L'URGENZA DELLA SANTITA'

Quando il Signore della mia vita me fece partire per l’Italia per realizzare a Spello la casa richiestami a Paray le Monial, doveva pure insegnarmi “cosa” e “Chi” era la Chiesa. Non quella fatta di pietre ma la Chiesa invisibile ed eterna della quale dovevo diventare un membro attivo. Ma come ha fatto il Signore a farmelo capire?

Durante la Messa di consacrazione episcopale di Monsignor Dante Bernini, il 10 dicembre del 1970 alla Quercia di Viterbo, ero in piedi sul banco e cercavo di vedere qualcosa della celebrazione. Mentre gli occhi del corpo seguivano ciò che stava capitando, altri occhi che non saprei descrivere vedevano una immagine mai più dimenticata, fonte di una mia trasformazione incancellabile e profonda.

La Beata Vergine teneva sulle sue ginocchia il Figlio suo ferito e sofferente, pieno di lividi e di piaghe e mi pareva che mi guardasse come uno che supplica. Il suo braccio destro pendeva fino a terra. Un’immagine che mi pareva dicesse: “Tu, non dividere ma ungi”. Ed era come se mi tendesse un oggetto che non saprei né descrivere né immaginare
Questa visione interiore durò un po’ di tempo, poco certamente, ma si impresse in me indelebilmente e m’insegnò tutto ciò che dovevo sapere sulla Chiesa!

Capii che la Chiesa era il Corpo di Cristo incarnato nella storia, corpo ferito e sempre sofferente, costituito dai miliardi di cellule che eravamo tutti noi in tutti i secoli! La visione di questo Cristo e della sua madre dolorosa mi riempì di un amore viscerale e profondo. L’indomani, al mio ritorno, a Foligno scesi dal treno e decisi d’incontrare il Vescovo del luogo.

Qualcosa che per me fino ad allora era proprio qualcosa d’inimmaginabile! Non provenivo da un mondo praticante e i miei genitori non andavano mai a Messa! In più ero piuttosto anticlericale non avendo incontrato nella mia adolescenza nessuna persona veramente cristiana, neanche il sacerdote incaricato della dottrina che era piuttosto di usi e costumi spiacenti!

Ma il mio primo padre spirituale mi aveva insegnato come reagire a questi fenomeni che non dipendevano da me. Scrissi tutto al suo “successore”: padre De La Chapelle di Paray le Monial, e vedendone i frutti di pace, di gioia e di amore della Chiesa finora totalmente ignorati o quasi, aspettai in pace la sua risposta che fu positiva e mi fece capire ancora di più a che punto tutto doveva essere fatto insieme al Vescovo e in obbedienza alla Chiesa!

Così fu e così è ancora.

Perché parlo di questo, oggi? Perché mi sento addolorata e a forza di vivere questo dolore mi è venuto con insistenza che forse era il Signore che così voleva associarmi al Suo dolore!

Non devo dimenticare che è la Madonna de la Salette, Madonna piangente, che è all’origine della mia conversione, e oggi le ferite ricevute sono numerose, ho l’impressione che attraversiamo un’epoca di sfacelo, non della Chiesa che essendo di Cristo non crollerà mai, ma dei cuori umani che portano l’immagine di Dio e non ne vogliono più ascoltare la legge.

Malgrado i miei 76 anni, non mi sento retrograda o conservatrice e l’amicizia che ricevo da tanti giovani lo dimostra! Ma oggi, il loro modo di comportarsi, trascinati da tutto il resto del mondo è qualche cosa che fa dubitare della loro dignità anche solo verso se stessi.

Le ragazze che passano tranquillamente da un uomo ad un altro e vanno a Messa e ricevono il Corpo di Cristo, seguendo il consiglio di un sacerdote o di un frate che dice: “non è grave, è normale che due che si amano...”, oppure avendo ascoltato un altro, che proclamava che la confessione è una sciocchezza e che è inutile andare a confessarsi poiché è roba antiquata da gente fissata, e così via, ebbene, mi chiedo, questi giovani sono responsabili del disagio in cui cadono?

Il Signore, il dolce Signore, mite e paziente, soffre dello stato dei consacrati che si prendono per maestri e non sanno più guidare e non osano più dire la verità dell’umile catechismo della Chiesa a chi va a parlare con loro!

Invaghiti di psicologia e di teologie varie, mettono tutto in dubbio e hanno paura di passare per antiquati e deficienti. Oppure, al contrario, c’è il fenomeno opposto che fa tanto male alla Chiesa, quando s’incontrano dei consacrati fanatici, sempre in crociata, contro questo o contro quell’altro, aggressivi, che sanno tutto con certezza incrollabile e sempre pronti a partire in guerra contro metà dell’umanità.

Mio Dio perdonaci, e prima di tutto perdona me, poiché io non so darti altro che la mia vita per il tuo servizio e per la verità, ma di mio non ho né virtù, né meriti.

Perdona chi non prega più, chi ha dimenticato che sei il Vivente e che il luogo del tuo incontro è nel profondo del proprio cuore, nel silenzio della preghiera adorante, nei Sacramenti da Te fondati, oltre che nella Scrittura e nella Tradizione della Chiesa, perché lì sei Tu stesso, l’incarnato nei secoli, ferito e sanguinante, che attendi sempre da noi consacrati un amore assoluto e non diviso, un amore che porta mitezza e umiltà, un amore che sa morire per Te, che aspetta la tua grazia, che non si discosta da quella verità che sei Tu in eterno!

Mio Dio, Santa Trinità che adoro, chiama tanti santi sacerdoti e consacrati e manda la tua luce a tutti affinché il tuo popolo, tutte queste povere cellule del tuo corpo mistico, si risanino e facciano di Te e della Chiesa il luogo della tua rivelazione in mezzo alla miseria del mondo!

                                                                            Maddalena di Spello


IMMAGINI:
© Andreas Lothar /
L’Addolorata è il segno che la sofferenza dell’uomo viene avvolta nel mistero di Dio che assume su di Sé il peccato dell’uomo.
2  
© Elledici / G. Pera /
Tutta la Chiesa, rappresentata da Giovanni a Maria ai piedi della Croce, è partecipe del dolore del mondo ed è chiamata a diffondere lo Spirito di consolazione e perdono per redimere il mondo dalla piaga della disperazione.
3  La chiesa di Paray le Monial.


RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2006 - 8
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