UN CUORE UNITO
Piccole luci... nella spiritualità di Santa
Maria Domenica Mazzarello
San Francesco
di Sales, il Santo
della devozione semplice, accessibile a tutti, diceva: Lunità
del cuore è il mezzo più eccellente per la perfezione.1
Questa espressione non deve far pensare alla perfezione come
eccellenza degli atti esterni, dei comportamenti, ma rimanda
al discorso evangelico dellamore e, come tale lo intende,
lo vive e lo insegna madre Mazzarello.
Per lei lunità del cuore si riferisce
allunico movimento di amore che va a Dio e al prossimo
nella concretezza del quotidiano.
Lamore che ha la sua
sorgente in Dio diventa di per sé diffusivo; è
proprio dellamore di Dio, conosciuto e accolto, generare
una corrente di amore che avvolge il prossimo.
Un cuore che non si lascia educare dallamore di Dio rischia
di diventare un cuore a brandelli che ama a seconda delle simpatie,
delle convenienze, degli interessi. Si sforza di amare, ma lo
sforzo senza il dono di grazia può indurire il cuore e
paralizzare la vita sotto il peso dello scoraggiamento.
Ci sono due espressioni di
madre
Mazzarello che spiegano
molto bene che cosa significhi lunità del
cuore:
Se io
amerò Gesù con tutto
il cuore, saprò anche farlo
amare dagli altri;2
Chi ama veramente Gesù va daccordo con tutti.3
Sono certamente indicazioni
esigenti, ma talmente evangeliche da non poter essere contestate.
La prima richiama la testimonianza cristiana, la seconda include
la capacità di attuare il dialogo con tutti, dentro le
virtù tipiche che lo accompagnano: lascolto, la
pazienza, il perdono, la verità e la carità.
Una persona che ama Dio, e
si sente quindi amata da lui, non può che vivere le esigenze
di questo amore che non lascia mai inoperosi,
rifugge dallintimismo e attua un continuo esodo da quelle
chiusure che impoveriscono il cuore e gli tolgono lespansione
gioiosa del vivere. Madre Mazzarello, temeva, e in questo senso
formava anche le sue suore, unimpostazione spirituale che
non trova riscontro nella pratica quotidiana della carità.
Diceva alle sue figlie:
Alle
volte qualcuna manda sospiri e sparge qualche lacrima in chiesa,
davanti al Signore, e ne sentiamo quasi invidia: ma se poi la
stessa persona non sa fare un piccolo sacrificio... io no, non
lammiro.4
Qui emerge chiarissima limpostazione
della sua vita che traduce nella pratica quotidiana quanto sperimenta
nella preghiera, nellincontro con Dio.
Lequilibrio di una vita
lo si riscontra proprio in questa naturalezza feriale: chi ama
Dio avverte la potenza di questo amore come una corrente che
si espande e genera attorno a sé amore, quello appunto
evangelico, che non teme il sacrificio e il perdere la
vita di cui parla Gesù.5 Vivere così nel
quotidiano significa raggiungere gradualmente la conseguenza
del cuore unito che è il cuore pacificato,
il cuore sanamente contento.
Lunità
del cuore
si esprime in un atteggiamento
umano sereno, capace di vedere nella propria vita
e negli avvenimenti la presenza di Dio che salva, capace di attendere
i tempi di Dio che sono sempre tempi di misericordia. È latteggiamento
evangelico di chi vede le messi che biondeggiano6
in pieno inverno e rende lode al Padre perché il suo Regno
è come un granello di senapa,7 pare poca cosa, non entra
nella pubblicità, ma cresce e diventa albero: questa è
la grande, gioiosa speranza evangelica che riposa nel cuore unificato.
Per Madre Mazzarello la naturale
conseguenza del cuore unito è la gioia o,
usando un suo termine tipico, lallegria. Lallegria,
nel magistero di questa Madre, ha un significato particolare:
è segno di qualcosa daltro, è segno di un
grande amore a Dio e al prossimo e quindi di una libertà
interiore che spinge sempre oltre il dovere, spinge verso un
dono di sé che persevera nel tempo.
Lallegria
è
quella realtà visibile
che scaturisce da una realtà invisibile: il cuore unito,
il cuore abitato dallamore di Dio. Infatti così
dice madre Mazzarello:
Lallegria
è segno di un cuore che ama tanto il Signore.8
Il suo è un continuo
invito ad essere allegri, cioè fiduciosi in quel Dio che
si prende cura di noi, ad avere speranza perché Egli è
Padre e noi siamo i suoi figli.
Chi ama Dio e i fratelli entra in quello spazio interiore in
cui si sperimenta una profonda pace e consolazione pur in mezzo
a difficoltà e sofferenze.
Quante volte madre Mazzarello
invita a vivere con allegria che significa vivere in pienezza
lamore di Dio e del prossimo e liberare la vita vera ovunque
ci sia una situazione povera di vita.9
Così lei fece nel caso di una ragazza refrattaria ad ogni tipo di intervento educativo:
Tutto le dava fastidio, il lavoro, la preghiera, il cibo,
lo studio... quel cuore si doveva guadagnare...10 con larte
educativa di un cuore unificato nel Signore e nei fratelli, con
la pazienza di chi sa che dove cè ancora un po
di vita prima o poi germoglia. È stato un cammino che
ha lasciato la piena libertà di arrivare e che si è
concluso con linvocazione: Sia madre anche per me.
Madre Mazzarello, una donna
che ha saputo vivere la vita cristiana e religiosa nelle sue
esigenze più profonde ci invita, infine, a fare un passo
ulteriore: lallegria deve essere il clima della santità.
Diceva ad una sua figlia:
Fatti
proprio santa, ma una di quelle sante allegre con tutti e piene
di carità per sé e per il prossimo.11
Questo comporta di vivere con
gusto, e trasmettere ai giovani il gusto della vita piena,
di insegnare il cammino verso il cuore unificato: tutto questo
non lo insegnano i libri, ma una vita vissuta, per usare unespressione
felice di Enzo Bianchi, nella continua compagnia di Dio e degli
uomini.
Suor
Erta Cigolla
1 Vidal F., Francesco di Sales.
Alle sorgenti della gioia, Roma, Città Nuova, 1993, p.
35.
2 Lettera n° 11, scritta a don G. B. Lemoyne.
3 Lettera n° 49.
4 Maccono F., Santa Maria Domenica Mazzarello, v. 1°, p.
382.
5 Cfr Lc 9, 24.
6 Cfr Gv 4, 35.
7 Cfr Mt 13, 31-32.
8 Lettera n° 70.
9 Cfr Lettere: 58, 50, 41, 35.
10 Cronistoria dellistituto, v. 2°, p. 130.
11 Lettera 26.
IMMAGINI:
1 Santa Maria Domenica
Mazzarello (Mornese, 9 maggio 1837 - Nizza Monferrato, 14 maggio
1881), cofondatrice (con Don Bosco) delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
2 Maria Domenica Mazzarello
incontra Don Bosco, Paolo Crida (1886-1967), Collegio di Mornese.
/ Don Bosco insieme con Don Pestarino incontra Maria Domenica
Mazzarello e le prime suore, Figlie di Maria Ausiliatrice.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2006 - 5
VISITA Nr.