LA FAMIGLIA NASCE DALL'AMORE
In questo anno dedicato alla famiglia, vogliamo riflettere su alcuni aspetti della spiritualità familiare. Lo facciamo iniziando dal primo elemento. Immediato, di facile comprensione, eppure sovente dimenticato, o vissuto solo in una delle sue dimensioni che lo rimpiccioliscono se non lo ridicolizzano, rendendo impossibile la comprensione piena e maturante dello stare insieme come famiglia: l’amore.

Amare è volere ciò che è bene per l’altra persona; cercare di comprendere, accogliere, aiutare l’altro. Porre al centro della propria attenzione l’altro, significa che talvolta, per amore, si può andare anche contro i propri gusti e desideri, soprattutto quando è in gioco il bene dell’altro. Perché l’altro è la mia priorità. Altrimenti non posso dire di amare. Potrò affermare di stare bene con l’altro, di provare qualcosa di nuovo quando sono con lui, ma non ancora di amarlo. Se fate attenzione, in queste due frasi, il soggetto non è l’altro, ma il mio sentimento, il mio provare qualcosa, in sostanza il soggetto è l’Io e non ancora l’Altro. Amare significa che l’altro non è solo la cosa più importante della mia vita, ma è più importante della mia vita stessa, tanto che sono disposto a dare la mia vita per lui.

La prospettiva delle recriminazioni di coppia, è dunque, ben lontana da questa impostazione. Per questo, il clima di ricerca del benessere, della propria armonia interiore quale scopo supremo della vita non possono coesistere con la dimensione dell’amore. Poiché, come arpie, succhiano la linfa vitale dell’amore e rendono sterile ogni rapporto. È solo questione di tempo.
Certamente, ciò che l’amore chiede non è cosa da poco e non è facile da vivere. Ma non impossibile.
L’amore trasforma la persona, le fa iniziare una vita diversa, nuova e più piena. Con l’amore si rinasce e ci si rende conto di esistere realmente. Potremmo dire che l’uomo si riscopre proprio nell’amore. Amore che non è solo sensibilità, o solo passione, bensì è, e deve essere sempre più, volontà di bene. Deve diventare dono all’altro, fatto con dedizione e responsabilità.

Se proviamo a trasferire tutto questo nel rapporto di una coppia, cosa accade? Succede che il dono di sé diventa esclusivo e pieno.
Così, l’amore fra i coniugi diventa un farsi dono ed un donarsi continuo, momento dopo momento, senza rinunciare all’essere per l’altro. È un donare e donarsi reciproco, senza pretendere nulla in cambio; è volere che l’altro sia felice.
L’uomo e la donna, si completano in questo modo. E rafforzano il loro rapporto.
Nel donarsi reciprocamente, l’uomo e la donna non perdono la loro personalità, il loro essere se stessi, ma si completano diventando una sola carne, e non solo a livello fisico, ma anche a livello psicologico ed affettivo. Spesso si considera l’unione sessuale quale punto di partenza dell’amore, mentre essa è l’apice di questo grande sentimento, ne è il momento culminante e rafforzativo. Parlare di amore sponsale vuol dire parlare di un amore particolare, nel quale, mentre ci si dona all’altro, si riceve dall’altro, ed il proprio «io», senza perdere le sue caratteristiche, si trasforma in un «noi».

Il diventare un «noi» non toglie nulla all’«io» di ciascuno dei due, ma lo arricchisce. Tanto che la promessa matrimoniale si può tradurre così: «Mi impegno ad arricchirti con tutto me stesso». E tutto, vuol dire per sempre.
Per questo, l’amore sponsale si estende ad una comunione di vita totale: è lo stato dell’Amore che lo richiede. Questo esige che ci sia stabilità, certo, ma, allo stesso tempo, dinamicità.
Nel corso della vita coniugale, l’amore ha bisogno di stabilità per essere sempre rivolto alla persona con la quale si è scelto di condividere la propria esistenza, per non farsi sopraffare dalle tentazioni del mondo e da quello che è quasi diventato, nella società attuale, un «uso» riduttivo dell’altro. Richiede quindi forza interiore, costanza ed umiltà.

Ma, ha bisogno anche di dinamicità. Un amore che vada avanti per abitudine o solo per una fedeltà giuridica o esteriore, non ha senso, non è più l’Amore. Nella vita comune, che due sposi cristiani conducono, c’è bisogno di un rinnovamento continuo del loro rapporto, di una crescita continua di quei sentimenti che nutrono l’uno per l’altra, anche davanti alle inevitabili difficoltà che la vita fa incontrare.

È un amore che cresce col passare degli anni. Diventa sempre più forte e maturo, anche quando la bellezza è sfiorita e i capelli sono diventati bianchi e, da quel giorno in cui ci si è promessi amore per sempre, davanti a Cristo e agli uomini, di tempo ne è passato. In realtà sta solo sorgendo una nuova stagione dell’amore. È il tempo in cui si è chiamati a gustare, con uno sguardo di saggezza, il frutto di un amore maturato lungo tutte le stagioni della vita.
                                                                                    
 


IMMAGINI:
1  Solo l’amore è capace di futuro. 2  La gioia dei figli è il frutto della stabilità dell’amore dei genitori.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2006 - 2
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