PICCOLE LUCI... NELLA SPIRITUALITA' DI S. MARIA
D. MAZZARELLO:
IL COMANDAMENTO DEL CUORE
Un cuore
che vive nello spazio di Dio diventa generoso e grande.
(1).
È un cuore che vive
le urgenze dellamore perché conosce lamore
di Dio che ci ha amati per primo e ha messo dentro di noi un
germe divino che ci rende capaci di amare gli altri,
perché solo così lamore è perfetto.
(2)
Questo amore
nasce da un cuore espropriato. Lesodo accompagna sempre
il cammino dellamore perché si tratta di aprirci
sempre di più a Dio che è più grande
del nostro cuore, come insegna Giovanni, e quindi il cuore
non avrà mai finito di allargarsi ad un amore più
grande.
Nel magistero di madre Mazzarello
il richiamo ad amare, a fare della propria vita un continuo dono
di amore emerge come un aurora che annuncia la luce dellalba.
È quanto le sta più a cuore anche quando fonda
una nuova comunità.
In una lettera
che scrive a Don Cagliero, già partito per le missioni
dAmerica, esce in unesclamazione
che ha tutto il sapore di un grido di vittoria: La carità
pure regna dappertutto. (3). È lintima gioia
di chi si sente responsabile di vivere e far vivere il grande
comandamento che ci ha lasciato Gesù: Questo è
il mio comandamento: che vi amiate come io vi ho amati.
(4)
Questo comando dellamore reciproco non è utopico,
ma soprattutto si deve vedere. Madre Mazzarello dice che bisogna
renderlo visibile attraverso la testimonianza, parola che lei
non conosceva e che quindi traduce con buon esempio.
Parlare di buon esempio
oggi, può sembrare strano, ma, a parte il termine, forse
non è poi tanto anacronistico se, si pensa a quanto dice
San Paolo: Comportatevi da figli della luce; il frutto
della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità;5
Coloro che credono in Dio si sforzino di essere i primi
nelle opere buone. (6)
Quando madre Mazzarello parla
del buon esempio intende essere primi nellamore,
quindi pronti a perdonare, ad aiutare, a prendersi cura di chi
si trova nella necessità.
Gesù ci ha comandato di amarci, non ci ha consigliato
di amarci; per il cristiano questo comando diventa un imperativo
che non può essere edulcorato o vissuto quando tutto va
bene, va proprio come pensiamo noi.
Vi è unespressione in questa santa Madre che può
diventare quasi provocatoria ed è di un coraggio eccezionale
per quei tempi: Fate
con libertà tutto ciò che richiede la carità.
(7) Come dire: non
vi sono limiti allamore, e lamore conosce anche il
rischio, il non essere compresi, forse lemarginazione,
certamente la fatica e il sacrificio.
Soltanto chi si è liberato dallaffanno per la propria
vita può amare gli altri con amore gratuito e disinteressato,
quindi libero.
Questo comando del cuore
è sempre disturbato da quelle tipiche manifestazioni del
cuore ferito: linvidia, la gelosia, la tendenza a sentirsi
superiori agli altri, la paura dellaltro. Nessuno ne è
esente, neppure
coloro che decidono di mettersi a servizio di Dio e del prossimo.
Sul letto di
morte madre Mazzarello manifestò una sua preoccupazione
proprio a questo riguardo: Temo che quando io me ne sia
andata, sorgano tra voi gelosie
invidie
tristezze
e miserie per motivi di superiorità, per vedere messa
innanzi unaltra più giovane
o che so io e
venga meno la carità e lunione. (8).
Lamore reciproco è
sempre insidiato dalla fragilità della natura che spontaneamente
non è capace di accettare né i propri limiti né,
tanto meno, quelli degli altri. Ed è proprio qui che risuona
linvito della Madre a coltivare un cuore generoso
e grande capace di vivere in umiltà le proprie debolezze
e quelle degli altri. E, a questo riguardo ascoltiamo la sequenza
del suo insegnamento:
Ciascuno
ha i suoi difetti... di difetti ve ne sono sempre... mettiamoci
di impegno con umiltà e carità a sopportare i nostri
difetti, e termina dicendo: Non bisogna mai guardare
i difetti degli altri. (9)
Non è bene giudicare,
ma non bisogna privarsi della correzione evangelica.
Correggetevi,
ma con carità. (10).
Il cuore di chi corregge deve
essere limpido, libero da avversioni, risentimenti, antipatie;
verità e amore debbono traboccare dal cuore di chi corregge.
Quando la carità è diventata comandamento del cuore,
allora è possibile amare tutti. (11).
Suor Erta Cigolla fma
1 Lettere 27 e 47.
2 Cf capitoli 3 e 4 della prima lettera di Giovanni.
3 Lettera 9.
4 Gv 15, 12.
5 Ef 5, 8-9.
6 Tito 3, 8.
7 Lettera 35.
8 Cronistoria dellIstituto delle FMA, v. 3°, p.
377. Le succederà nel governo dellIstituto suor
Caterina Daghero di 24 anni.
9 Lettere 25, 52, 57.
10 Lettera 17.
11 Lettera 40.
IMMAGINI:
1 Il laboratorio di Main a Mornese. / «Fate con libertà
tutto ciò che richiede la carità». Una delle frasi tipiche di Madre
Mazzarello che dimostra il coraggio della Madre nel servire i
fratelli.
2 Il carnevale di Main a Mornese. / Il
lavoro per Madre Mazzarello è il luogo della santificazione
quotidiana.
3 Il carnevale di Main
a Mornese. / La gioia, il gioco, la festa: tre elementi che caratterizzano
la spiritualità salesiana.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2006 - 7
VISITA Nr.