FESTA
DI S. MARIA D. MAZZARELLO 2012:
TRIDUO DI PREPARAZIONE per le Comunità
SDB ed FMA di Torino-Valdocco:
ANIMATRICE: Sr. ERTA CIGOLLA FMA
10 maggio 2012 (nella chiesa di S.
Francesco di Sales)
E' l'anno di
due grandi eventi: il primo anno di preparazione al bicentenario
della nascita di don Bosco e il 140° delle fondazione dell'Istituto
delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Questa coincidenza
è un invito a guardare queste due grandi figure: Don Bosco
il fondatore delle nostre due Congregazioni e Madre Mazzarello
Confondatrice con don Bosco del nostro Istituto.
Due Santi,
destinati ad incontrarsi, e per un insondabile disegno di Dio,
don Bosco a Torino, madre Mazzarello a Mornese, vivono uno stesso
cammino spirituale e apostolico.
Dopo la grave
malattia del tifo Maria Domenica Mazzarello si dedicherà
a tempo pieno alle ragazze del paese.
La Cronistoria
nota che "Maria intendeva dedicarsi interamente e per sempre
al bene della gioventù. Tutto il resto era niente, si
sentiva spinta ormai prepotentemente alla dedizione completa
di sé, per il regno di Dio nelle anime delle giovani;
e niente le sarebbe parso troppo grave per giungervi".
Questo il messaggio
che don Bosco, attraverso don Pestarino, invia a Maria Domenica
Mazzarello e all'amica Petronilla che condivide con lei l'azione
apostolica con le ragazze: "Pregate pure, ma fate del bene
più che potete, specialmente alla gioventù, e fate
il possibile per impedire il peccato, fosse anche solo un peccato
veniale".
Quando incontrerà
don Bosco con un gruppo di compagne aveva già fondato
un laboratorio, un orfanotrofio e l'oratorio.
Il primo incontro
di don Bosco con Maria Domenica Mazzarello avviene l'8 ottobre
1864
Tra lei e don
Bosco non vi è un incontro personale. Don Bosco parla
a tutto il gruppo delle Figlie di Maria Immacolata: un' Associazione
a cui appartiene da alcuni anni.
Maria Domenica
Mazzarello ha 27 anni; ha già maturato un cammino spirituale
e una scelta apostolica all'interno dell'Associazione delle Figlie
di Maria Immacolata che opera nell'ambito della Parrocchia per
le bambine, le giovani, le mamme e le donne del paese.
L'espressione che Maria Domenica disse alle compagne: "Don
Bosco è un santo, è un santo e io lo sento"
non nasce dall'emozione di chi subisce il fascino di una persona
è la percezione chiara della sintonia spirituale e apostolica
con il pensiero di don Bosco, con il suo modo di concepire l'evento
della salvezza a favore dei giovani.
Maria Domenica
confidò poi all'amica Petronilla: "[
] di aver
provato qualcosa di straordinario non mai avvertito prima [
].
Le pareva che la parola di don Bosco fosse come l'eco di un linguaggio
che sentiva in cuore senza saperlo esprimere; come la traduzione
del suo stesso sentimento; come una cosa aspettata sempre e finalmente
venuta".
Questo incontro possiamo definirlo un "momento rivelativo"
di quella comunione spirituale che, senza parole, conduce sulla
stessa onda di pensiero, di desiderio; Maria Domenica Mazzarello
avverte interiormente che si profila qualcosa di nuovo nella
sua vita.
Questo incontro è stato, infatti, la conferma di quanto
già sentiva dentro; una conferma attraverso le parole
dell'uomo di Dio.
Inizia un cammino che porterà,
nel 1972 alla fondazione dell'Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice.
Un famoso predicatore
di Esercizi Spirituali: Mons. Andrea Scotton dopo aver predicato
un corso di Esercizi Spirituali a Mornese dal 29 luglio al 5
agosto 1973 così si espresse con don Bosco:
"Ma don
Bosco, quelle figlie sono troppo indietro. Suor Mazzarello ha
una virtù eccezionale, anche le altre sono molto buone;
ma troppo indietro. La casa è senza portineria [
]
con muratori che vanno e vengono [
]. Meglio è che
lei non se ne immischi, non è possibile che vadano avanti
[
].
Don Bosco rispose:
"Bene, bene! Vedremo che cosa ne vorrà fare la Madonna!
Le mie case nascono quasi sempre nel disordine, per poi rientrare
nell'ordine!"
Queste le parole
di don Bosco a don Cagliero, direttore Generale delle FMA:
"La Mazzarello ha doni particolari di Dio! Alla
limitata istruzione suppliscono abbondantemente le sue virtù,
la sua prudenza, lo spirito di discernimento e la dote di governo
basato sulla bontà, carità e incrollabile fede
nel Signore".
Dice don Cagliero:
"Incaricato da don Bosco della direzione del nuovo istituto,
dovevo sovente conferire con lui per avere sicuro indirizzo nella
formazione dello spirito religioso delle suore. Egli [
]
mi tranquillizzava con dire: - Tu conosci lo spirito del nostro
Oratorio, il nostro sistema preventivo ed il segreto di farsi
voler bene, ascoltare e ubbidire dai giovani; amando tutti e
non mortificando nessuno, ed assisterli giorno e notte con paterna
vigilanza, paziente carità e benignità costante.
Orbene, questi requisiti la buona madre Mazzarello li possiede
e quindi possiamo stare fidenti nel governo dell'Istituto e nel
governo delle suore [
]; la loro Congregazione è
pari alla nostra: ha lo stesso fine e gli stessi mezzi [
].
"Don Bosco
era contento del governo della Madre. Di ritorno da una visita
alla casa di Mornese trattenendosi con me [Don Cagliero] lodava
lo spirito di preghiera, di povertà e temperanza che [
]
regnava nell'Istituto. E si rallegrava nel Signore dello slancio
e della spontaneità con la quale le suore si dedicavano
al lavoro, alla mortificazione e non si arrestavano dinanzi ai
più gravi sacrifici. E concludeva: - Finché i salesiani
e le FMA si consacreranno alla preghiera, al lavoro, praticheranno
la temperanza e coltiveranno lo spirito di povertà, le
due Congregazioni faranno del gran bene [
]".
Don Bosco scrive a don Rua:"Qui [a Mornese] si gode molto
fresco, sebbene vi sia molto fuoco di amor di Dio".
Riporto qui
due testi di don Juan Vecchi nell'omelia che fece alla chiusura
del Capitolo XX° delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1996).
"Don Bosco
divenne riferimento definitivo a cui [madre Mazzarello] ispirò
la sua vita: ascoltato con attenzione e seguito con fedeltà.
E don Bosco, da parte sua, convinto del dono provvidenziale che
per lui significò l'incontro con Maria Domenica Mazzarello,
segue, accoglie, valorizza, si lascia ispirare da quanto essa
va creando nel proprio ambiente, consiglia su richiesta e orienta
quando ne scorge la necessità".
"[
]
entro la Famiglia Salesiana, formata da vari rami, sorti in tempi
diversi, i nostri due Istituti hanno un rapporto unico che rende
più intensa la comunione, più simili le fattezze
spirituali, più stretta la corresponsabilità. Il
vincolo di parentela non è con tutti allo stesso grado.
L'appartenenza alla Famiglia non livella, ma valorizza quello
che è maturato nella storia. La nostra relazione proviene
dal fatto che siamo nati come consacrati per la missione giovanile,
nello stesso focolare carismatico, fratelli di sangue"(
Omelia contenuta negli Atti: A te le affido, 14 novembre 1996).
Suor Erta CIGOLLA FMA
(N.B. Le citazioni
sono prese dalla biografia di Madre Mazzarello di MACCONO Ferdinando
e dalla Cronistoria dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice).
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