LA
CATECHESI DI BENEDETTO XVI:
IL CUSTODE DI ISRAELE (SALMO 120,1-4.7-8)
Il Salmo 120 che fa
parte della raccolta dei «cantici delle ascensioni»,
ossia del pellegrinaggio verso lincontro col Signore nel
tempio di Sion. Nella Liturgia delle Ore viene pregato ai Vespri
del Venerdì della seconda settimana.
È un Salmo di fiducia poiché in esso risuona per
sei volte il verbo ebraico shamar, «custodire, proteggere».
Dio, il cui nome è invocato ripetutamente,
emerge come il «custode» sempre sveglio, attento
e premuroso, la «sentinella» che veglia sul suo popolo
per tutelarlo da ogni rischio e pericolo.
Il canto si apre con uno sguardo dellorante rivolto verso
lalto, «verso i monti», cioè i colli
su cui si leva Gerusalemme: di lassù viene laiuto,
perché lassù abita il Signore nel suo tempio santo
(cf vv. 1-2).
Tuttavia i «monti»
possono evocare anche i luoghi ove sorgono i santuari idolatrici,
le cosiddette «alture», spesso condannate dallAntico
Testamento (cf 1 Re 3,2; 2 Re 18,4). In questo caso ci sarebbe
un contrasto: mentre il pellegrino avanza verso Sion, i suoi
occhi cadono sui templi pagani, che costituiscono una grande
tentazione per lui. Ma la sua fede è inconcussa e la sua
certezza è una sola: «Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra» (Sal 120,2).
Sempre Dio
protegge il suo popolo
Questa fiducia è illustrata
nel Salmo attraverso limmagine del custode e della sentinella,
che vigilano e proteggono. Si allude anche al piede che non vacilla
(cf v. 3) nel cammino della vita e forse al pastore che nella
sosta notturna veglia sul suo gregge senza addormentarsi né
prendere sonno (cf v. 4). Il pastore divino non conosce riposo
nellopera di tutela del suo popolo.
Subentra, poi, un altro simbolo, quello dell«ombra»,
che suppone la ripresa del viaggio durante il giorno assolato
(cf v. 5). Il pensiero corre alla storica marcia nel deserto
del Sinai, ove il Signore cammina alla testa di Israele di «giorno
con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere»
(Es 13,21). Nel Salterio non di rado si prega così: «Proteggimi
allombra delle tue ali...» (Sal 16,8; cf Sal 90,1).
Sotto lo
sguardo del Signore
Dopo la veglia e lombra,
ecco il terzo simbolo, quello del Signore che «sta alla
destra» del suo fedele (cf Sal 120,5).
È questa
la posizione del difensore sia militare che processuale: è
la certezza di non essere abbandonati nel tempo della prova,
dellassalto del male, della persecuzione. A questo punto
il Salmista ritorna allidea del viaggio durante un giorno
caldo nel quale Dio ci protegge dal sole incandescente.
Ma al giorno succede la notte.
Nellantichità si riteneva che anche i raggi lunari
fossero nocivi, causa di febbre, o di cecità, o persino
di follia; perciò il Signore ci protegge anche nella notte
(cf v. 6).
Ormai il Salmo giunge alla fine con una dichiarazione sintetica
di fiducia: Dio ci custodirà con amore in ogni istante,
tutelando la nostra vita da ogni male (cf v. 7). Ogni nostra
attività, riassunta nei due verbi estremi dell«uscire»
e dell«entrare», è sempre
sotto lo sguardo vigile del Signore. Lo è ogni nostro
atto e tutto il nostro tempo, «da ora e per sempre»
(v. 8).
I doni da
domandare
Vogliamo ora commentare questultima
dichiarazione di fiducia con una testimonianza spirituale dellantica
tradizione cristiana. Infatti, nellEpistolario di Barsanufio
di Gaza (morto verso la metà del VI secolo), un asceta
di grande fama, interpellato da monaci, ecclesiastici e laici
per la saggezza del suo discernimento, troviamo richiamato più
volte il versetto del Salmo:
«Il Signore
ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la
tua vita».
Con esso egli voleva dare conforto
a quanti gli manifestavano le proprie fatiche, le prove della
vita, i pericoli, le disgrazie.
Una volta Barsanufio, richiesto da un monaco di pregare per lui
e per i suoi compagni, così rispose, includendo nel suo
augurio la citazione di questo versetto:
«Figli
miei diletti, vi abbraccio nel Signore, supplicandolo di proteggervi
da ogni male e di darvi sopportazione come a Giobbe, grazia come
a Giuseppe, mitezza come a Mosè e il valore nei combattimenti
come a Giosuè figlio di Nun, la padronanza dei pensieri
come ai Giudici, lassoggettamento dei nemici come ai re
Davide e Salomone, la fertilità della terra come agli
Israeliti... Vi accordi la remissione dei vostri peccati con
la guarigione del corpo come al paralitico. Vi salvi dai flutti
come Pietro e vi strappi dalla tribolazione come Paolo e gli
altri apostoli. Vi protegga da ogni male, come suoi veri figli
e vi accordi ciò che il vostro cuore chiede, per il vantaggio
dellanima e del corpo nel suo nome. Amen» (Barsanufio e Giovanni di Gaza, Epistolario,
194: Collana di Testi Patristici, XCIII, Roma 1991, pp. 235-236).
Benedetto XVI
LOsservatore
Romano, 05-05-2005
IMMAGINI:
1 La protezione di Dio
verso il suo popolo si realizza pienamente con la presenza della
Trinità Santissima nella Chiesa.
2-3 La natura quale luogo
della manifestazione di Dio ha sempre attratto luomo ma
gli ha anche imposto un certo timore. Con Gesù, invece,
Dio si rende vicino alluomo fino a donare la sua vita per
la sua salvezza.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE
2005-6
VISITA Nr.