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nov.: SANTA CATERINA DI ALESSANDRIA, MARTIRE:
HO
SEGUITO IL MIO SIGNORE GESU' CRISTO
La santa di
questo mese è Caterina di Alessandria, martire del III-IV
secolo. In questa rubrica ho già presentato ben tre sante
che portano questo nome.
Eccole: Santa
Caterina da Siena (festa il 29 aprile) una grande donna e una
grande santa, vissuta nel 1300 (morì infatti nel 1380)
proclamata non solo Patrona dItalia, ma anche dEuropa,
insieme a Brigida di Svezia e Teresa Benedetta della Croce (Edith
Stein), è anche Dottore della Chiesa (1970).
La seconda
fu Caterina da Bologna (morì nel 1463, festa il 9 marzo),
monaca, vissuta nel 1400 in un convento nella città emiliana,
ci ha lasciato due opere pregevoli: Le Armi necessarie
alle battaglie spirituali e il Breviario che
lei stessa ornerà anche di suoi dipinti.
Ed infine Caterina
da Genova (1448-1510, festa il 15 settembre), una donna di nobile
famiglia, sposata, che si distinse specialmente nella cura degli
ammalati e si impegnò senza risparmio di energia e di
pericoli nella peste che afflisse Genova nel 1493.
Cè una grande
differenza tra le tre Caterine su menzionate e quella di questo
mese. Le prime tre hanno una vita documentatissima, oltre che
celebrazioni iconografiche non trascurabili. La Caterina di Alessandria,
ahimè, non ha unaltrettanta
documentazione storica da esibire, anzi, quasi nulla.
Gli storiografi
storcono il naso davanti alla sua vita per niente documentata
ma solo nutrita di leggende, tramandate, arricchite, abbellite,
adattate e allungate. In compenso (ma basta?) anche Caterina
di Alessandria può esibire un passaporto iconografico
più che buono, ed un culto molto esteso un po in
tutta Europa.
Un altro particolare. Di questa
Caterina era devotissima unaltra santa che può esibire
tutta la documentazione storica sulla propria esistenza e attività:
Santa Angela Merici (festa il 27 gennaio) fondatrice delle Orsoline,
tuttoggi attive in varie parti del mondo.
A testimoniare questa sua devozione
a Caterina di Alessandria (e specialmente allepisodio leggendario
del matrimonio mistico e dellanello donatole direttamente
da Cristo) Angela iniziò la fondazione della sua congregazione
religiosa proprio il 25 novembre, cioè nella memoria liturgica
della Santa.
I primi documenti che parlano di lei sono stati redatti tra i
secoli VI e il secolo IX cioè inspiegabilmente tardi rispetto
alla presunta morte avvenuta nel 305 circa.
Per quanto
riguarda la documentazione iconografica invece abbiamo un affresco
del secolo IX, nella Basilica di San Lorenzo fuori le mura a
Roma. Tempo fa infatti è stata ritrovata sui muri di una
cappella, una serie di dipinti che raffigurano la Vergine Maria
col Bambino, angeli, e i santi Lorenzo, Andrea, Giovanni Evangelista
e... Caterina. Di questultima restano soltanto la parte
superiore del corpo e la testa. La santa è rappresentata
senza corona e senza altri distintivi suoi propri (cioè
la ruota e la palma). Accanto a lei cè il nome Caterina
(scritto in verticale).
Alcuni archeologi,
in base allanalisi della tecnica e dello stile degli affreschi
e allesame paleografico delle iscrizioni, hanno affermato
che non potevano essere posteriori al IX secolo. Questa testimonianza
della santa, assolutamente isolata, sarebbe inoltre la più
antica. Si è trovata qualche raffigurazione anche a Napoli
(sec. X-XI) nelle catacombe di San Gennaro.
Ma anche i succitati documenti
iconografici a suo beneficio non sono bastati ai revisori del
Calendario Romano del 1969. Questi infatti decretarono impietosamente
la sua eliminazione dal detto Calendario scrivendo:
Si elimina
la commemorazione di Santa Caterina, iscritta nel Calendario
Romano del secolo XIII. Non solo la Passione di Santa Caterina
è interamente leggendaria, ma sul suo conto non si può
affermare nulla di sicuro.
Chiaro no? E così fu.
Tuttavia nel Supplemento alla Liturgia delle Ore, a cura della
Conferenza Episcopale Italiana ed edito dalla Libreria Editrice
Vaticana nel 2003, nel giorno 25 novembre troviamo indicata la
Memoria facoltativa della Santa con la seguente didascalia:
Si narra che la vergine
Santa Caterina di Alessandria, dotata di acuta intelligenza,
sapienza e fortezza danimo, testimoniò con il martirio
la propria fede. Il suo corpo è venerato con pia devozione
nel celebre
cenobio
sul Monte Sinai.
Caterina,
esperta di filosofia e teologia
Torniamo al
racconto della Passione di Santa Caterina. Sembra essere questo
il primo documento che parla di lei e che deve essere ritenuta
la fonte o meglio il pretesto per gli sviluppi ulteriori (abbellimenti
e ampliamenti vari) fatti da altri autori o estensori agiografici.
Questi erano preoccupati di dare in nutrimento al popolo semplice,
figure di santi e sante che stimolassero limitazione o
per lo meno lammirazione, che dovevano poi condurre allinvocazione.
Perché questo?
Unipotesi: nella maggior
parte di questo genere di Passioni (certamente quella di Caterina
di Alessandria) sono state scritte per dare una identità
civile e religiosa a martiri cristiani dei quali però
si sapeva pochissimo o quasi nulla, o anche perché talvolta
la loro storia (o quel poco che si sapeva di certo e documentato)
non piaceva: allora veniva aggiornato e abbellito,
a seconda delluditorio. Inoltre questi racconti di martirio
spesso erano tramandati oralmente e inevitabilmente cambiati,
arricchiti, adattati a seconda della fantasia del narratore di
turno, finché venivano codificati e magari alla fine risultavano
notevolmente diversi dalloriginale. Altre volte pii racconti
di pura fantasia, a scopo parenetico, venivano accreditati come
storici e tramandati (acriticamente diciamo noi moderni) così
di bocca in bocca e di libro in libro, facendo nascere una devozione
a santi e sante immaginari non provati storicamente. Qualcosa
di simile deve essere capitato per la Nostra.
Per la verità,
qualcuno ha voluto identificare la Caterina di Alessandria con
la celebre Ipazia, una filosofessa della stessa città,
che morì assassinata nel 415. Ma questultima, dicono
gli storici, era ancora pagana quando morì vittima di
una sommossa popolare opera di fanatici religiosi.
Può
darsi anche che elementi di vita di questultima siano stati
fatti entrare (scientemente o per disinformazione storica) nella
vita di Caterina, dandole una consistenza ed un appeal
filosofico (e teologico), presso gli studenti di dette materie,
nel Medio Evo.
Gli ordini
mendicanti che mandavano i loro studenti nelle Università
(come quelle di Parigi, di Padova o di Bologna) davano ad essi
anche un patrono o una patrona (ancora meglio), e questi non
potevano che essere essi stessi ferrati in filosofia
e teologia. E Caterina, leggiamo dalla Passione, lo era stata.
Infatti, secondo questa, quando
nel 305 ad Alessandria arrivò Massimino Daia, nominato
governatore dellEgitto e della Siria,
furono indette feste grandiose, con il corollario di sacrifici
di animali alle divinità pagane. Un atto obbligatorio
per tutti i sudditi, e guai a chi non obbediva (persecuzione
cruenta dei cristiani).
Caterina, ragazza
ricca nonché bella, di famiglia nobile e anche famosa,
si presentò a Massimino invitandolo, senza tanti preamboli,
a riconoscere invece degli idoli, Gesù Cristo come redentore
dellumanità, rifiutandosi naturalmente di sacrificare
agli idoli. Il governatore, non potendo mandarla al martirio
date le caratteristiche del soggetto rifiutante (famosa, bella,
ricca, intelligente, di buona cultura filosofica e teologica)
convocò allora un gruppo di intellettuali alessandrini,
perché la convincessero a venerare gli dèi.
Caterina non solo vinse il
duello filosofico ma anche li convinse a farsi cristiani. Massimino
infuriato li fece uccidere tutti, e, fallite le vie cattive,
propose quelle buone, ovvero... il matrimonio.
Secondo e sdegnoso rifiuto e partita chiusa. Ecco allora la condanna
definitiva: il martirio, lo strumento di tortura una ruota (chiamata
poi ruota di Santa Caterina). Salvata da un miracolo venne infine
decapitata. Fine della storia, anzi no, perché gli angeli
trasportarono miracolosamente il suo corpo da Alessandria fino
al Sinai, dove ancora oggi laltura vicina a Gebel Mussa
(Montagna di Mosè) si chiama Gebel Kathrin. E ai piedi
di detta altura cè il famoso monastero, intitolato
naturalmente a lei.
Caterina,
patrona degli studenti che studiano
Il primo devoto di Santa Caterina
di cui abbiamo notizia fu un greco che abitava molto lontano
dal Monte Sinai, e si chiamava San Paolo di Latros, morto nellanno
955. Questa circostanza rafforza limpressione di un culto
nato più da fonti letterarie che intorno ad una tomba
miracolosa, meta di pellegrinaggi di fedeli.
Lo stesso monastero del Sinai, intitolato a Santa Caterina, non
fu costruito appositamente in suo onore e per il suo culto: infatti,
anche se i pellegrini medievali che si recavano al Sinai parlavano
di un itinerario di Santa Caterina, in questo monastero
il sarcofago della martire non occupa una delle confessioni o
il centro della basilica, ma è semplicemente collocato
a destra del coro, come dire che
non è poi la cosa più importante da visitare.
Eppure nonostante
tutti questi elementi non aiutino a dare sicurezza dal punto
di vista storico (o forse anche grazie ad essi), Santa Caterina
ebbe un culto vastissimo. La popolarità della santa toccò
il suo apogeo alla fine del Medio Evo, perché si nutriva
una grande fiducia in una martire che, subito prima del martirio,
si era ricordata di pregare per i suoi futuri devoti e fedeli.
Dio in persona inoltre avrebbe promesso che lavrebbe esaudita.
La sua cerchia di devoti era
quindi ben al di là degli studenti di filosofia e teologia
o degli avvocati. In vari ospedali infatti vennero erette cappelle
in suo onore perché ella aveva pregato Dio di allontanare
ogni malattia da chi lavrebbe invocata. I prigionieri la
invocavano, visto che anche lei lo era stata. Le confraternite
di ragazze la invocavano pure loro in forza del presunto matrimonio
mistico e dellanello donatole direttamente da Cristo.
Condannata alla morte e accompagnata da grande folla chiese al
suo carnefice un po di tempo per pregare. Lultimo
desiderio non si nega mai a nessuno. E così fu anche per
lei. Allora Caterina alzando le mani al cielo, pronunziò
la seguente preghiera che è, in parte, allorigine
del suo vasto culto e del seguito di così tanti devoti:
«Signore
mio Dio, esaudiscimi e per il tuo amore, concedi a chi si ricorderà
di me, Caterina, labbondanza del pane e del vino, la salute
del corpo, il servizio degli animali. Tieni lontana da loro ogni
malattia e ogni tempesta e concedi a tutti coloro che venereranno
il mio nome di non morire di morte improvvisa e di non perdere
membra alcuna. Le donne non abortiscano e non muoiano di parto:
non ci siano carestie nella città e nel paese, ma la rugiada
del cielo discenda su di loro di giorno e di notte. Concedi ai
miei devoti la remissione dei peccati. Se qualcuno si ricorda
della tua serva Caterina nellora della sua morte, concedi
che i tuoi angeli lo conducano al santo riposo del tuo paradiso».
Non cè che dire,
una splendida preghiera. Peccato che della Caterina che lavrebbe
pronunciata, oltre che ad essere una qualche martire di Alessandria
dei primi secoli, non si sappiano con certezza altri particolari
storici.
MARIO SCUDU SDB ***
*** Santo confluito, insieme
ad altri 120, nel volume di:
MARIO SCUDU, Anche Dio ha i suoi
campioni, Elledici, Torino 2011
IMMAGINI:
1 Santa Caterina, Duomo
di Pinerolo - Foto Andreas Lothar. La devozione a Santa Caterina
dAlessandria era molto sentita nelle campagne dItalia
fino a non molto tempo fa.
2 Monastero di Santa Caterina al Monte
Sinai, uno dei maggiori centri di spiritualità e di cultura
della Chiesa dOriente.
3 Simone de Magistris (1538-1611),
Museo del Santuario di San Nicola Tolentino. Sposalizio mistico
di Santa Caterina dAlessandria e i Santi Nicola da Tolentino
e Antonio da Padova.
4 Nostra Signora dei dolori. Icona
del XVII sec. conservata nel Monastero di Santa Caterina al Sinai.
RIVISTA
MARIA AUSILIATRICE 2005-10
VISITA Nr.