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16 novembre: SANTA MARGHERITA DI SCOZIA ***

S. Margherita di Scozia (1045-1093), regina ***

Margherita, la perla di Scozia

Margherita è stata la regina di Scozia, una vera perla per questo popolo che giustamente la ricorda a distanza di secoli e la venera ancora oggi con devotissimi pellegrinaggi alla sua tomba. Ma per la Chiesa Cattolica è anche una santa, e non è decisamente poco.
E notiamo subito a scanso di equivoci: se pensiamo che la sua canonizzazione sia stata più facile per il semplice pensiero, che non raramente ci perseguita, che purtroppo ai ricchi e potenti tutto sembra più facile… anche le porte del Vaticano!) ci sbagliamo di grosso. Margherita diventò regina per via di matrimonio e santa con la libera decisione della propria volontà …di vivere santamente. Canonizzata quindi non per pressioni politiche, per esigenze di albero genealogico (un santo dà… garanzie di serietà!) o per suggerimenti e aggiustamenti della diplomazia della Scozia o del Vaticano. Tutto è arrivato dopo un regolare, minuzioso e severo processo canonico. Il suo culto era iniziato appena dopo la morte ma il lungo cammino per portarla sugli altari fu 'comandato' dal papa di Roma Innocenzo IV (1243-1254), che ordinò di analizzare la sua vita… se, cioè era vissuta veramente da santa. E arrivò la bella e 'santa' verità, sigillata dal Vaticano nel 1250. Memoria liturgica il 16 novembre.

Dall'Ungheria alla Scozia via Londra

Margherita nacque in Ungheria nel 1045. Suo padre Edoardo, erede legittimo al trono inglese, si era rifugiato in Ungheria per sfuggire alla dominazione danese sull'Inghilterra. Nella nazione magiara aveva sposato la sorella del re Stefano (re e santo canonizzato nel 1083). Margherita ricevette una buona educazione alla corte del re, possedendo, così sembrò, anche un discreto senso estetico: apprezzava infatti non solo l'arte in generale, i bei volumi ma anche i lussuosi e costosi vestiti. Era una donna, era giovane, era normale.
Nel 1057 il padre fu richiamato in Inghilterra da Edoardo il Confessore (1042-1066, memoria liturgica il 13 ottobre) perché sperava che diventasse suo erede. Ma nonostante che fosse più giovane, morì prima aprendo così la strada ai Normanni guidati da Guglielmo, duca di Normandia. Qiuesti passerà alla storia come Guglielmo il Conquistatore, dopo la decisiva battaglia di Hastings del 1066. Con il nuovo padrone dell'Inghilterra, la famiglia di Margherita era in disgrazie e serio pericolo di vita, visto che dopo ogni conquista del potere, specialmente se in maniera cruenta, il primo dovere che i nuovi padroni sentono come impellente è quello di eliminare tutti i possibili pretendenti. E questo allora come… adesso. Preferirono, insieme a tanti altri famiglie di nobili inglesi, fuggire lontano, al sicuro dalle possibili vendette. Verso nord, lontano da Londra, lontano delle vendette… verso la Scozia. Dove furono accolti con generosità dal re Malcom III (1058-1093). Fu buono con loro, avendo anche lui sperimentato l'esilio durante il regno del crudele Macbeth ( che aveva ucciso suo padre Duncan… proprio quei personaggi di cui parla William Shakespeare!). Malcom III per vendicare suo padre, aveva sterminato l'intera famiglia di Macbeth. Insomma si era guadagnato il non raccomandabilissimo soprannome di "Il sanguinario": inutile dire che non era farina da fare ostie.
Tuttavia aveva accolto con generosità i suoi nuovi ospiti… era ospitale con tutti, ma la bellezza e intelligenza di Margherita lo colpì subito, e qui sta la sua fortuna, chiese di sposarla. Margherita non era più una ignara e inesperta fanciulla, all'oscuro delle vicende della vita: aveva 24 anni, con una discreta preparazione culturale ed un forte carattere. Credette in se stessa e nell'aiuto di Dio, e anche nell'influsso e protezione dello zio Edoardo il Confessore. Questi era stato molto amato dalla gente, infatti lo venerava come un santo, e fu proprio lui a far costruire a Londra l'abbazia di Westminster. Margherita quindi accettò la grande sfida. Disse di sì al re Malcom, diventando così sua moglie e regina degli scozzesi, che l'ameranno sempre durante la vita e la venereranno dopo morte, ancora oggi. Compito difficile in sé (come ogni matrimonio serio) ma ancora di più con un marito come quello.

Margherita: moglie, madre e regina

Una strana coppia insomma. Avrebbe funzionato? Molti avevano… molti dubbi. Invece sì, funzionò, con l'aiuto di Dio, il grande amore condito di quotidiana pazienza di Margherita e, naturalmente anche il buon senso di Malcom, conquistato da una moglie così buona e brava. Ma possiamo intuire che grande parte del merito fu proprio suo, di Margherita. Lui un po' rozzo, rumoroso, anche maleducato, poco incline alle buone maniere, a tratti anche freddo. Lei calma, riflessiva, gentile, paziente, generosa, religiosa e pia. E il matrimonio funzionò, allietato anche da otto figli (una delle due figlie, Matilde voleva diventare monaca, ma fu sconsigliata dal vescovo Anselmo di Canterbury (nativo di Aosta però!), e in seguito diventò regina d'Inghilterra). Tutti i figli furono seguiti amorevolmente ed educati cristianamente da lei.
Riuscì a cambiare, con gradualità e pazienza, sia l'aspetto interno ed esterno del castello in cui abitava, sia il temperamento un po' bollente e intemperante di Malcom. Lei si era messa in testa non solo di 'convertirlo', ma anche di insegnargli a… leggere e scrivere. L'amore può vincere ogni difficoltà… così spesso si afferma. Beh, quasi tutte. Sembra che nonostante la pazienza, lo zelo e l'impegno profusi, Margherita non riuscì a nell'impresa, che si rivelò, ahimè, impossibile. Però questi prese l'abitudine di almeno baciare devotamente una preziosa copia del Vangelo, che Margherita possedeva. Meno che niente, certamente.

Margherita: preghiera a Dio e carità ai poveri

Margherita così con la sua cultura, con i modi di fare gentili con tutti, con la sua religiosità sincera divenne un punto di riferimento e non solo per l'influsso sul marito che ricorreva a lei per consigli. La vita di corte (che i suoi critici dipingevano troppo 'anglicizzata') venne trasformata dalla sua azione paziente e continua.
Anche i membri della corte, attratti dal suo esempio, si univano a lei per le preghiere quotidiane, e ogni giorno Margherita apriva le porte del castello per accogliere ed assistere poveri e ammalati, offrendo loro l'aiuto che poteva. Fece anche costruire degli appositi ospizi o ostelli per accoglierli e aiutarli. E non di rado prelevava qualcosa dal 'portafoglio' del marito per questa attività e beneficenza. Questi naturalmente si accorgeva ma, di buon grado e 'volentieri', chiudeva un occhio, sapendo bene chi era l'autrice dei 'piccoli furti' e la loro destinazione benefica.
Un influsso notevole Margherita lo esercitò nella riforma religiosa della Scozia e nello sviluppo di più stretti legami con la Chiesa e il vescovo di Roma adoperandosi con intelligenza ed impegnoad evitare un possibile scisma tra la chiesa celtica ed il papato. Favorì anche la presenza e l'attività dei monaci benedettini, molto presenti sul continente europeo ma non in Scozia. Fu proprio lei ad invitare i monaci benedettini inglesi perché venissero a lavorare anche nel suo regno. Fu ancora lei a favorire un tipo di feudalesimo sul modello inglese, e a incoraggiare la formazione di un parlamento scozzese.

"Ti ringrazio per questa afflizione"

Scrive Alban Butler: "Ella promosse anche la riforma della Chiesa di Scozia, contribuendo, per esempio, a portare il culto locale in linea con il culto della Chiesa di Roma in questioni come l'osservanza della Quaresima e della Pasqua, e l'astensione dal lavoro la domenica. Fu una fondatrice entusiasta di monasteri: uno dei suoi più grandi progetti fu la ricostruzione dell'abbazia di Iona, oltre alla costruzione di Dunferline, destinato ad essere luogo di sepoltura della famiglia reale scozzese" (in Dizionario dei Santi, Piemme, p. 1160).
Un particolare interessante. Margherita conosceva gli usi e costumi del continente europeo e lei li introdusse anche in Scozia. Facilitò anche il commercio con il favorire i mercanti stranieri aprendo così il suo regno e favorendo così la ricchezza mediante gli scambi commercianti e culturali con il continente.
Margherita intanto, forse per la troppa attività e per le preoccupazioni, cadde gravemente ammalata (lo fu per sei mesi!), nel 1093 proprio mentre la fragile tregua con gli inglesi (dopo le reciproche invasioni di territorio) stava finendo. E proprio nello stesso anno 1093 si venne di nuovo alle armi. Malcom III, il marito e il figlio Edoardo, il primogenito, partirono di nuovo in guerra contro l'invasore inglese re Guglielmo il Rosso, figlio di Guglielmo il Conquistatore. Nella battaglia di Alnwick caddero ambedue. Portata la notizia della doppia grave perdita a Margherita ella pregò dicendo: "Dio onnipotente ti ringrazio di avermi inviato una così grande afflizione negli ultimi istanti della mia vita. Spero che, con la tua misericordia, servirà a purificarmi dai miei peccati". E dopo aver ricevuto per l'ultima volta l'Eucaristia, rese l'anima a Dio pregando: "Signore Gesù, che con la tua morte ahi dato la vita al mondo, liberami da ogni male".
E così moriva santamente come era vissuta. Il popolo tutto ma specialmente i poveri da lei assistiti la piansero a lungo, consci che se n'era andata in Paradiso non solo la loro benefattrice, ma la più preziosa perla di Scozia.

Mario SCUDU sdb - Torino

*** Testi
E' stato il monaco T. Turgot, priore del monastero di Durham e poi arcivescovo di S. Andrew's, a scrivere la biografia di Margherita, dietro suggerimento di Matilda, la figlia di lei. La richiesta venne fatta dopo la morte ma venne redatta non molti anni dopo tra il 1104 e il 1108, quando i ricordi della indimenticabile regina erano ancora vivi e si potevano benissimo 'consultare' altre persone che l'avevano conosciuta personalmente. E' una biografia importante non solo perché era l'autore un contemporaneo ma anche perché egli fu addirittura confessore di Margherita ed amico personale. E' stata scritta quindi con materiale tratto dall'esperienza viva. La biografia rimane quindi credibile, anche se bisogna collocarla nel giusto genere letterario dell'agiografia tradizionale di quel tempo, divergente un po' dai criteri agiografici oggi vigenti. Per cui non bisogna pensarla come una resoconto particolareggiato quasi cronachistico, asettico e totalmente oggettivo.
Riportiamo alcuni passi di questa biografia. Ma accettabile. Ecco qualche passo:"La Regina Margherita era una donna molto pia, agli occhi di Dio era una vera perla, preziosa in fede tanto quanto in opere".
"Margherita possedeva lo spirito di compunzione in grado eminente. Quando mi parlava delle ineffabili dolcezze della vita eterna, le sue parole erano accompagnata da una grazia meravigliosa. Il suo fervore era così grande in tali occasioni, da non poter frenare le abbondanti lacrime. Possedeva una tenera devozione e al vederla mi sentivo penetrato di viva compunzione. Nessuno osservava più esattamente di lei il silenzio in chiesa; nessuno mostrava uno spirito più attento alla preghiera".
Anche il marito Malcom, che condivideva l'azione per i poveri e i pellegrini, si affidava a lei per supporto e consiglio in materia di governo del regno; imparò anche ad apprezzarne la devozione e la pietà, accorgendosi che "Cristo dimorava realmente nel cuore di Margherita… Ciò che lei rifiutava, lo rifiutava anche lui… ciò che amava lei, lo amava anche lui per amore di lei".


*** Tratto dal volume:

MARIO SCUDU, Pazze per Dio
Profilo storico-spirituale di 40 San
te e Beate
Prefazione di YVONNE REUNGOAT
Editrice ELLEDICI - Torino


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