16 OTT. SANTA MARGHERITA
M. ALACOQUE (1647-1690)
TESTIMONE DELL'AMORE DI CRISTO
In questo mese vi presento la figura
di santa Margherita Maria Alacoque. Una suora dellOrdine
della Visitazione (fondato da San Francesco di Sales e da Santa
Giovanna de Chantal) vissuta in Francia dal 1647 al 1690. Morì
alletà di 43 anni, dopo aver vissuto per 19 anni
nello stesso monastero di Paray-le-Monial, dove ebbe lo straordinario
privilegio delle rivelazioni di Gesù, che parlava con
lei Cuore a cuore.
Per molti cristiani, con una certa cultura religiosa e soprattutto
con una buona frequenza alla chiesa, il nome di santa Margherita
Maria Alacoque richiama subito la devozione al Sacro Cuore, e
in particolare la novena in suo onore dei primi venerdì
del mese.
Soprattutto a questa santa
infatti (e a San Claudio de la Colombiere, che ne fu il primo
apostolo) si deve la diffusione della devozione al Sacro Cuore
nel passato. Oggi (o per lo meno in questi ultimi decenni), sembra
una devozione in calo o addirittura in crisi. Si afferma che
non ha più la forza di attrazione spirituale sui fedeli
moderni, figli della rivoluzione telematica. Sembra
inoltre che il suo richiamo e lo stesso contenuto siano trascurati,
snobbati quanto non addirittura criticati più o meno apertamente.
Per qualcuno di questi critici parlare della devozione al Sacro
Cuore è uguale a gettare olio sul fuoco di un certo cristianesimo
imbevuto di sentimentalismo esagerato, di devozionalismo al confine
con la magia e di un certo utilitarismo spirituale un po
sospetto (vedi la Grande Promessa fatta dal Sacro
Cuore alla Santa). Affermano che la vita spirituale, fondata
su questa devozione sembra in forte commistione con quel mondo
problematico ed enigmatico che sono le emozioni umane.
Che cosa dire di queste critiche
e sospetti? Tutto esagerato e senza fondamento? Non direi. Purtroppo
il testo delle Promesse fu molto semplificato, ridotto
a brevi formule, senza spiegazioni teologiche e staccate dal
contesto storico. Talvolta furono pubblicizzate in forma di slogan,
venendo così recepite (erroneamente) come semplici e facili
ricette di vita eterna, a basso prezzo, destinate ad ottenere
le grazie e la grazia per eccellenza (la salvezza eterna) a colpo
sicuro. Si fanno sperare risultati prodigiosi senza sottolineare
le impegnative condizioni richieste da Cristo stesso. Limprecisione
teologica poi, in cui è stata lasciata per qualche tempo
da alcuni la vera natura del culto al Cuore di Cristo, permette
ai più di credere che tutto si riduce ad un sentimentalismo
facile o tuttal più ad alcune pratiche esteriori.
Il culto al Sacro Cuore invece
è
unautentica scuola di santità, esige una profonda
rieducazione del cuore, suppone una riforma dei sentimenti, mettendoli
allunisono con il Cuore del Salvatore (G. Bettan).
Come dire che con questa devozione non si vende o si svende un
certo Cristianesimo a basso prezzo, non si offre la salvezza
eterna allinterno di un quadro di garantismo spirituale
semplicemente fondato su poche ed esteriori pratiche. Qui cè
tutta la ricchezza (e le esigenze) del Vangelo di Cristo.
In convento
con lincarico di custodire... lasinello della comunità
La vita di Margherita (a 22
anni, ricevendo la Cresima prese anche il nome di Maria) è
molto semplice. Nacque in Francia, nel dipartimento della Loira,
nel 1647. I genitori erano ferventi cristiani, di buona situazione
sociale ed economica. Fin dallinfanzia la piccola Margherita
è favorita da particolari grazie. Cresce tra un ardente
fervore che la spinge sempre più fortemente verso Dio,
fino allofferta totale di sé. Mostrò sempre
una vivace attrazione verso la preghiera, il ritiro ed il silenzio,
nonostante la sua indole vivacissima. Mostrava un grande amore
allEucarestia, una grande sensibilità ed interessamento
verso poveri e sofferenti. Non le mancarono certo le difficoltà.
A soli otto anni perse il padre.
Venne a trovarsi così insieme alla mamma, alle dipendenze
di alcuni parenti egoisti ed esosi. Questi continui e molteplici
maltrattamenti procurarono loro grandi sofferenze. Margherita
sopportava tutto con pazienza ed in atteggiamento di rispetto
e benevolenza verso i persecutori suoi e della mamma. Crescendo
anche lei conobbe le attrattive della società in cui cresceva
e che la posizione economica le permetteva, quali feste, ricevimenti,
bei vestiti. Tutte cose normali per una ragazza. I parenti stretti
poi facevano anche proposte concrete di matrimonio. Una prospettiva
che, allinizio, a Margherita non dispiaceva. Ma dopo un
po di esitazione rifiutò decisamente e irreversibilmente,
affermando di volersi fare religiosa. Entrò infatti nellOrdine
della Visitazione a 24 anni, nel monastero di Paray-le-Monial.
Qui visse 19 anni fino alla morte.
Il noviziato di Margherita
non fu per niente facile, nonostante i privilegi mistici da parte
di Dio. Lei era diventata unattenta discepola di Cristo,
fattosi suo diretto Maestro, attraverso lalto grado di
contemplazione cui era arrivata. La superiora e la comunità
capivano e non capivano queste grazie mistiche. Saranno solo
lobbedienza, lumiltà e lindiscussa sottomissione
di Margherita a vincere ogni esitazione e ad essere così
ammessa alla professione religiosa (1672). Ma le difficoltà
non finirono lo stesso. La superiora e le consorelle la sottoposero
(speriamo a fin di bene!) a molteplici prove... insomma volevano
vederci chiaro nelle estasi e nelle grazie soprannaturali di
cui quella consorella veniva gratificata dallAlto, senza
apparenti grandi meriti (pensavano).
La consideravano insomma una
visionaria. Ecco il rimedio. Un incarico terra terra: custodire...
un intraprendente asinello, in dotazione alla comunità...
perché non allargasse troppo gli orizzonti del suo pascolo.
Per Suor Margherita il disagio cresceva, e questo non certo per
lasinello da custodire, ma per la diffidenza della superiora
e consorelle, e perché non poteva risvegliare nel mondo,
come le aveva ordinato Gesù in una delle visioni, la memoria
del suo grande amore per lumanità attraverso il
culto del Sacro Cuore. Difficoltà fatta presente dallinteressata.
Ed ecco la promessa e la soluzione del problema: Gesù
stesso le promise larrivo (1975) del Suo servo fedele
e perfetto amico nella persona del gesuita Claudio de la
Colombiere, che diventerà il suo direttore spirituale
(sarà poi santo).
Ecco
quel Cuore che ha tanto amato gli uomini...
Padre de la Colombiere credette
alle visioni di Suor Margherita. Purtroppo rimase solo un anno,
poi ricevette un altro incarico. Morirà, dopo molte sofferenze,
nel 1682. Suor Margherita (che laveva rivisto prima della
morte), dirà di non aver pregato per lui, alla notizia
del decesso: È lui che deve pregare per noi, perché
si trova in Paradiso; il Sacro Cuore lha reso molto potente
in cielo.
Il messaggio centrale che Suor
Margherita ricevette nelle rivelazioni di Gesù si possono
sintetizzare in alcune parole dirette: Ecco quel Cuore
che ha tanto amato gli uomini... però la maggior parte
di essi ricambia con ingratitudine, irriverenza verso il SS.
Sacramento, sacrilegi. Nelle varie apparizioni a Suor Margherita
e tramite lei al mondo intero, il messaggio si concentra sempre
sul fatto che Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo
Figlio; Cristo presentava il proprio Cuore come simbolo
del suo Amore infinito per lumanità, chiedendone
un particolare culto, oltre ad una vita coerente, naturalmente.
Il Cristo assicurava i suoi tesori di misericordia attraverso
il culto al suo Sacro Cuore e allEucarestia, da ricevere
frequentemente. Chiedeva infine la partecipazione alla riparazione
delle offese fatte a Dio.
Ma è specialmente quella
che viene detta la Grande Promessa il messaggio più
conosciuto tra il popolo cristiano (e che ha suscitato anche
più critiche, di cui parlavo allinizio). È
la famosa promessa della salvezza finale se si fa la Comunione
nei primi nove venerdì consecutivi, di ogni mese. Santa
Margherita scrisse il contenuto della Rivelazione: Io ti
prometto nella eccessiva misericordia del mio Cuore, che il mio
amore onnipotente accorderà a tutti coloro che si comunicheranno
per nove primi venerdì del mese consecutivi, la grazia
della penitenza finale, non morranno nella mia disgrazia né
senza ricevere i sacramenti.... È una promessa formidabile,
sembra quasi una sicura polizza sulla vita... eterna.
Comunque non cè
e non ci può essere niente di magico o di automatico.
Sappiamo dallinsieme della Rivelazione che ogni dono di
Dio alluomo, ogni grazia sua presuppone sempre la risposta
delluomo, della sua vita coerente, nellobbedienza
alla volontà di Dio espressa nei suoi Comandamenti. Le
promesse di Dio, e anche questa fatta da Gesù a santa
Margherita Alacoque, sono inseparabili dalle divine esigenze,
soprattutto dalla conformità alla volontà di Dio
nella propria vita quotidiana, dalla totale adesione a Lui e
alla sua Parola, dal prendere la propria croce quotidiana e portarla
(magari qualche volta trascinarla) dietro a Cristo.
La devozione al Cuore di Gesù
significa una devozione fatta di unione a Lui, di appartenenza
a Lui, di identificazione con Lui. Significa una risposta di
amore quotidiano, anche a caro prezzo. Altro che sentimentalismo
pseudo spirituale.
MARIO SCUDU sdb ***
*** Questo
e altri 120 santi e sante e beati sono presenti nel volume di
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MARIO SCUDU, Anche Dio
ha i suoi campioni, Editrice Elledici, Torino
CHE COSÈ
LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE?
Con la
spiritualità del Cuore di Gesù giungerai alla più
alta santità. Santa Margherita Maria
Nella
devozione al Sacro Cuore è racchiuso il compendio di tutta
la religione cattolica.
Pio XI,
1928
Nel
Cuore di Gesù possiamo ammirare, per così dire,
la sintesi di tutto il mistero della nostra redenzione... la
professione pratica di tutto il cristianesimo.
Pio XII,
1956
Il
fine del culto al Sacro Cuore, infatti, è di accendere
e far crescere in te lamore per Gesù e di riparare
le ingiurie che gli vengono arrecate. In tal modo sei condotto
al centro della rivelazione cristiana che consiste nellamore,
il quale è alla base dellIncarnazione della vita,
della dottrina e del sacrificio di Gesù...
Non si tratta
quindi di un complesso di pie pratiche, poiché questa
devozione si fonda sulla rivelazione e ha un profondo contenuto
teologico.
(F. Bersini)
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE
2001-9
VISITA Nr.