IL PADRE NOSTRO:
PREGHIERA CHE C'IMPEGNA

Ogni preghiera c’impegna: è una richiesta al Signore, perché possiamo collaborare con Lui per il conseguimento di quanto gli domandiamo. In particolare, questo appare nella preghiera-modello, il Padre Nostro.

Padre nostro:

non solo Padre mio! Una vera preghiera non può mai essere egoistica: chiede il bene di tutti, e chiede che tutti si uniscano a noi nella ricerca operosa di questo bene.

Che sei nei cieli:

il Padre non è legato al tempo, allo spazio, alle difficoltà terrene: ma anche la nostra azione diventa forte, quando è suscitata e sorretta dall’onnipotenza celeste!

Sia santificato il tuo nome:

Dio è già infinitamente santo, siamo noi che lo dobbiamo riconoscere per quello che è! Preghiamo dunque il Padre perché sappiamo comprendere che “Dio è amore”, e che noi siamo chiamati fin da quaggiù al medesimo amore!

Venga il tuo regno:

la regalità di Dio sul mondo deriva dal fatto che è stato lui a crearlo! Ma questa regalità è stata compromessa dai nostri peccati: il mondo è stato ferito. Per questo è venuto Gesù: per guarirci, ristabilendo il disegno del Padre. Il Regno, dunque, è già cominciato, ma si sviluppa a poco a poco, anche attraverso di noi, e giungerà alla sua pienezza in Cielo. In questa invocazione chiediamo di poter collaborare a questa crescita con l’azione di Gesù.

Sia fatta la tua volontà:

anche in questo caso, è evidente che dobbiamo essere noi, con la grazia di Dio, a fare la sua volontà. Perché non è certo la nostra volontà che può salvare il mondo, e neppure noi stessi: a noi manca quell’amore infinito che soltanto Dio prova per tutti i suoi figli, a noi manca la sua saggezza per individuare la strada da imboccare, a noi manca la forza per poterla seguire, nonostante la prepotenza del male. Fare la volontà di Dio è l’unico modo per essere felici insieme, e per sempre!
Come in cielo, così in terra: preghiamo il Padre che quaggiù partecipiamo al suo sogno di bellezza con quello stesso amore di coloro che vivono lassù, nel cielo!

Dacci oggi il nostro pane quotidiano:

ora domandiamo al Padre di avere ogni giorno quanto ci è necessario per vivere, anche a livello materiale. Per questo, gli chiediamo non solo la “materia prima”, ma anche il nostro impegno, la nostra solerzia non soltanto per noi, ma per l’intera famiglia di Dio. Dunque, invochiamo di saper lavorare efficacemente per tutta l’umanità: se a volte questo pane ci manca, non dipende certo dal Padre, ma dalla nostra accidia, o dalle nostre guerre, o dalla nostra imprevidenza... insomma, dalla povertà del nostro amore!

Rimetti a noi i nostri debiti:

persino in questo caso, il perdono di Dio non è in discussione: chiediamo soltanto la grazia che ci lasciamo perdonare da Lui! Ecco appunto le parole seguenti.
Come noi li rimettiamo ai nostri debitori: il modo fondamentale di lasciarci perdonare da lui è che noi stessi perdoniamo chiunque ci faccia del male: anch’egli è figlio del Padre! È dunque ancora necessario il nostro impegno, anche se questo impegno può nascere in noi solamente se ci lasciamo riempire da Dio. Egli è l’unico capace di perdono, e quando lo lasciamo entrare nel nostro cuore, veniamo trasformati. Allora diventiamo pronti a perdonare, e ad essere noi stessi perdonati... perché siamo una cosa sola con l’Amore!
E non ci indurre in tentazione: questa espressione dev’essere tradotta meglio, perché Dio non può tentare nessuno (cfr Giac 1,13): qui gli chiediamo piuttosto di saper vincere le tentazioni con la sua grazia. Solo unendoci a lui possiamo vincere il male, perché il male è più forte di noi, ma Dio è più forte del male!

Ma liberaci dal male:

questa invocazione chiarisce la precedente, anzi la completa. Essa giunge alla vetta del Padre Nostro, alla vetta di qualunque desiderio: Padre, regalami te stesso! Prendimi subito in braccio, come ha fatto tuo Figlio, il Buon Pastore, con la pecorella smarrita; e portaci a casa tua, dove “non ci sarà più morte, né lutto, né lamento, né affanno” (Apoc 21,4). Sarà questa la definitiva liberazione dal male! E il mio impegno felice vuol essere soltanto questo: amarti per sempre, e con te amare per sempre tutta la tua famiglia!
                                                                                  
 Antonio Rudoni SDB


IMMAGINI:
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© Elledici / G. Pera / Mani in preghiera
 Il Regno di Dio è già iniziato. Il suo sviluppo è certo, la sua riuscita è sicura, ma nel corso della storia la sua evidenza dipende da noi.

RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2006 - 3
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