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I DODICI APOSTOLI:
LA TRADIZIONE E' LA STORIA
DELLO SPIRITO SANTO
La Tradizione apostolica non
è una collezione di cose, di parole, come una scatola
di cose morte; la Tradizione è il fiume della vita nuova
che viene dalle origini, da Cristo fino a noi, e ci coinvolge
nella storia di Dio con lumanità. Questo tema della
Tradizione è così importante che merita un ulteriore
approfondimento: è infatti di grande rilievo per la vita
della Chiesa.
Il Concilio Vaticano II ha
rilevato, al riguardo, che la Tradizione è apostolica
anzitutto nelle sue origini: «Dio, con somma benignità,
dispose che quanto egli aveva rivelato per la salvezza di tutte
le genti, rimanesse per sempre integro e venisse trasmesso a
tutte le generazioni. Perciò Cristo Signore, nel quale
trova compimento tutta la rivelazione del sommo Dio (cf 2 Cor
1,20 e 3,16-4,6), ordinò agli Apostoli di predicare a
tutti, comunicando loro i doni divini, il Vangelo come fonte
di ogni verità salutare e di ogni regola morale»
(Cost. dogm. Dei Verbum, 7).
Il Concilio prosegue annotando
come tale impegno sia stato fedelmente eseguito «dagli
Apostoli, i quali nella predicazione orale, con gli esempi e
le istituzioni trasmisero sia ciò che avevano ricevuto
dalle labbra di Cristo, dal vivere insieme con Lui e dalle sue
opere, sia ciò che avevano imparato per suggerimento dello
Spirito Santo» (ibid.). Con gli Apostoli, aggiunge il Concilio,
collaborarono anche «uomini della loro cerchia, i quali,
sotto lispirazione dello Spirito Santo, misero in iscritto
lannunzio della salvezza»
(ibid.).
In continuità
con Israele
Capi dellIsraele escatologico,
anchessi dodici quante erano le tribù del popolo
eletto, gli Apostoli continuano la «raccolta» iniziata
dal Signore, e lo fanno anzitutto trasmettendo fedelmente il
dono ricevuto, la buona novella del Regno venuto agli uomini
in Gesù Cristo. Il loro numero esprime non solo la continuità
con la santa radice, lIsraele delle dodici tribù,
ma anche la destinazione universale del loro ministero, apportatore
di salvezza fino agli estremi confini della terra.
Lo si può cogliere dal
valore simbolico che hanno i numeri nel mondo semitico: dodici
risulta dalla moltiplicazione di tre, numero perfetto, e quattro,
numero che rinvia ai quattro punti cardinali, e dunque al mondo
intero. La comunità, nata dallannuncio evangelico,
si riconosce convocata dalla parola di coloro che per primi hanno
fatto esperienza del Signore e da Lui sono stati inviati. Essa
sa di poter contare sulla guida dei Dodici, come anche su quella
di coloro che essi via via si associano come successori nel ministero
della Parola e nel servizio alla comunione.
Di conseguenza, la comunità
si sente impegnata a trasmettere ad altri la «lieta notizia»
della presenza attuale del Signore e del suo mistero pasquale,
operante nello Spirito. Lo si vede ben evidenziato in alcuni
passi dellepistolario paolino: «Vi ho trasmesso quello
che anchio ho ricevuto» (1 Cor 15,3). E questo è
importante.
San Paolo, si sa, originariamente
chiamato da Cristo con una vocazione personale, è un vero
Apostolo e tuttavia anche per lui conta fondamentalmente la fedeltà
a quanto ha ricevuto. Egli non voleva «inventare»
un nuovo cristianesimo, per così dire, «paolino».
Insiste perciò: «Vi ho trasmesso quello che anchio
ho ricevuto». Ha trasmesso il dono iniziale che viene
dal Signore ed è la verità che salva. Poi, verso
la fine della vita, scrive a Timoteo: «Custodisci il buon
deposito con laiuto dello Spirito Santo che abita in noi»
(2 Tm 1,14).
Lo mostra con efficacia anche
questa antica testimonianza della fede cristiana, scritta da
Tertulliano verso lanno 200: «(Gli Apostoli) sul
principio affermarono la fede in Gesù Cristo e stabilirono
Chiese per la Giudea e subito dopo, sparsi per il mondo, annunziarono
la medesima dottrina e una medesima fede alle nazioni e quindi
fondarono Chiese presso ogni città. Da queste poi le altre
Chiese mutuarono la propaggine della loro fede e i semi della
dottrina, e continuamente la mutuano per essere appunto Chiese.
In questa maniera anche esse sono ritenute apostoliche come discendenza
delle Chiese degli apostoli» (De praescriptione haereticorum,
20: PL 2,32).
La Tradizione
è il Vangelo vivo
Il Concilio Vaticano II commenta:
«Ciò che fu trasmesso dagli Apostoli comprende tutto
quanto contribuisce alla condotta santa e allincremento
della fede del Popolo di Dio. Così la Chiesa, nella sua
dottrina, nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette
a tutte le generazioni tutto ciò che essa è, tutto
ciò che essa crede» (Cost. Dei Verbum, 8). La Chiesa
trasmette tutto ciò che è e che crede, lo trasmette
nel culto, nella vita, nella dottrina.
La Tradizione è dunque
il Vangelo vivo, annunciato dagli Apostoli nella sua integrità,
in base alla pienezza della loro esperienza unica e irripetibile:
per opera loro la fede viene comunicata agli altri, fino a noi,
fino alla fine del mondo. La Tradizione, pertanto, è la
storia dello Spirito che agisce nella storia della Chiesa attraverso
la mediazione degli Apostoli e dei loro successori, in fedele
continuità con lesperienza delle origini.
Nel fiume
vivo della Tradizione
È quanto precisa il
Papa San Clemente Romano verso la fine del I secolo: «Gli
Apostoli egli scrive ci annunziarono il Vangelo
inviati dal Signore Gesù Cristo, Gesù Cristo fu
mandato da Dio. Cristo viene dunque da Dio, gli Apostoli da Cristo:
entrambi procedono ordinatamente dalla volontà di Dio...
I nostri Apostoli vennero a conoscenza per mezzo del Signore
nostro Gesù Cristo che sarebbero sorte contese intorno
alla funzione episcopale. Perciò, prevedendo
perfettamente lavvenire, stabilirono gli eletti e diedero
quindi loro lordine, affinché alla loro morte altri
uomini provati assumessero il loro servizio» (Ad Corinthios,
42.44: PG 1,292.296).
Questa catena del servizio
continua fino ad oggi, continuerà fino alla fine del mondo.
Infatti il mandato conferito da Gesù agli Apostoli è
stato da essi trasmesso ai loro successori. Al di là dellesperienza
del contatto personale col Cristo, esperienza unica e irripetibile,
gli Apostoli hanno trasmesso ai successori linvio solenne
nel mondo ricevuto dal Maestro. Apostolo viene precisamente dal
termine greco «apostéllein», che vuol dire
inviare. Linvio apostolico come mostra il testo
di Mt 28,19s implica un servizio pastorale («fate
discepole tutte le nazioni...»), liturgico («battezzandole...»)
e profetico («insegnando loro ad osservare tutto ciò
che vi ho comandato»), garantito dalla vicinanza del Signore
fino alla consumazione del tempo («ecco, io sono con voi
tutti i giorni fino alla fine del mondo»).
Così, in un modo diverso
dagli Apostoli, abbiamo anche noi una vera e personale esperienza
della presenza del Signore risorto. Attraverso il ministero apostolico
è così Cristo stesso a raggiungere chi è
chiamato alla fede. La distanza dei secoli è superata
e il Risorto si offre vivo e operante per noi, nelloggi
della Chiesa e del mondo. Questa è la nostra grande gioia.
Nel fiume vivo della Tradizione Cristo non è distante
duemila anni, ma è realmente presente tra noi e ci dona
la Verità, ci dona la luce che ci fa vivere e trovare
la strada verso il futuro.
Benedetto XVI
LOsservatore Romano, 04-05-2006
IMMAGINI:
1 La Tradizione della Chiesa è custodita
nella fedeltà e nella diversità delle sensibilità
delle varie culture. Il Papa è il garante della continuità
e della veridicità delle varie espressioni della fede.
2 © Alpa / André Oldani / Gesù è
colui al quale il Padre ha affidato il creato. Gli Apostoli e
la Chiesa sono i custodi della verità di Cristo per la
vita del mondo.
3 La Chiesa getta la rete dellevangelizzazione
nel mare del mondo per condurre gli uomini alla gioia della fede.
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2008 - 4
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