura, lontana
dai possibili pericoli che potevano giungere dai discendenti
di Erode: «Morto Erode, un angelo del Signore apparve in
sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse:
Alzati,
prendi con te il bambino e sua madre e va nel paese dIsraele;
perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino.
Egli, alzatosi,
prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel
paese dIsraele. Avendo però saputo che era re della
Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura
di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni
della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una
città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò
che era stato detto dai profeti: Sarà chiamato Nazareno»
(Mt, 2,19-23).
La sua paternità verso
Gesù dunque non fu affatto una forma minore di paternità:
si può anzi dire che nessun padre umano fu padre quanto
lui, che pure non aveva generato fisicamente Gesù. Così
la sua unione con Maria, pur non esprimendosi in una carnalità
ordinaria, fu una vera unione sponsale. Non fu certo
una finzione il suo matrimonio: anzi, si può dire che
nessuna unione matrimoniale fu così profonda e intensa
come quella tra Giuseppe e Maria, che realizzarono ununità
quale mai sarebbe stata raggiunta perché per primi aprono
una nuova strada nel rapporto sponsale che illumina la loro unione
di intensità nuova che proviene non dalla carne ma dallo
Spirito che dà la vita (Gv 6,63).
Obbediente
allo Spirito, Giuseppe in esso ritrovò la fonte dellamore,
del suo amore sponsale di uomo, e fu questo amore più
grande di quello che «luomo giusto» poteva
attendersi a misura del proprio cuore umano.
Anzi, poiché il matrimonio
e la verginità sono i due modi di esprimere e di vivere
lunico mistero dellalleanza di Dio col suo popolo,
che è comunione di amore tra Dio e gli uomini, Giuseppe
e Maria esprimono con la loro casta unione entrambe le dimensioni
ed inaugurano sulla terra, la realtà nuova del Regno.
Daltra parte, è
dal matrimonio con Maria che sono derivati a Giuseppe la sua
singolare dignità e i suoi diritti su Gesù. E poiché
la dignità della Madre di Dio è così alta
che nulla vi può essere di più sublime, anche Giuseppe,
stretto a lei dal vincolo coniugale, partecipa a questa dignità
come nessun altro. Lui è il primo amico di Maria, il più
vicino a lei, colui che con lei ha condiviso le vicende alterne
e faticose dellesistenza, e ora, condivide con lei la sua
stessa corona di gloria.
GIUSEPPE PELIZZA SDB
***
*** Questo
e altri 120 santi e sante sono nel volume di :
MARIO SCUDU,
Anche Dio ha i suoi campioni, Editrice Elledici, Torino
Preghiera
a San Giuseppe
A te, o beato
Giuseppe,
stretti dalla tribolazione ricorriamo
e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio,
insieme con quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro
vincolo di carità,
che ti strinse allImmacolata Vergine Madre di Dio,
e per lamore paterno che portasti al fanciullo Gesù,
riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno
la cara eredità che Gesù Cristo acquistò
col suo sangue,
e col tuo potere ed aiuto soccorri ai nostri bisogni.
Allontana da
noi, o Padre amatissimo,
la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo;
assistici propizio dal cielo
in questa lotta con il potere delle tenebre,
o nostro fortissimo protettore;
e come un tempo salvasti dalla morte
la minacciata vita del bambino Gesù,
così ora difendi la Santa Chiesa di Dio
dalle ostili insidie e da ogni avversità.
E stendi ognora
sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio,
affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso,
possiamo virtuosamente vivere,
piamente morire,
e conseguire leterna beatitudine in cielo.
Amen.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE
2005-3
VISITA Nr.