PICCOLE LUCI... NELLA SPIRITUALITA' DI S. MARIA D. MAZZARELLO
IL CUORE: LUOGO DI COMBATTIMENTO

Nella concezione biblica il cuore, inteso come centro della persona, luogo quindi delle scelte e delle decisioni, esprime anche la coscienza della persona che liberamente si apre a Dio.
Allo stesso tempo il cuore conosce la fatica della liberazione dalle conseguenze del peccato e diviene, quindi, anche il luogo della prova, della tentazione, del combattimento. In questo senso si devono intendere le parole di Stefano di Tebe: “Non lasciarti dominare dal tuo cuore, sii tu a dominarlo... Non obbedire al tuo cuore, ma il tuo cuore obbedisca a te perché divenga obbediente a Dio”.

Madre Mazzarello ha una concezione molto realistica della vita e afferma che

“la vita è una continua guerra di battaglia”.1

Anche San Paolo parla del combattimento spirituale nella lettera agli Efesini in cui spiega che la lotta non avviene “contro creature fatte di sangue e di carne”, ma “contro gli spiriti del male”,2 contro tutto ciò che impedisce al cuore di espandersi nella vera e piena libertà.
Il cuore sperimenta il conflitto tra la forza del dono di Grazia che lo fa riposare in Dio e la forza del male che lo attarda e lo appesantisce. Il combattimento è una situazione permanente in questa vita.
Il cuore va custodito.

“Il cuore è il nostro primo nemico – dice Madre Mazzarello – in guardia dunque e sempre in guardia affinché il cuore non ci tradisca...”.3

E il male fondamentale, dice ancora la santa Madre, è l’egoismo, in tutte le sue forme
ed espressioni. Lei lo chiama “amor proprio”.
Con l’egoismo non ci deve essere nessuna pietà, perché è un male che inaridisce il cuore e lentamente lo anestetizza, allora anche la coscienza entra in una specie di ottundimento e sonnolenza.
Madre Mazzarello usa espressioni molto colorite per esorcizzare questo male.

“Bisogna battere e schiacciare l’amor proprio”;4
“Battiamolo quel brutto nemico”;5
“Bisogna rompergli le corna”;6
“Bisogna calpestarlo e farlo friggere”.7

Sono espressioni plastiche che ci fanno capire quanto Madre Mazzarello temesse ogni forma di egoismo, di ricerca dei propri interessi e comodità.

Madre Mazzarello invita al combattimento, ma nello stesso tempo, dice che bisogna vincere, “vincere noi stessi”.8
La vittoria è assicurata se si tiene il proprio cuore legato a Gesù “che deve essere tutta la nostra forza”.9

La vittoria è frutto del combattimento, ma soprattutto di grazia che viene da Dio, grazia invocata quotidianamente. La vittoria sull’egoismo non è un traguardo immediato, ma neppure il primo passo nella vita spirituale; bisogna prima fare l’esperienza dell’amore del Signore, è l’amore che ci sostiene nel combattimento.

Ciò che conta è vigilare.

Il cuore non deve mai dormire. Il sonno nel significato biblico si dice dei cristiani addormentati, chiamati a passare dalle tenebre alla luce, a svegliarsi rigettando le opere delle tenebre;10
il sonno dei credenti è il terreno in cui il nemico semina la zizzania.11

Per Madre Mazzarello il “cuore addormentato” è un cuore che “non ha voglia di andare avanti”. È un cuore stanco, annoiato, frustrato, che si sente inutile. Situazione abbastanza diffusa oggi. Su questi stati d’animo non bisogna indugiare, non devono rapire totalmente il cuore, quando arrivano ci devono trovare svegli.
Di fronte a queste situazioni, mali diffusi nei nostri tempi, Madre Mazzarello ha qualche indicazione da darci.

Le situazioni possono essere varie:

* La stanchezza: fisica, ma soprattutto morale. Lei dice: “deponi i tuoi affanni nel Cuore di Gesù e là troverai sollievo e conforto”.12
* Lo scoraggiamento: lei dice spesso: “Coraggio!”: fatti cuore, fatti animo. È la parola biblica: non lasciarti cadere le braccia. Rafforza la confidenza in Dio. Il coraggio viene dalla confidenza in Dio.
* I pensieri: a volte ci vengono tante fantasie, costruiamo castelli in aria, drammatizziamo le situazioni, vediamo tutto secondo ciò che noi pensiamo. Madre Mazzarello invita a non dare corpo a ciò che passa nella fantasia, ma a guardare sempre un po’ più in là, a lasciar perdere tante nostre piccole rivalse, tanti nostri dialoghi interiori che ci stancano e ci intristiscono.
* La preoccupazione per il futuro: è uno stato d’animo che toglie la pace del cuore e impedisce di vivere in pienezza il momento presente che è il più importante. Madre Mazzarello scrive:

“Non bisogna pensare al futuro... quando sarà il momento... il Signore darà la forza necessaria”.13

Dice anche che non bisogna “fare almanacchi”14 cioè fare fantasticamente supposizioni o previsioni pessimistiche sul futuro. Anche qui ciò che la guidava era la parola biblica: “Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?”.15
* La malinconia: forse oggi si può chiamare anche depressione, è una situazione abbastanza diffusa. Questa situazione conduce alla tristezza e la tristezza, dice San Paolo, “produce la morte”.16
Anche la sofferenza può inceppare il cammino quando si indeboliscono i motivi di fede e ci lasciamo travolgere da essa. L’allegria, cioè la fiducia nel Signore, rimane sempre il punto di forza anche nelle situazioni più dolorose.

Lei dice: “... questa vita è passeggera... Le cose di questo mondo passano...”,17 ciò che rimane è la promessa di Dio, è la speranza che la sofferenza vissuta con lui, apre orizzonti nuovi e ci fa desiderare la gioia dell’incontro con Lui.

L’arma del combattimento è la preghiera; così, infatti, conclude la santa Madre: “Pregate sempre. La preghiera sia la vostra arma che dovete tenere in mano, la quale vi difenderà da tutti i vostri nemici”.18
                                                                     
Suor Erta Cigolla fma


1 Lettera 19.
2 Cf Ef 6,12.
3 Maccono F., Vita di santa Maria Mazzarello, p. 135.
4 Lettera 27.
5 Lettera 33.
6 Lettera 59.
7 Lettera 23.
8 Lettera 37.
9 Lettera 22.
10 Cf Rm 13,11.
11 Cf Mt 13,25 e Mc 4,27.
12 Lettera 65.
13 Lettera 45.
14 Lettera 49.
15 Mt 7,27.
16 2 Cor 7,10.
17 Lettere 51 e 39.
18 Lettera 66.

IMMAGINI:
Madre Mazzarello, ha saputo unire nella sua spiritualità i grandi valori della sua terra fatti di concretezza e di apertura all’intervento di Dio.
Caffaro Rore, Giaveno (TO) / L’Ausiliatrice è stata per Don Bosco e Madre Mazzarello, l’ispiratrice di tutta l’opera salesiana, perché solo una madre amorosa poteva preoccuparsi dell’avvenire materiale e spirituale dei suoi figli. Per questo la devozione all’Ausiliatrice è pilastro e sostanza dell’azione della Famiglia Salesiana.


  RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2006 - 6
  
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