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I DODICI APOSTOLI:
CUSTODI E TESTIMONI
Nella nostra catechesi, vogliamo
considerare le origini della Chiesa, per capire il disegno originario
di Gesù, e così comprendere lessenziale della
Chiesa, che permane nel variare dei tempi. Vogliamo così
capire anche il perché del nostro essere nella Chiesa
e come dobbiamo impegnarci a viverlo allinizio di un nuovo
millennio cristiano.
Verso la
pienezza della Grazia
Considerando la Chiesa nascente,
possiamo scoprirne due aspetti: un primo aspetto viene fortemente
messo
in luce da SantIreneo di Lione, martire e grande teologo
della fine del II secolo, il primo ad averci dato una teologia
in qualche modo sistematica. SantIreneo scrive: Dove
cè la Chiesa, lì cè anche lo
Spirito di Dio; e dove cè lo Spirito di Dio, lì
cè la Chiesa ed ogni grazia; poiché lo Spirito
è verità (Adversus haereses, III, 24,1: PG
7,966). Quindi esiste un intimo legame tra lo Spirito Santo e
la Chiesa. Lo Spirito Santo costruisce la Chiesa e dona ad essa
la verità, effonde come dice San Paolo nei
cuori dei credenti, lamore (cf Rm 5,5).
Ma cè poi un secondo
aspetto. Questo intimo legame con lo Spirito non annulla la nostra
umanità con tutta la sua debolezza, e così la comunità
dei discepoli conosce fin dagli inizi non solo la gioia dello
Spirito Santo, la grazia della verità e dellamore,
ma anche la prova, costituita soprattutto dai contrasti circa
le verità di fede, con le conseguenti lacerazioni della
comunione.
Come la comunione dellamore
esiste sin dallinizio e vi sarà fino alla fine (cf
1 Gv 1,1ss), così purtroppo fin dallinizio subentra
anche la divisione. Non dobbiamo meravigliarci che essa esista
anche oggi: Sono usciti di mezzo a noi dice la Prima
Lettera di Giovanni , ma non erano dei nostri; se fossero
stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi
manifesto che non tutti sono dei nostri (2,19).
Quindi cè sempre
il pericolo, nelle vicende del mondo e anche nelle debolezze
della Chiesa, di perdere la fede, e così anche di perdere
lamore e la fraternità. È quindi un preciso
dovere di chi crede alla Chiesa dellamore e vuol vivere
in essa, riconoscere anche questo pericolo e accettare che non
è possibile poi la comunione con chi si è allontanato
dalla dottrina della salvezza (cf 2 Gv 9-11).
Amore e
verità
Che la Chiesa nascente fosse
ben consapevole di queste tensioni possibili nellesperienza
della comunione lo mostra bene la Prima Lettera di Giovanni:
non cè voce nel Nuovo Testamento che si levi con
più forza per evidenziare la realtà e il dovere
dellamore fraterno fra i cristiani; ma la stessa voce si
indirizza con drastica severità agli avversari, che sono
stati membri della comunità e ora non lo sono più.
La Chiesa dellamore è
anche la Chiesa della verità, intesa anzitutto come fedeltà
al Vangelo affidato dal Signore Gesù ai suoi.
La fraternità cristiana
nasce dallessere costituiti figli dello stesso Padre dallo
Spirito di verità: Tutti quelli infatti che sono
guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio
(Rm 8,14). Ma la famiglia dei figli di Dio, per vivere nellunità
e nella pace, ha bisogno di chi la custodisca nella verità
e la guidi con discernimento sapiente e autorevole: è
ciò che è chiamato a fare il ministero degli Apostoli.
E qui arriviamo ad un punto importante.
La Chiesa è tutta dello
Spirito, ma ha una struttura, la successione apostolica, cui
spetta la responsabilità di garantire il permanere della
Chiesa nella verità donata da Cristo, dalla quale viene
anche la capacità dellamore.
Due volti
un solo dono
Il primo sommario degli Atti
esprime con grande efficacia la convergenza di questi valori
nella vita della Chiesa
nascente: Erano assidui nellascoltare linsegnamento
degli apostoli e nellunione fraterna (koinonìa),
nella frazione del pane e nelle preghiere (At 2,42). La
comunione nasce dalla fede suscitata dalla predicazione apostolica,
si nutre dello spezzare il pane e della preghiera, e si esprime
nella carità fraterna e nel servizio. Siamo di fronte
alla descrizione della comunione della Chiesa nascente nella
ricchezza dei suoi dinamismi interni e delle sue espressioni
visibili: il dono della comunione è custodito e promosso
in particolare dal ministero apostolico, che a sua volta è
dono per tutta la comunità.
Gli Apostoli e i loro successori
sono pertanto i custodi e i testimoni autorevoli del deposito
della verità consegnato alla Chiesa, come sono anche i
ministri della carità: due aspetti che vanno insieme.
Essi devono sempre pensare alla inseparabilità di questo
duplice servizio, che in realtà è uno solo: verità
e carità, rivelate e donate dal Signore Gesù. Il
loro è, in tal senso, anzitutto un servizio di amore:
la carità che essi devono vivere e promuovere è
inseparabile dalla verità che custodiscono e trasmettono.
La verità e lamore
sono due volti dello stesso dono, che viene da Dio e che grazie
al ministero apostolico è custodito nella Chiesa e ci
raggiunge fino al nostro presente! Anche attraverso il servizio
degli Apostoli e dei loro successori lamore di Dio Trinità
ci raggiunge per comunicarci la verità che ci fa liberi
(cf Gv 8,32)!
Tutto questo che vediamo nella
Chiesa nascente ci spinge a pregare per i Successori degli Apostoli,
per tutti i Vescovi e per i Successori di Pietro, affinché
siano realmente insieme custodi della verità e della carità;
affinché siano, in questo senso, realmente apostoli di
Cristo, perché la sua luce, la luce della verità
e della carità, non si spenga mai nella Chiesa e nel mondo.
Benedetto XVI
LOsservatore Romano, 06-04-2006
IMMAGINI:
1 La presenza del Signore Risorto e lazione
dello Spirito non cancellano nella Chiesa gli aspetti deboli
e fragili portati dalla natura umana..
2 La Chiesa apostolica è la Chiesa
dellamore e nel contempo è anche la Chiesa della
verità, altrimenti non sarebbe fedele al Vangelo.
3 I Vescovi sono i custodi
della testimonianza degli Apostoli. La loro fedeltà al
mandato evangelico e la comunione con Pietro sono il segno dellautenticità
del loro magistero.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2008 - 2
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