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1 luglio: SANTA ESTER, REGINA
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S. Ester (V secolo a. C.) regina ***

Aiutami, Signore, non ho altri fuori di te

Il Libro di Ester, nell'Antico Testamento, ha un particolare importante e significativo: ha due versioni, ebraica e greca. Per la verità il testo ebraico ha lasciato perplessi (anche scandalizzato!) più di uno studioso: infatti è privo di espliciti riferimenti religiosi. A questa lacuna ha rimediato la versione greca dei LXX, che si presenta come altamente spirituale e edificante. "Ma il testo ebraico deve essere accettato e valorizzato per quello che è: un libro drammatico in cui alla fase del panico e dell'afflizione segue quella finale del rasserenamento e della festa con un'allegria popolare e travolgente. In questo piccolo libro si rivela inoltre l'abilità letteraria in un preciso autore che presenta il suo racconto in uno stile ritmato e sfavillante…"(così lo studioso A. Minissale). La Bibbia CEI del 2008 presenta questo prezioso libretto con il privilegio delle due versioni del testo ebraico e greco. Quindi ambedue sono accettate come attendibili.
Questo Libro presenta, come indissolubilmente intrecciate e operanti, la presenza di Dio nella storia (spesso nascosta e indiretta) e la collaborazione da parte di uomini e donne, dai caratteri e dalle storie personali e spirituali differenti. Questi attraverso la loro fede, dedizione e rischio della propria vita, lo 'aiutano' nella salvezza sia di Israele, il popolo "che Lui si è scelto" sia dell'umanità tutta. Nella tradizione cristiana Ester è stata lodata da Clemente d'Alessandria come "perfetta nella fede" e da Girolamo, grande studioso della Bibbia, come "tipo della Chiesa". Viene quindi considerata icona della stessa Maria di Nazaret, che la Chiesa avrebbe poi indicato ed esaltato come efficace mediatrice di grazia e salvezza per il popolo di Dio.
Per gli Ebrei, i nostri fratelli maggiori, è un libro molto importante e viene letto ogni anno in occasione della Festa dei Purim. Questa eroina ebrea viene tenuta in grande considerazione nella liturgia ebraica. Si pensi che il suo nome è ricordato bene 55 volte, e quello di Sara (e Sarai), la moglie di Abramo poco meno. Possiamo anche dire che Ester con il suo intervento coraggioso e rischioso ha reso possibile la sopravvivenza del popolo ebreo, da cui è venuto il Cristo Salvatore. Solo trent'anni dopo quegli avvenimenti Neemia, un laico al servizio del re persiano, fu autorizzato a ritornare in patria e a ricostruire le mura di Gerusalemme, riorganizzando così la vita religiosa del popolo d'Israele. Un particolare di questo singolare personaggio biblico. Nel libro omonimo al c. 5,14 e ss. egli afferma: "In tutti questi dodici anni io e i miei collaboratori rinunciammo al compenso che ci spettava… Io mi comportai (a differenza degli altri) diversamente per onestà di fronte a Dio… e non approfittai della mia posizione per acquistare terreni…. Tuttavia non pretesi mai la paga di governatore: la gente era già gravata di troppi pesi". Purtroppo l'esempio di servizio onesto (perché non ha abusato egoisticamente della propria posizione di potere) non ha molti imitatori nella vita politica, ahimè, in Italia, ma non solo.

Fedeltà a Dio anche in esilio tra i pagani

Ha scritto l'autore ebreo americano Abraham J. Heschel: "La fede è sensibilità, comprensione, impegno e attaccamento; non è una cosa che si ottiene una volta per tutte, ma un atteggiamento che una volta conquistato si può perdere di nuovo" (in "Dio alla ricerca dell'uomo", Borla, p.174). Certo la fede in Dio si può perdere, la fiducia nella sua Provvidenza venir meno specialmente quando la situazione esistenziale del credente è messa a dura prova, come la persecuzione, la povertà immeritata, l'esilio e l'ostracismo a causa delle proprie credenze. Questa è stata un po' la situazione vissuta da Ester, orfana dei genitori, deportata e lontana da Gerusalemme, in territorio pagano alla corte del re persiano Assuero (o Serse I, che morirà nel 465 a. C.). Ancora A. J. Heschel "Tragico è il turbamento dell'uomo di fede. "Le lacrime sono il mio pane giorno e notte, mentre dicono a me tutto il giorno: Dov'è il tuo Dio? (Sal 42), "Dove sono le opere meravigliose di cui i nostri padri ci hanno parlato? (Sal 44). E da ultimo il famoso versetto usato da Cristo tesso in croce: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Sal 22, pag,175).
La situazione di Ester, di suo zio Mardocheo protagonisti (e di migliaia di altri ebrei deportati) era proprio questa: una fede messa alla dura prova, ogni giorno, con il pericolo della propria vita. Quante volte si saranno chiesti: Dov'è il Dio dei nostri padri? Il Dio dei patriarchi e dei profeti? E soprattutto il Dio dell'Esodo con il "suo braccio potente"? Le loro sono due piccole storie diverse, ma poi unite nello stesso proposito di salvare il popolo ebreo dallo sterminio.
Ester, rimasta orfana, fu allevata come una figlia dallo zio Mardocheo. Questi fu sempre fedele sia al re Assuero (era al suo servizio) sia al Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, davanti al quale solamente si sarebbe inginocchiato. Anzi era riuscito a scoprire un complotto contro lo stesso re Assuero e così a salvarlo, senza ricevere però una giusta ricompensa. Non solo, dopo poco tempo, tutto era caduto in oblio. Nello stesso tempo ci fu una promozione di altro funzionario del re, di un certo Haman, che così arrivava alla più alta carica del regno dopo il re. Tutti dovevano inginocchiarsi davanti a lui … pena la morte, naturalmente. Mardocheo si rifiutò sempre di farlo. Da qui l'odio di Haman contro di lui. Odio feroce che si trasformò gradualmente in proposito criminale di eliminare lui e tutto il popolo ebreo presente nel regno. C'era già persino la data del genocidio, ottenuta mediante il lancio del "pur" cioè della sorte, che cadde sul tredici del mese di Adar. E arrivò la firma del decreto da parte del re. Mardocheo naturalmente ne informò Ester.

Ester, preghiera, digiuno e …coraggio

Ester (che in linguaggio persiano significava stella mentre il suo vero nome era Hadassah, cioè mirto!)) era diventata regina. Come? Semplicemente per uno sgarbo ed un capriccio della regina in carica, di nome Vasti. Il re furibondo, per l'affronto, la destituì immediatamente. E fu bandito una specie di concorso (non solo di bellezza) per trovare una nuova regina. Alla fine fu scelta Ester, che, dietro consiglio dello zio, non palesò la sua origine ebrea. La sua bellezza si impose su tutte le altre entrando così a corte (nell'harem del re), fino poi ad essere scelta come regina.
Ormai erano passati cinque anni da questa singolare 'promozione', quando lo zio la informò del complotto e del decreto di Haman per sterminare tutti gli Ebrei. Le fece anche capire che doveva intercedere la grazia per il popolo, ribadendo anche la propria identità ebrea. E qui era il rischio, forse mortale. Aveva forse anche il re, oltre ad Haman, odio per gli ebrei? Nel qual caso sarebbe stata la fine di tutto e di tutti, anche per lei. Forse per qualche tempo lei pensò di potersi salvare da sola, senza rischiare. Da qui un atteggiamento titubante e incerto frammisto a paura: non era per niente sicura che il re l'avrebbe esaudita, concedendo la grazia. Mardocheo insistette che ormai toccava solo a lei intercedere, che lei doveva rischiare e sacrificare anche la propria vita per tutto il popolo. Sono interessanti le parole che le disse per convincerla ad affrontare il rischio: "Ricordati dei giorni in cui eri povera, quando eri nutrita dalle mie mani… Invoca il Signore e parla al re in nostro favore, perché ci liberi dalla morte….Ester, non dire a te stessa che tu sola potrai salvarti nel regno fra tutti i Giudei. Perché se tu ti rifiuti in questa circostanza, da un'altra parte verranno aiuto e protezione per i Giudei. Tu e la casa di tuo padre perirete. Chi sa se tu non sei diventata regina proprio per questa circostanza? (Ester c. 4).
In altre parole: forse tu sei lo strumento della Provvidenza, cioè di quel Dio che ha salvato dall'Egitto il popolo d'Israele tramite Mosè… Oggi tocca a te rischiare la vita per tutto il popolo. Accetti questa fatica e questo rischio? O vuoi rimanere concentrata sui tuoi privilegi? E' Dio stesso che ti ha posto come regina… non certo solo per te, per i tuoi meriti, ma sei in quella posizione per qualche suo progetto, che va oltre la tua persona e il tuo destino. Ester era insomma chiamata ad 'aiutare' Dio a salvare il suo popolo in quella circostanza storica: era per così dire, la 'soluzione di Dio' in quel momento storico. Notiamo anche che Dio per questa impresa non le parlò direttamente, non le inviò qualche profeta che le facesse capire la sua volontà dicendole: "Il Signore Dio ti ordina….". Né messaggi diretti, né visioni celesti, né angeli messaggeri, né sogni indicatori e profetici. Dio indirettamente e quindi per cause seconde, le rivelò la sua volontà. Ed Ester capì. E con coraggio disse il suo sì.

La Festa dei Purim

Belle e coraggiose le sue parole: "Entrerò dal re, anche se dovessi morire" (c. 4,16).
Prima però di presentarsi al re, non esente da comportamenti capricciosi e spesso volubile nelle decisioni, chiese di coinvolgere nella preghiera e digiuno gli Ebrei che si trovavano nella città di Susa: tutti dovevano pregare e digiunare con lei e le sue ancelle. Tre giorni di preghiere e digiuni. Poi sarebbe stato il tempo dell'azione.
Ed ecco la brillante idea di invitare il re e anche Haman, il nemico, ad una banchetto. Le maniere semplici e seducenti di Ester fecero breccia sul cuore del re che le chiese quale fosse la sua richiesta che l'avrebbe concessa "fosse stata anche metà del regno". Fu solo al secondo giorno di banchetto che Ester chiese la grazia per il proprio popolo, rivelando (o ricordandogli) la propria identità di donna ebrea. Nello stesso momento davanti al re in persona accusò Haman stesso, smascherando il suo complotto contro tutti gli Ebrei e contro Mardocheo. Quel Mardocheo che, si ricordò finalmente, non aveva ricompensato come meritava. La situazione si rovesciò completamente con la condanna in quello stesso istante di Haman e con la 'promozione' di Mardocheo. Fu poi scritto un altro decreto che dava la possibilità agli Ebrei di difendersi contro gli eventuali nemici, proprio nel giorno stabilito per la loro eliminazione. Il che fu fatto puntualmente e… con molto zelo. Comprensibile, date le circostanze e la paura accumulata da tutti.
Ancora A. J. Heschel: "In verità esiste una perenne tensione fra il centro dell'io e la meta che è oltre di esso… L'essenza dell'uomo, la sua unicità si manifesta nell'oltrepassare il proprio io, di innalzarsi al di sopra dei propri bisogni e delle proprie ragioni egoistiche" (pag. 426). Ed è quello che ha fatto Ester, con il consiglio dello zio, con la preghiera e e con il digiuno, rischiando di persona.
E' quindi giustificato il gioioso ricordo di lei da parte del popolo ebreo, ogni anno con la solenne festa dei Purim (o Festa delle Sorti). Certo senza la preghiera, il digiuno ed il suo coraggio il popolo stesso rischiava di scomparire. E' una festa molto amata specialmente dai bambini ebrei per i doni che ricevono. La festa comporta per tutti: assistere alla lettura del Libro di Ester, inviare doni ai bisognosi, e naturalmente fare un banchetto solenne! Tutta la famiglia in festa e nella gioia per il ricordo di Ester, vera stella di
salvezza per il popolo ebreo circa 2500 anni fa.

Mario SCUDU sdb - Torino

*** Testi: Preghiera di Ester

Mio Signore e nostro re, tu sei il solo Dio. Aiutami perché da sola, sto mettendo in gioco la mia vita. Non ho altro aiuto all'infuori di te. Fin da bambina, nella casa paterna sentivo parlare di te.
Tu, o Signore, fra tutti i popoli hai scelto Israele, e l'hai fatto per sempre il tuo popolo.
Nei tempi antichi ahi scelto i nostri padri, e hai fatto per loro tutto quello che avevi promesso. Ma noi abbiamo peccato contro di te, e tu ci hai messi nelle mani dei nostri nemici, perché abbiamo onorato i loro idoli. In tutto questo Signore sei stato giusto…..
Ricordati di noi, Signore, fatti avanti in questo momento di tribolazione.
Dammi coraggio, o re degli dei, tu che sei più forte di tutti i potenti.
Mettimi nelle labbra parole persuasive, quando sarò di fronte a quel leone. Toccagli il cuore; spingi il re a reagire duramente contro quell'uomo che ci combatte….
Strappaci dalla loro mano con la tua potenza.
Aiutami, Signore. Sono sola e non ha altro aiuto all'infuori di te.
Tu sai tutto: sai che io disprezzo gli onori di quelli che non conoscono la tua legge.
Io non approvo il matrimonio con un non ebreo.
Tu conosci la contraddizione in cui vivo.
Sai che non posso sopportare la corona che porto sulla testa quando devo apparire in pubblico. Essa è il segno della posizione che occupo, ma io in privato non la porto mai, perché la disprezzo come uno straccio sporco….
Da quando la mia posizione è cambiata, non ho avuto mai altra gioia che quello di servire te, Signore Dio di Abramo.
O Dio, tu che sei più forte di tutti, ascolta il grido dei disperati.
Liberaci dalle mani dei nemici e fa che io riesca a vincere la mia paura" (Da Ester, greco, 4C 14-17; 23-30, da La Bibbia in lingua corrente, LDC-ABU, Torino)


*** Tratto dal volume:

MARIO SCUDU, Pazze per Dio
Profilo storico-spirituale di 40 San
te e Beate
Prefazione di YVONNE REUNGOAT
Editrice ELLEDICI - Torino


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