EUCARESTIA
:
UN DONO PER LA LIBERTA'
La liturgia eucaristica della
Chiesa, nel cuore stesso della celebrazione, introducendo le
parole dellistituzione, ricorda il dono della libertà
con la quale Cristo ci ha liberati:
«Egli
venuta lora di dare la vita per la nostra liberazione,
mentre cenava prese il pane...» (Preghiera II della Riconciliazione).
«Egli
venuta lora dessere glorificato..., avendo amato
i suoi li amò fino alla fine» (Preghiera eucaristica IV).
NellUltima Cena, Gesù
ci offre la sua libertà; libertà alla quale ci
chiama affinché anche noi possiamo vivere in pienezza
lamore
del Padre che si oppone ad ogni diminuzione della dignità
delle sue creature.
Partecipando
allEucaristia noi siamo sopraffatti dal mistero della libertà
di Cristo, e nello stesso tempo siamo chiamati ad intraprendere
anche noi un cammino di liberazione interiore per vivere appieno
questo dono che Cristo continuamente ci offre e che noi accogliamo
man mano che vogliamo entrare nel suo amore che si dona fino
alla fine, consapevoli e anelanti del suo amore, poiché
abbiamo compreso che solo lamore libera.
Il Santo Padre Giovanni Paolo
II ha espresso ciò in modo eloquente in una delle prime
omelie del suo terzo «pellegrinaggio eucaristico»
in Polonia, nel 1987: «LEucaristia appartiene proprio
a quellOra, allora redentrice di Cristo, allora
redentrice della storia delluomo e del mondo. Questa è
lora, nella quale il Figlio delluomo «amò
sino alla fine».
Sino alla fine
ha confermato la potenza salvifica dellamore. Ha rivelato
che Dio stesso è amore. Non vi è mai stata e non
vi sarà una rivelazione maggiore di questa verità,
una sua conferma più radicale: «non vi è
un amore più grande di questo: dare la vita» (Gv
15,13) per tutti, perché essi «abbiano la vita e
labbiano in abbondanza» (Gv 10,10).
In questo mistero dellamore
così potentemente articolato, che entra nel vivo di quellora
della storia, un ruolo inscindibile viene svolto dal mistero
dellobbedienza di Gesù al Padre e della sua libertà
umana. Cristo, infatti, con listituzione dellEucaristia,
sottolinea che essa rimane strettamente connessa alla Nuova Alleanza
mediante leffusione del sangue nella sua morte che costituisce
il momento culminante della sua sottomissione al Padre nellillimitata
obbedienza filiale.
Dallantica
alla nuova Pasqua
«Ho desiderato ardentemente
mangiare questa Pasqua con voi prima della mia passione»
(Lc 22,14). Listituzione eucaristica si congiunge così
alla grande tradizione della Pasqua ebraica, memoriale annuale
della liberazione dallEgitto, e la orienta verso il memoriale
della nuova alleanza.
Il memoriale della liberazione
era al centro della celebrazione della Pasqua dIsraele.
Nei testi delle preghiere della tradizione
ebraica leggiamo queste eloquenti espressioni che accompagnavano
il banchetto pasquale:
«In ogni
generazione ciascuno ha il dovere di considerarsi come se egli
stesso fosse uscito dallEgitto... perciò è
nostro dovere rendere grazie, lodare, celebrare, glorificare,
magnificare, encomiare colui che fece ai nostri padri e a noi
tutti questi prodigi, che ci trasse dalla schiavitù alla
libertà, dalla soggezione alla redenzione, dal dolore
alla letizia, dal lutto alla festa, dalle tenebre alla splendida
luce» (Sheder haggadah
shel pesah).
Gesù
porta a compimento la Pasqua con la sua morte redentrice e la
sua Risurrezione, secondo le parole di Paolo: «Cristo nostra
Pasqua è stato immolato» (1 Cor 5,7). Nellultima
Cena istituisce il memoriale della sua Pasqua ed invita a compiere
il memoriale del suo corpo donato e del suo sangue sparso, fino
al suo ritorno glorioso.
Nel dono del
suo corpo e nelleffusione del suo sangue Cristo afferma
la nostra liberazione e redenzione dal peccato; nel sacrificio
della nuova alleanza, esprime la pienezza della nostra liberazione
e della nostra salvezza con il dono interiore dello Spirito e
ci convoca alla pasqua eterna del suo Regno.
Infatti lEucaristia,
pane disceso dal cielo, carne offerta per la vita del mondo,
dono di Risurrezione e di vita, è Cristo stesso, Verbo
Incarnato, morto e glorificato, che ci fa passare con lui da
questo mondo al Padre e promette la liberazione finale, quando
ci risusciterà nellultimo giorno (cf Gv 6,51-54).
Luomo, vedendo nellEucaristia
come in uno specchio ciò che sarà dato di contemplare
faccia a faccia nelleternità, si assume il peso
della vita ricolmo della forza dellEucaristia e la speranza
che egli risorgerà. Tale speranza conferisce anche allumana
libertà caratteristiche peculiari: insegna la pazienza,
la perseveranza, a donarsi e a sacrificarsi. Ed insegna che Cristo
Risorto è la sorgente e la misura della piena libertà.
Don Giuseppe
Pelizza
IMMAGINI:
1 NellUltima Cena,
Gesù ci lascia il dono della sua libertà divina,
affinché noi, nutrendoci di lui, possiamo
raggiungere la libertà dellamore. (Ultima Cena, Heen Jan Davidsz (1648), Kunsthstirsches
Museum, Vienna).
2 La libertà del Vangelo apre
alluomo gli orizzonti della speranza (Foto di G. Viviani)
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE
2005-9
VISITA Nr.