Dateci un santo per Internet... please! Quando i cybernavigatori della www, per lavoro o per diletto, si spingono al largo nel gran mare di Internet, sanno che, oltre ad avere il mondo a portata di... mouse, corrono anche molti pericoli on line dovuti ai virus di tutte le specie, agli hacker pronti a violare la tua privacy e sicurezza informatica, ai cyberterroristi in azione, agli spammers che inondano la tua e-mail box di messaggi trash o anche di semplice indesiderato spamming, ai venditori virtuali, esperti di marketing aggressivo e inopportuno. Navigare necesse est dicevano gli antichi. È ormai un imperativo anche per la navigazione su Internet: confessiamolo, ormai siamo quasi tutti net dipendenti. Non possiamo farne a meno. Ma quanti pericoli e paure da affrontare. Dateci almeno un santo in paradiso che ci aiuti ad alleviare le angosce dai virus informatici quotidiani e dagli hacker in agguato. Qualcuno, oltre a consigliare
un buon anti virus, ha cercato di risolvere questo problema.
Anni fa infatti un sito web ha lanciato
uninchiesta on line: Quale santo protettore proponete per Internet?
Nella hit parade insolita i più cliccati risultarono il Beato Giacomo Alberione (fondatore di Famiglia Cristiana) che precedeva
di soli 9 clic San Giovanni Bosco (Padre e Maestro dei giovani). SANT'ISIDORO DI SIVIGLIA, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA: LA PRIMA ENCICLOPEDIA Quando pensano ai santi e alle sante molti cristiani sono prigionieri di uno stereotipo ormai radicato: santi uguale gente di lunghe penitenze, di continue preghiere e di grandi opere di carità. Questo è vero, ma è un po riduttivo. I santi sono tutto questo, ma non solo. E non cè bisogno di far scorrere tutta lagiografia (la storia dei santi) per dimostrarlo. Pensiamo, per esempio, al santo di questo mese: SantIsidoro. Fu per molti anni vescovo zelante di Siviglia, ma fu anche un uomo di cultura, un grande erudito, forse il principale del suo tempo. Grazie alle sue opere godette di unautorità indiscussa per tutto il Medio Evo su molti argomenti e per questo veniva studiato nelle varie scuole di teologia (fu chiamato il precettore del Medio Evo). Fondò lui stesso una scuola che ebbe un impatto profondo sulla cultura e la pratica didattica dellEuropa occidentale. I suoi scritti riguardanti la Spagna del tempo e delle invasioni barbariche sono ritenuti oggi attendibili. Ma lopera (tra le molte) che lo renderà famoso in tutta Europa sono le Etymologiae, unopera di grande erudizione, contenente materie quali grammatica, retorica, matematica, medicina e storia, e informazioni riguardanti i riti e la teologia della Chiesa. Questa è considerata oggi come una vera enciclopedia del sapere: la prima, grazie a lui. Gli scritti di Isidoro non solo hanno
valore storico ma ci mostrano anche un uomo profondamente interessato
alla cultura in generale e alle questioni spirituali, desideroso di
istruire non solo il clero ma anche i semplici fedeli. Diede grande
importanza inoltre allo studio della Scrittura. Diceva infatti: Se
uno vuole essere sempre con Dio dovrebbe pregare spesso e leggere anche
spesso (la Scrittura). Un altro particolare. Il Beato Giovanni XXIII fu ispirato dal ritratto del vescovo ideale fatto proprio da SantIsidoro di Siviglia. Questi scrisse nel De Officiis Ecclesiasticis: Colui a cui è data lautorità di educare e istruire la gente, per il loro bene deve essere santo in tutte le cose e biasimevole in nessuna (...). Ogni vescovo dovrebbe essere contraddistinto tanto dalla sua umiltà quanto dalla sua autorità... Conserverà anche quella carità che supera in importanza tutti gli altri doni e senza la quale tutte le virtù non hanno valore alcuno. Isidoro faceva qui il proprio autoritratto spirituale senza volerlo? Il nostro fratellino Isidoro Non si hanno notizie precise sullinfanzia e sulla giovinezza di Isidoro. Il padre Severiano proveniva da Cartagena ed era di nobile estrazione ispano-romana. Quando era in arrivo linvasione dei Visigoti, la famiglia per sfuggire allorrore e alla devastazione che questi lasciavano dietro di sé (oltre alleresia ariana) si trasferì a Siviglia, dove probabilmente nacque Isidoro, già preceduto dai fratelli Leandro (santo), Fulgenzio (santo) e Florentina (anche lei... santa). Rimasto orfano, leducazione fu assicurata specialmente da Leandro. È interessante quello che lui scrisse nellepilogo della Regola per la sorella Florentina, monaca: Infine, ti prego, carissima sorella mia, di ricordarti di me nelle preghiere e di non dimenticare il nostro piccolo fratello Isidoro; poiché i nostri genitori, lasciandolo sotto la protezione di Dio e dei suoi fratelli vivi, tranquilli e senza preoccupazione per la sua tenera età si addormentarono nel Signore.... Come io lo considero veramente come figlio... e mi dedico interamente al suo amore, così tu amalo con tanto affetto e prega tanto Gesù per lui quanto sai che fu amato con tutta tenerezza dai nostri genitori. Probabilmente frequentò la scuola
presso la cattedrale di Siviglia, fondata dal fratello Leandro e quando
poi gli successe come vescovo (601) Isidoro ne ereditò anche
la ricca biblioteca. Era ormai un uomo intellettualmente maturo, che
scriveva già opere di grande erudizione, mosso sempre da zelo
pastorale. Isidoro ha meritato un posto anche nella
Storia della Chiesa per la presidenza che ebbe di ben due Concili: il
primo, provinciale a Siviglia, ed il secondo, nazionale a Toledo nel
633 (il IV Concilio). Entrambi contribuirono a promuovere e ad implementare
importanti decreti, e in ambedue i casi Isidoro brillò davanti
a tutti come amministratore e uomo di pensiero. Ma la sua opera fu importante
specialmente a Toledo. Infatti il Credo quivi redatto si basava sulla
teologia della Trinità e dellIncarnazione e fu accettato
come definizione corretta della fede anche dai Concili che seguiranno.
In particolare egli ebbe grande merito nel fare accettare anche in Occidente
il problema cristologico cosiddetto del Filioque... In questo Concilio
fu raggiunto un accordo fra i vescovi per luniformità liturgica
in tutta la Spagna. Un passo importante, visto che la difformità
in liturgia era fonte di continue diatribe dottrinali. Ogni diocesi
inoltre doveva dotarsi di una Scuola di formazione per il clero, sullesempio
di quella già presente a Siviglia. LEsercizio della Buona Morte Degna di nota è anche la sua strategia per affrontare la morte preparato. Del suo passaggio a Dio infatti esiste un racconto dettagliato, che i critici giudicano attendibile e che ci mostra ancora una volta lo spessore della sua santità e di quanto era stimato. La morte avvenne nel 636 e venne riferita da un suo diacono. Sentendosi prossimo alla fine, non so in che modo, aprì le sue mani, sempre generose, ma allora con maggior larghezza, e per sei mesi e più, quotidianamente, ... divideva la sua fortuna tra i poveri (...). Quando poi la sua malattia allo stomaco si acutizzò chiamò due suoi vescovi perché lo assistessero nellultima ora. Mentre lo conducevano dal suo palazzo alla basilica di San Vincenzo, una grande moltitudine di poveri, di ecclesiastici, di religiosi e di tutti gli abitanti della città con forti grida e pianti, come se ognuno avesse la gola di ferro e si disfacesse in lacrime e lamenti, lo accolse e lo accompagnò. Nella basilica, posto in mezzo al coro,
accanto alla cancellata, ricevette la penitenza. E chiedendo che uno
dei vescovi gli mettesse il cilicio e che laltro lo coprisse di
cenere, levando le mani pregò.... Quindi chiese perdono
ai vescovi e ai laici presenti e ricevette lEucarestia. Morì
quattro giorni dopo, il 4 aprile del 636. MARIO SCUDU SDB ***
La preghiera purifica, la lettura istruisce La preghiera ci purifica, la lettura
(della Sacra Scrittura) ci istruisce. Usiamo delluna e dellaltra,
se è possibile, perché tutte e due sono cose buone. Se
ciò tuttavia non fosse possibile, è
meglio pregare che leggere. Ogni progresso viene dalla lettura e dalla meditazione. Con la lettura impariamo quello che non sappiamo, con la meditazione noi conserviamo nella memoria ciò che abbiamo imparato. Doppio è il vantaggio che ricaviamo dalla lettura della Sacra Scrittura. Essa illumina il nostro intelletto, e conduce luomo allamore di Dio, dopo di averlo strappato alle vanità del mondo. Doppio è anche il fine che dobbiamo prefiggerci nella lettura: innanzi tutto cercar di capire il senso della Scrittura, in secondo luogo adoperarci per proclamarla con la maggiore dignità ed efficacia possibile. Chi legge infatti cerca prima di tutto di capire quello che legge. Quindi procura di esprimere nel modo più convincente quello che ha imparato. Il bravo lettore non si preoccupa tanto di conoscere quello che legge, quanto piuttosto di metterlo in pratica. Cè minor pena nellignorare del tutto un ideale che, conosciutolo, lasciarlo inattuato. Come infatti col leggere dimostriamo il nostro desiderio di conoscere, così dopo aver conosciuto dobbiamo sentire il dovere di mettere in pratica le cose buone che abbiamo imparato. Nessuno può penetrare il senso
della Sacra Scrittura, se non la legge con assiduità, secondo
quanto sta scritto: Amala e ti porterà in alto; quando
lavrai abbracciata, essa sarà la tua gloria (Pro
4,8). Dateci un santo per Internet Quando i cybernavigatori della www, per lavoro o per diletto, si spingono al largo nel gran mare di Internet, sanno che, oltre ad avere il mondo a portata di... mouse, corrono anche molti pericoli on line dovuti ai virus di tutte le specie, agli hacker pronti a violare la tua privacy e sicurezza informatica, ai cyberterroristi in azione, agli spammers che inondano la tua e-mail box di messaggi trash o anche di semplice indesiderato spamming, ai venditori virtuali, esperti di marketing aggressivo e inopportuno. Navigare necesse est dicevano gli antichi. È ormai un imperativo anche per la navigazione su Internet: confessiamolo, ormai siamo quasi tutti net dipendenti. Non possiamo farne a meno. Ma quanti pericoli e paure da affrontare. Dateci almeno un santo in paradiso che ci aiuti ad alleviare le angosce dai virus informatici quotidiani e dagli hacker in agguato. Qualcuno, oltre a consigliare un buon anti virus, ha cercato di risolvere questo problema. Anni fa infatti un sito web ha lanciato uninchiesta on line: Quale santo protettore proponete per Internet? Nella hit parade insolita i più cliccati risultarono il Beato Giacomo Alberione (fondatore di Famiglia Cristiana) che precedeva di soli 9 clic San Giovanni Bosco (Padre e Maestro dei giovani). E altri ancora. Uno dei nomi fatti fu anche quello di SantIsidoro. Il Vaticano comunque non ha deciso ancora niente, ma immaginiamo abbia aperto un dossier, scusate, un file anche su di lui. Nel frattempo noi poveri cybernauti continuiamo a navigare... tra un virus e laltro (Mario Scudu). IMMAGINI: 1 SantIsidoro, Murillio (1655), Cattedrale di Siviglia. / SantIsidoro è noto per il suo amore alla Scrittura e per la sua sete di conoscenza. 2 San Leandro, fratello maggiore di Isidoro. 3 © Inizio del Terzo Libro dellEtimologia, Biblioteca Cap. Vercelli / Ph.: Dagli Orti. 4 Larca contenente le reliquie di SantIsidoro, trasferite nella Cattedrale di Léon dal primo re di Castiglia, Ferdinando, nel 1603. 5 Interno della Cattedrale di Siviglia. 6 © Andrea M. Winter / Meraviglioso soffitto dellAlcazar di Siviglia. 7 Intenet: è una grande ragnatela di calcolatori elettronici collegati fra loro che avvolgono il mondo e che rendono possibile la condivisione continua di informazioni di ogni genere. RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2006 - 4 |