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VALDOCCO
STUDIO:
LA VITA NELLA
CHIESA
FRA PREGHIERA, AZIONE E SACRIFICIO
San
Paolo e la corsa
Lapostolo
Paolo, nei suoi scritti, ha un modo tutto particolare di descrivere
la condizione del cristiano in esodo su questa terra. Egli, tra
vari esempi, parla anche della corsa (1 Cor 9,24). Sembrerebbe
a prima vista una immagine in qualche modo forzata, perché
non tutti sono in grado sul piano fisico di correre verso un
dato traguardo. Ma, a ben guardare, questo tenace missionario
sta parlando della vita dello spirito.
Si può essere quindi anche bloccati in un letto o su una
sedia a rotelle, ma interiormente è possibile
correre, si può cioè progredire in modo accentuato
nella vita spirituale per arrivare a uno stato di intimità
divina.
Quanti hanno
corso e corrono
Ora, se apro
anche solo qualche pagina della storia della Chiesa, mi accorgo
di quanti figli di Dio hanno partecipato e continuano a gareggiare
in questa corsa verso il Cielo. Per ottenere quel premio che
San Paolo chiama corona incorruttibile (1 Cor 25).
Anche Giovanni Paolo II ricorda questa concreta realtà.
Lo fa, tra laltro, attraverso una serie continua di processi
di canonizzazione che segnano tante tappe significative del Suo
pontificato. Si pensi alle recenti beatificazioni di Alberto
Martelli, di Pina Suriano, e di Pietro Tarres y Claret.
In tale ambito il Pontefice non vuole solo presentare dei modelli,
ma desidera anche incoraggiare, sostenere, benedire, chi è
ancora in strada verso la patria celeste. Ogni fedele, se impara
bene il passo del montanaro (quellincedere
sempre uguale e calmo, costante e tenace), può
quindi vivere Cristo nel quotidiano, diventando novità
per tutti, dono per la Chiesa-comunione.
Quanti rapidi
flash possono aiutare a meglio comprendere alcuni eventi ecclesiali
che hanno impreziosito il nostro camminare insieme seguendo le
orme dellunico Maestro. Penso al Meeting di Rimini promosso
da Comunione e Liberazione, ma ho in mente anche lincontro
inter-religioso organizzato dalla Comunità di SantEgidio
e, ancora, il convegno dellAzione Cattolica Italiana e
allincontro della Chiesa italiana a Verona, presente anche
il Papa.
Tali ore di convergenza e di apertura, di riflessione e rinnovato
impegno, che dono recano alle tante e diverse espressioni
ecclesiali sparse in Italia? Ai gruppi e ai movimenti ecclesiali?
Al riguardo, vari osservatori hanno ritenuto utile analizzare
quello che appare come il nuovo volto dellassociazionismo
cattolico.
Altri, hanno
preferito osservare momenti di una storia recente per individuare
unattuale, positiva, rete di sintonie, più ricca
in termini di reciproca interazione.
Non è neanche mancata la voce di chi ha cercato di estrapolare
da aspetti quantitativi delle manifestazioni corali il dato di
una potenziale maggiore presenza dei laici cattolici
nel socio-politico.
È vero. Ogni studio rivela e sottolinea un qualcosa di
significativo. O almeno tenta di individuare momenti di un dinamismo
certamente interessante per i valori di cui è portatore.
Ma e questo è il punto base è possibile
andare ancor più in profondità, arrivando a focalizzare
un patrimonio che Comunione e Liberazione, SantEgidio
e Azione Cattolica Italiana hanno realmente in comune?
Un patrimonio non unicamente circoscritto a questi tre organismi.
Questa ricchezza è la vita in Dio che ognuno
può esprimere con loriginalità del proprio
apporto nella Chiesa-comunione.
Le radici
del nostro presente
Se questo è
il patrimonio, allora lorizzonte si allarga. Si estende
una dimensione familiare. Ogni cammino
di santificazione è importante. È prezioso. È
unico. È fecondo.
In anni che il tempo sta lasciando alle nostre spalle, si è
voluto in qualche modo catturare delle grida dellanima
legate a un programma di vita. Per incoraggiare litinerario
della mente a Dio. Per sperare contro ogni speranza.
In particolare, in quella sintesi operativa formata dalle espressioni
preghiera, azione, sacrificio, non si è voluto
inventare novità contingenti, provvisorie, quanto riassumere
lessenza di episodi evangelici ove il Figlio di Dio è
orante, è annunciatore della Buona Novella, è ubbidiente
al Padre fino alla morte di Croce.
Lentusiasmo
per lapostolato ha saputo esprimere tante altre forme immediate
di costante riconoscimento del primato di Dio. Si pensi a quel
reciproco saluto segnato dallaffermazione CRISTO
REGNI!, e dallimmediata risposta: SEMPRE!.
O si rifletta a certi canti associativi, tutti segnati da una
comune posizione offertoriale.
Qui, il circostante, è tenuto in considerazione non per
esibire una prova di forza resa convincente dallalto numero
di aderenti, ma al contrario per individuare la
varietà delle vocazioni che si inginocchiano davanti a
Cristo, Re dellUniverso, e che in Maria riconoscono la
celeste nostra Presidente.
Il tempo
trascorso
Le tante, continue,
stagioni che non cessano di parlare dellAssoluto di Dio,
non hanno mai avuto delle voci afone. Anche in questora
storica, così ferita e sanguinante, rimangono nelle nostre
chiese, nelle case, nei luoghi di lavoro, persone che non smettono
di offrire al Signore la propria vita per la salvezza dei fratelli.
Qualche nome a volte affiora. Certi slanci dellanima sono
in certe occasioni catturati anche dalla cronaca (più
attenta comunque alla notizia-effetto che non alla quotidianità
di vita...).
Ma, per fortuna, tante realtà di intimità divina
continuano ad essere disconosciute. Perché il lievito
non si individua ma si avverte negli effetti.
E perché un chicco di grano che muore non finisce il suo
compito, ma piuttosto genera nuova vita.
Pier Luigi Guiducci
IMMAGINI:
1 Fare esperienza di Chiesa significa vivere allinterno
di una gioia che si comunica ininterrotta da secoli per la salvezza
delluomo.
2 © Pietro
e Paolo, Anonimo del XVIII sec., Ist. Monum. Culturali, Tirana.
/ La nostra vita è una corsa verso il compimento dellincontro
col Signore risorto.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2007 - 8
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