Ven. Margherita
Occhiena (1788-1856), la mamma di Don Bosco ***
Se
credi che sia la volontà di Dio
Si dice di Don Bosco: il Signore
gli ha donato sapienza e prudenza e un cuore grande come la sabbia
che è sulla spiaggia dei mari.
Questo cuore grande è esistito perché ha saputo battere
sempre in sintonia con il cuore di sua madre. È mamma Margherita
che lo ha educato a una vera vita cristiana. Essa non era soltanto
una madre che ama i suoi figli, era una mamma cristiana colma di
fede, una contadina che viveva la sua fede nella più assoluta
semplicità, meditando il catechismo parrocchiale e ascoltando
con attenzione le prediche della domenica per continuare a meditarle
durante la settimana, e tradurle nella vita di ogni giorno. E Dio,
che si rivela ai semplici, le donò sapienza e prudenza per
educare cristianamente i suoi figli, e in particolare il futuro
Don Bosco.
Lo sguardo al cielo
Quando mamma Margherita guardava il cielo stellato diceva ai figli:
"È Dio che ha creato il mondo e ha messo lassù
tante stelle. Se il cielo stellato è così bello, chissà
il Paradiso". Ai figli apriva panorami immensi, li aiutava
a pensare al destino eterno che li aspettava. Ebbene, Don Bosco
educatore non dimenticò mai questo insegnamento. Già
avanti negli anni, quando di notte attraversava il cortile dell'Oratorio
appoggiandosi al bastone, si soffermava, dice Don Rua, a guardare
il cielo e parlava della bontà di Dio e del suo desiderio
del Paradiso. E nell'educazione dei ragazzi non dimenticava mai
di orientarli al cielo. Nei suoi sogni non spiegava ai ragazzi che
cos'è il Paradiso, ma insegnava loro a camminare sicuri verso
il cielo vincendo tentazioni e difficoltà.
Mamma Margherita, quando vedeva i campi pieni di fiori e soprattutto
nel periodo della vendemmia, in cui raccoglieva il frutto del suo
duro lavoro, diceva ai figli: "Il Signore è davvero
buono con noi, ci ha dato il pane quotidiano". E quando d'inverno
era con i suoi figli attorno al fuoco diceva: "Dobbiamo davvero
ringraziare il Signore che ci provvede il necessario. Davvero Dio
è Padre: Padre nostro che sei nei cieli...". Don Bosco
faceva lo stesso nelle lunghe passeggiate autunnali con i suoi ragazzi.
La bellezza dei campi e dei raccolti lo faceva parlare della bontà
di Dio, della provvidenza di Dio. Tutto per lui era dono di Dio.
E quando con i suoi ragazzi pregava, tutti si accorgevano che nella
recita del Padre nostro, la sua voce assumeva un tono particolare,
si sentiva davvero figlio del Padre che è nei cieli e insegnava
a sentirsi figli.
Il vestito della domenica
La domenica, mamma Margherita vestiva meglio i suoi figli, dicendo:
"La domenica è giusto che i cristiani manifestino anche
nel modo di vestire la gioia che sentono in questo giorno. Ma a
che serve vestirsi bene quando si è in peccato?". Così
la mamma educatrice insegnava ai figli a vivere in grazia di Dio.
Ora la gioia più grande di Don Bosco era la stessa: aiutare
i ragazzi a vivere in grazia di Dio e invitava i suoi ragazzi alla
confessione frequente, ma diceva ai suoi collaboratori di non obbligare
mai nessuno a confessarsi, lo dovevano fare per convinzione. Qui
sentiamo l'educatore cristiano che vuole infondere nei ragazzi convinzioni
profonde. Nel ritiro mensile in cui di solito ci si confessava,
c'era l'abitudine di dare una bella pagnotta. Don Bosco una volta
vide, nel giorno del ritiro, un ragazzo triste e a bruciapelo gli
disse: "Tu non hai mangiato la pagnotta, perché?".
E il ragazzo: "Non mi sono confessato". "Ma benedetto
ragazzo, - disse Don Bosco -, è la fame che ti dà
diritto al pane, non la confessione". Qui si sente l'amore
di Don Bosco: le necessità materiali dei suoi ragazzi erano
importanti per lui quanto la confessione, e ha faticato per dare
loro da mangiare.
"Pensa a salvare le anime"
Ma torniamo a mamma Margherita. Il giorno della prima comunione
di Giovanni gli disse: "Figlio mio, è un grande giorno
per te. Sono convinta che veramente Dio possiede il tuo cuore. Promettigli
di fare il possibile per essere sempre buono nella tua vita... Ricevilo
con frequenza, e per riuscire ad amare il Signore fuggi i compagni
che dicono cattive parole". Su quest'ultima frase il figlio
non era d'accordo e rispondeva: "Mamma, se io vado con loro
non dicono cattive parole". E la mamma lo lasciava andare,
non poteva dirgli di no, perché anche lei faceva lo stesso.
Essa si prendeva cura delle ragazze del villaggio e le aiutava ad
essere buone, e una volta quando una la rimbeccò, mamma Margherita
rispose: "Ma io voglio solo che tu ti salvi l'anima".
Don Bosco già sacerdote disse un giorno a un ragazzo (penso
che l'abbia detto a molti): "Vorrei che tu fossi mio amico,
ma sai che cosa significa essere amico di Don Bosco?". E il
ragazzo: "Che io debbo ubbidire". E Don Bosco: "No!
io vorrei che tu mi aiutassi in una cosa molto importante".
"In che cosa?", ribatté il ragazzo. E Don Bosco:
"Che tu mi aiuti a salvare l'anima tua". Qui sta il senso
di tutto il lavoro apostolico di Don Bosco. "Salvare le anime"
era il suo motto. E anche questo motto era un atto di obbedienza
alla madre che a lui, novello sacerdote diceva: "Non pensare
a me, pensa solo a salvare le anime".
Mamma Margherita ci teneva a educare i figli ad aprirsi agli altri.
Essa sentiva la necessità della sua borgata, e quando c'erano
degli ammalati che avevano bisogno di aiuto, di notte svegliava
i figli perché andassero a servirli. E Don Bosco, già
sacerdote, quando a Torino scoppiò il colera, lanciò
i suoi ragazzi a servire gli ammalati. E lo fecero con uno slancio
meraviglioso. Questo è educare, impedire che i ragazzi si
pieghino su se stessi in un narcisismo inutile: una vita che non
si fa dono non ha senso.
Quando il seminarista Bosco tornava dal seminario dove dormiva sopra
un materasso di lana, la mamma gli preparava un pagliericcio e gli
diceva: "È necessario che tu ti abitui a un po' di mortificazione,
perché non sai a quale vita ti chiama il Signore". Don
Bosco imparò il senso vero e formativo della mortificazione
tanto necessaria per sapersi controllare in ogni situazione e un
aiuto formidabile per educarsi al domani. Per questo la insegnava
ai suoi ragazzi.
Meglio contadino
E veniamo ai giorni delle grandi scelte di Don Bosco. Il giorno
in cui vestì l'abito ecclesiastico, il parroco lo condusse
a una festa paesana. A un certo punto certi preti incominciarono
a fare i buffoni e il giovane Bosco divenne triste. Il parroco gli
chiese il perché, e lui rispose: "Se fossi sicuro di
diventare un giorno come loro, preferirei buttar via subito questa
veste che ho appena indossato. Meglio essere un buon cristiano e
contadino, che un prete così".
La mamma non c'era a quella festa, ma cinque giorni dopo quando
il figlio stava partendo per il seminario lo prese e gli disse:
"Giovannino mio, hai preso l'abito, sento tutta la gioia che
può sentire una mamma. Ma ricordati: non è l'abito
che fa onore alla vita, ma la pratica della virtù. Se un
giorno tu dubitassi della tua vocazione, non disonorare quest'abito,
deponilo subito; meglio un figlio contadino che un prete trascurato
nei suoi doveri". I sentimenti del figlio sintonizzavano con
quelli della madre. E qui appare tutta la grandezza e la santità
della madre: certamente le piaceva essere madre di un sacerdote,
ma solo a condizione che fosse santo... Quel giorno continuò
a dirgli: "Quando sei venuto al mondo ti ho consacrato alla
Beata Vergine: quando hai incominciato i tuoi studi, ti ho raccomandato
la devozione a questa nostra Madre: ora ti raccomando di essere
tutto suo: ama i compagni devoti a Maria; e, se diverrai sacerdote,
raccomanda e propaga la devozione a Maria". La mamma gli stava
tracciando l'intera sua vita, e il figlio rispose: "Madre,
vi ringrazio di tutto quello che avete detto e fatto per me; queste
parole non saranno dette invano e ne farò tesoro in tutta
la mia vita". La vita di Don Bosco è riassunta in queste
parole di sua madre, perché egli le ubbidì sino alla
fine.
Un cuore oratoriano
Osserviamolo ora nei primi anni del suo sacerdozio. Un giorno si
ammalò, dovette abbandonare i suoi ragazzi per andare ai
Becchi a farsi curare dalla mamma. Capì che non ce la faceva
da solo. Il parroco Don Cinzano gli suggerì di portarsi a
Torino la madre. A Don Bosco gli ripugnava pensare che sua madre
dovesse ubbidire a lui. Ogni parola della mamma era stata sempre
per lui una legge. Ma poi pensò: mia mamma è una santa,
e le fece la proposta. La madre sentì la durezza dello strappo
che doveva fare, ma disse: "Se ti sembra che questa sia la
volontà di Dio vengo con te". Giunse all'oratorio e
quando vide tanti ragazzi, il suo cuore di mamma divenne grande
come la sabbia che è sulla spiaggia dei mari. Il cuore di
Don Bosco è un riflesso di quello di sua madre. All'oratorio
gli spazi della mamma erano l'orto, il guardaroba e la cucina: c'erano
sempre ragazzi attorno a lei, la chiamavano mamma, avevano bisogno
di una sua parola. In fin di vita, quando parlò al figlio,
Don Bosco si accorse che la mamma conosceva meglio di lui l'oratorio,
e fece tesoro dei suoi ultimi consigli. Nel suo testamento aveva
scritto: "Addio, caro Giovanni, ricordati che in questa vita
si deve patire. I veri godimenti saranno nella vita eterna".
E il figlio continuò a donarsi per la salvezza dei giovani
sino alla fine della vita, come la mamma gli aveva detto. E si preoccupò
soprattutto di ubbidire alla mamma nel diffondere la devozione a
Maria. Gli piaceva presentarla come Immacolata, ideale massimo di
santità, invocarla da buon piemontese come la Consolatrice,
ma capì che nell'apostolato se voleva davvero difendere la
fede dei suoi ragazzi e di tutti i credenti doveva invocarla come
Ausiliatrice. Maria è tale nel popolo di Dio quando difende
la fede dei credenti e quando li aiuta a diffonderla. Lo stendardo
dell'Ausiliatrice per opera della famiglia salesiana sventolò
e sventola in tutto il mondo e moltissime chiese sono dedicate ovunque
all'Ausiliatrice.
Immacolata, Consolata, Ausiliatrice, così la invocò
Don Bosco. Ma in punto di morte questi titoli si riassumevano in
uno solo, dalla bocca gli usciva solo la parola: Mamma. Penso che
la mamma celeste e quella terrena si confondessero nella sua mente.
Maria è sempre e innanzitutto Mamma.
Mamma Margherita e Don Bosco si sono messi accanto a tanti ragazzi
per costruire insieme il loro futuro. Anche oggi tanti giovani e
ragazzi hanno bisogno che qualcuno si metta accanto a loro per inventare,
in questa rottamazione della storia umana lontana da Dio, un futuro
migliore. Oggi tocca farlo a noi. (Mario Galizzi sdb, da Rivista
Maria Ausiliatrice 2002,1)
Mario
GALIZZI sdb - Torino
*** Testi
1 - Mamma Margherita e il dono dello Spirito
Una volta Mamma Margherita, la mamma di Don Bosco, osservando il
risultato del duro lavoro delle sue mani di contadina, disse chi
era per lei Dio: "Il Signore è davvero buono con noi,
ci ha dato il pane quotidiano... Dobbiamo ringraziare il Signore
che ci provvede il necessario. Davvero Dio è Padre, Padre
nostro che è nei cieli". Queste parole sono colme di
serenità, pace, gioia. Mamma Margherita percepiva che Dio
era in comunione con lei e lei con Dio. L'aveva guadagnato lei il
pane per i suoi figli, ma sentiva che l'aveva guadagnato con l'aiuto
di Dio. Qui non c'è solo il dono di conoscenza che dalle
creature ci porta a Dio, ma anche il dono di intelligenza che ci
fa penetrare nell'intimità con Dio, quel dono che purifica
l'intelligenza, la illumina e l'aiuta a penetrare nel pensiero di
Dio, a entrare in sintonia con Dio, a scrutare le profondità
di Dio. Non è più un semplice accogliere nella fede
la verità rivelata, la notizia di Dio, non è più
un semplice aumento di conoscenza ordinaria, qui il Dio creduto
diventa il Dio percepito con la luce del cuore; qui c'è un'intelligenza
cordiale, un capire e vivere nella pace il pensiero di Dio, uno
scrutare nello Spirito e con lo Spirito le profondità di
Dio. (Mario Galizzi sdb).
2 - Fioretti e proverbi di Mamma
Margherita
A - Se credi che questa sia
la volontà del Signore
Il 13 novembre 1846 , dopo una lunga convalescenza passata ai Becchi,
Don Bosco ritornò a Torino al suo Oratorio in 'Casa Pinardi'
accompagnato da Mamma Margherita che andava a fare da madre ai suoi
ragazzi
. Ecco il racconto di Don Bosco (nella trascrizione
di Teresio Bosco sdb). "Mamma - le disse un giorno -, dovrei
andare ad abitare a Valdocco. Dovrei prendere una persona di servizio.
Ma in quella casa abita gente di cui un prete non può fidarsi.
L'unica persona che mi può garantire dai sospetti e dalle
malignità siete voi. Ella capì la serietà delle
mie parole, e rispose: "Se credi che questa sia la volontà
del Signore, sono pronta a venire. Mia madre faceva un grande sacrificio.
Non era ricca, ma in famiglia era una regina. Piccoli e grandi le
volevano bene e le ubbidivano in tutto
. Siamo partiti a piedi
dai Becchi. Abbiamo fatto tappa a Chieri, e la sera de e novembre
1846 siamo arrivati a Valdocco. Al vedere quelle camere sprovviste
di tutto, mia mamma mi sorrise e disse: "Ai Becchi avevo tante
preoccupazioni per far andare avanti la casa, per comandare ciò
che ognuno doveva fare. Qui sarò molto più tranquilla
.
(cf Memorie dell'Oratorio 192-194). Quando Mamma Margherita lasciò
la casetta dei Becchi per andare con il figlio Giovanni a Torino
in Casa Pinardi, aveva oramai cinquantotto anni. Don Bosco aveva
assoluto bisogno del suo aiuto materno per la grande famiglia della
gioventù abbandonata. E Mamma Margherita si sacrificò
per lui e per loro. Riprese i lavori di cucina, di bucato e cucito,,
la coltivazione di un orticello e soprattutto la cura di quei ragazzi
considerati suoi figli
A Valdocco tutti quei ragazzi le volevano
bene e piansero sconsolati la sua morte, avvenuta dieci anni dopo
il suo arrivo a Torino (il 25 novembre 1856).
B - Alcuni proverbi usati da Mamma
Margherita
1 - "Una cattiva lavandaia non trova mai una buona pietra"
Mamma Margherita
quando un ragazzo di don Bosco cercava appigli
per esimersi da qualche servizio o mostrava difficoltà ad
andare in chiesa o si scusava ricorrendo a sotterfugi:
"Si andato a confessarti?". "Ieri mattina non ebbi
tempo". "E sabato?". "Ce n'erano troppi intorno
al confessionale". "E domenica?". "Non ero preparato"."
Già
"Una cattiva lavandaia non trova mai una buona
pietra" (MB 3, 373).
2 - "Chi a vent'anni non sa, a trenta non fa, e sciocco morrà".
3 - "Chi non è capace di tagliarsi le unghie con tutte
e due le mani, non riuscirà a guadagnarsi il pane".
4 - "Dopo la ferita ci vuole sempre un impiastro".
5 - "Il mondo è rotondo e chi non sa navigare va a fondo":
6 - "Scende chi vuole, sale chi può".
7 - "Un sol nemico è già troppo".
(Fioretti e proverbi, tratti da: N. Cerrato, I fioretti e i proverbi
di Mamma Margherita, la mamma di Don Bosco, Elledici, Torino 2005)
***
Tratto dal volume:
MARIO
SCUDU, Pazze per Dio
Profilo storico-spirituale di 40 Sante
e Beate
Prefazione di YVONNE REUNGOAT
Editrice ELLEDICI - Torino
Visita Nr.