MEDITAZIONE: IL
PARADISO TERRESTRE Al Paradiso terrestre
generalmente si attribuisce un valore storico: ma non era questa
lintenzione dellautore biblico, né dellautore
umano, né dellautore divino!
A loro non interessava tanto il passato, quanto il presente ed
il futuro: essi vedono la situazione tragica del tempo in cui
il libro fu scritto, un tempo non molto differente dal nostro.
E lautore
umano vuole capire perché le cose siano così: dolori
e morte, ingiustizie e lotte fratricide, e persino lAmore
infinito di Dio che viene disconosciuto, e sovente viene visto
con paura.
Tutto questo non può
provenire dal Creatore. Né poteva essere nelle sue intenzioni.
Per questo lautore del testo sacro si chiede: Dio, in realtà,
come voleva questo mondo?
Ecco, allora,
comparire sulla scena limmagine di un Paradiso terrestre,
quale idea di come Dio avrebbe voluto il mondo fosse. Ma allora,
si chiede sempre lautore biblico, perché il mondo
non è affatto secondo il disegno divino? Ed ecco la risposta,
a causa del peccato delluomo.
Ma
è possibile restaurare il progetto originario? Sì,
è possibile, infatti, inizia così la storia della
salvezza.
Il Paradiso terrestre è,
dunque, la situazione ideale, quale Dio la vorrebbe: senza dominazione
fra i sessi, o tra famiglie e famiglie, o tra popoli e popoli;
senza la sofferenza e la morte, senza un lavoro che opprima
e deluda e con un Dio che parli amichevolmente con gli uomini,
suoi figli!
E qual è,
invece, lorigine del male, che trasforma un Paradiso terrestre
in un inferno terrestre?
Se comprendiamo
il male che ci distrugge, possiamo lottare contro di esso, e
il mondo ridiventa un Paradiso!
Ecco: è
il peccato, è il nostro egoismo che ci allontana da Dio,
è la mancanza di fiducia in Lui e nei suoi disegni...;
è questo il male che ci distrugge!
Ma Dio non ci ha abbandonati:
Egli continua ad assicurarci le sue promesse e continua a proporre
la sua alleanza con noi.
Lo fa già
subito dopo il primo peccato, e lo ripete con Noé, con
Abramo, con Mosé... e poi ancora con Davide, con i molti
profeti...
fino allalleanza definitiva
con Gesù, dove Dio stesso diventa uno di noi, derelitto
fra i derelitti, per unirsi pienamente a noi, e per poterci così
restaurare secondo il suo disegno originario!
Con Lui, il
Paradiso appare un obiettivo concreto: accogliendolo, giungeremo
anche noi ad una vera risurrezione, che incomincia già
in questa vita e si completa nella terra rinnovata del futuro!
Pertanto, molti racconti biblici
del Paradiso terrestre (come luomo derivato dal fango,
la donna formata da una costola delluomo, lalbero
della vita, il frutto proibito, il serpente che tenta Adamo ed
Eva, e così via) sono solo dei simboli, che, con la cultura
di un tempo, esprimono tante cose, e principalmente questo:
il progetto
dolcissimo del Padre, lirrompere del nostro peccato che
lo ha rovinato, il desiderio di Dio che vuole rinnovare il suo
progetto, il fatto che il nostro peccato non ci abbia tolto la
capacità di collaborare con Gesù per questo pieno
rinnovamento.
Così il Paradiso terrestre
non è un racconto mitico del passato: è una meta
effettiva del futuro!
Antonio Rudoni SdB IMMAGINI: 1-3 Il paradiso terrestre, Hieronymus Bosch (1450-1516),
El Scorial (Spagna). Rifiutando la compagnia di Dio, luomo
condanna la sua vita ad una continua scelta fra il bene e il
male senza avere più lorientamento verso il Bene
supremo.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE
2005-10 VISITA Nr.
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