UMILTA' E VERITA'
Gesù raccomanda
più volte lumiltà. Ricordiamo, per esempio,
Luca 14,7-14, e soprattutto la parabola del fariseo e del pubblicano
(cf Lc 18,9-14).
Di fronte alle sue parole, è utile chiedersi che cosa
sia lumiltà cristiana.
Diversamente da come sovente
si crede, lumiltà cristiana non significa assumere
determinati atteggiamenti che non sentiamo consoni alla realtà,
come ad esempio, sentirsi stupidi, o peccatori più di
tutti gli altri, o privi di quei doni che Dio stesso ci ha dato,
a vantaggio nostro, della famiglia e della società.
Lumiltà cristiana richiede semplicemente la verità
delle cose, considerando soprattutto tre fatti fondamentali.
Noi siamo un dono
Certamente abbiamo compiuto qualcosa di buono: riconosciamolo!
Ma non è giusto che ce ne gloriamo.
Ogni frutto nasce dal tralcio, ma nasce più ancora dalla
vite da cui il tralcio proviene (cf Gv 11,6). Così, le
nostre cose buone nascono anzitutto da Dio, che sovente ci ha
regalato una buona intelligenza e sensibilità, una buona
educazione, dei sufficienti mezzi economici e sociali, e una
serie di altri aiuti che non dipendono da noi.
Certo, anche noi abbiamo fatto la nostra piccola parte; ma persino
questa parte ci è stata suggerita dallAlto, con
una luce ed una forza che Dio stesso ci ha elargito!
Affidati
alla misericordia
Daltro canto, molte altre
cose che potevamo compiere non le abbiamo compiute: o perché
non le abbiamo capite, o perché non ne siamo stati capaci,
o per mancanza di generosità.
A volte, abbiamo persino fatto del male, che non possiamo giudicare
fino in fondo: forse anche noi non sapevamo quello che facevamo
(cf Lc 23,24), e in ogni caso, possiamo affidare tutto alla misericordia
di Dio, che ci vuole sempre perdonare.
Non è bene che ci colpevolizziamo: chiediamogli, invece,
che dora in poi possiamo fare tutto e solo quello che Egli
desidera da noi, per il bene dei fratelli, ma anche per il bene
di noi stessi, perché possiamo raggiungere la nostra pienezza,
secondo il suo progetto provvidenziale.
Il dono
inaspettato
E gli altri? Persino coloro
che vengono considerati per lo più come lo scarto della
società, potrebbero essere, nella loro situazione concreta
e dopo le loro esperienze e difficoltà, più generosi
di noi!
Non possiamo saperlo, perché solo il Signore li conosce
nellintimo; ma non possiamo affatto escluderlo! E se davvero
fossero migliori di quanto sembra, anzi se davvero ci superassero
(cf Mt 21,31), dovremmo esserne contenti, perché questo
significherebbe che essi regalano al mondo (e quindi anche a
noi) degli aiuti che neppure supponiamo. E che, talvolta, neanche
potevamo sperare.
Come si vede, lumiltà non vuol dire strisciare,
o considerarsi soltanto dei poveracci; invece, umiltà
è verità!
Umiltà significa accettarci per quello che siamo davvero,
senza indebite sopravvalutazioni e senza dannosi deprezzamenti,
e soprattutto senza tentar di stabilire dei giudizi comparativi
di cui non siamo capaci; piuttosto, conoscendo noi stessi e desiderando
il meglio del nostro prossimo, pregheremo di cuore perché
noi tutti ci conformiamo sempre più allimmagine
di prìncipi regali, di figli di Dio, così come
Egli da sempre ci ha voluti!
Antonio Rudoni
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2005-2
VISITA Nr.