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MEDITAZIONE:
AMATI DA SEMPRE
Io, come tutti voi, sono nato
da due genitori. Se anche uno solo di essi fosse stato impedito
a generare, io non potrei esistere. Quindi il Signore, difendendo
papà e mamma, ha difeso anche me, prima ancora che io
nascessi.
Ma questo vale anche per loro:
se Dio avesse permesso che uno solo dei quattro nonni non avesse
potuto generare, uno dei miei genitori non sarebbe mai esistito;
e non essendoci lui, non sarei venuto al mondo neanchio.
A loro volta anche i miei nonni hanno avuto bisogno della vita...
dei miei otto bisnonni, e così via.
Dunque, la mia esistenza dipende
da due genitori, quattro nonni, otto bisnonni... Considerando
soltanto le
ultime dieci generazioni, (cioè grosso modo da trecento
anni), io discendo da 2 + 4 + 8 + 16 + 32 + 64 + 128 + 256 +
512 + 1024 avi, cioè circa 2.000 persone.
Se la mia esistenza dipende
dalla vita e dalla salute di tante persone in trecento anni,
dipende da milioni di nonni lungo i secoli; e la devo a loro,
ma soprattutto a Dio, che ha tutelato loro e difendendoli, il
Padre ha difeso anche me, prima ancora che fossi generato. Diversamente,
limmenso stuolo di persone possibili, ma che non son giunte
alla luce, non hanno avuto la stessa predilezione. Noi, quindi,
che viviamo o che quelli che sono vissuti nel passato, siamo
stati scelti da Dio fra tutti coloro che sarebbero
potuti esistere. E allora, capisco quanto dice la Sacra Scrittura
nella lettera che Paolo scrive agli Efesini (1,4) quando cinvita
a benedire Dio, perché: ci ha scelti prima della
creazione del mondo: ci ha chiamati come cristiani e prima
ancora ci ha chiamati alla vita!
Dio ha voluto liberamente il
Big bang e lungo la serie dei miliardi di anni che sono seguiti
ad esso, ha voluto che noi giungessi allesistenza, nonostante
i continui rischi avvenuti nel tempo.
Ma perché Dio ci ha
scelti tra infiniti possibili? Perché ci ha amati ad uno
ad uno, da sempre: Egli attendeva ed attende di poterci abbracciare
in casa sua, dove siamo desiderati come figli prediletti.
Consideriamo anche questo: i nostri genitori, in fondo, non aspettavano
proprio noi: attendevano un bel bambino o una bella bambina,
senza conoscerli ancora! Mentre tu, o Padre, volevi proprio noi:
e ci hai difesi lungo i millenni, con infinita cura... ora, continua
a difenderci, non permettere mai che ci separiamo da te: fa
che, seguendo la tua strada e camminando sulle spalle del Buon
Pastore, non ci possiamo mai perdere.
Lontani da te, noi saremmo infelici; e a te mancherebbero quei
figli che sogni da tutta la vita!
Fiducia
ed amore
Noi siamo chiamati ad amare?
Sì, ma prima ancora siamo chiamati a capire che Dio ci
ama.
Siamo chiamati a credere in Lui? Sì, ma prima ancora siamo
chiamati a capire che Dio crede in noi. Dunque, le chiamate del
Signore, soprattutto le chiamate alla fede e allamore,
sono sempre dei doni che Egli ci offre: perché il suo
affetto per noi divenga il nostro affetto per Lui, la sua fiducia
in noi divenga
la nostra fiducia in Lui.
Orbene: Dio crede in noi e
ci ama. Non saremmo stati neppure creati, se Egli non ci amasse
e non avesse fiducia in noi. È vero che Gesù dice:
«Senza di me non potete fare nulla» (Gv 15,5), e
allora quale fiducia può avere in noi? Egli vuole darci
tutto quello che da noi soli non potremmo fare e se ce lo dà
è perché noi lo possiamo accogliere: così
con le sue forze, possiamo collaborare con Lui, possiamo raggiungere
il Cielo, lasciando salvare noi stessi e le persone che Egli
ci affida.
Dio ha creduto in noi e quindi
ci ha voluti fin dalleternità perché «Ci
ha scelti prima della creazione del mondo» (Ef 1,4). Dunque,
prima ancora che il mondo fosse, Egli ci ha pensati, ci ha desiderati,
ci ha sognati! Molti di noi hanno la soddisfazione di sapere
che i loro genitori li hanno attesi e sanno di non essere venuti
in questo mondo come degli ospiti sgraditi. Ma anche se qualcuno
non ha questa certezza, deve senzaltro credere, in base
alla Sacra Scrittura, che Dio stesso lha scelto e lha
chiamato. E non da qualche anno o qualche mese, ma da sempre,
prima che lUniverso esistesse. E poi, i nostri genitori
non potevano volere proprio noi, ma desideravano soltanto un
figlio loro, senza poter prevedere quali fossero le nostre fattezze,
il colore dei nostri occhi e neppure il nostro cuore, i nostri
sentimenti, i nostri atteggiamenti.
Dio invece li conosce da tutta
leternità e nonostante i nostri limiti ci ha voluti,
si è preoccupato di noi, proibendo qualunque situazione
che nel lungo corso della storia, potesse impedire la nostra
nascita. Egli ha sempre creduto in noi, ci ha amati e quando
aiutava i nostri progenitori, stava aiutando anche noi! Voleva
ad ogni costo che noi vivessimo, voleva il nostro bene materiale
e spirituale e ci desidera ancora adesso, così che noi
lo possiamo incontrare in un festoso abbraccio senza fine!
Questo significa che il Signore
ci aspetta a casa sua, qualunque siano le nostre debolezze e
i nostri peccati. Egli crede alla nostra conversione e ci darà
la piena facoltà di ottenerla. Mi hanno sempre colpito
le sua parole, che sulla Croce ha rivolto al buon ladrone: «Oggi,
sarai con me in Paradiso» (Lc 23,43). Esse significano:
tu, che mi sei stato nemico fino ad ora, da pochi istanti mi
sei diventato amico, perché io stesso ti ho trasformato:
ora non solo ti voglio bene, ma tinvito per sempre a casa
mia, con tutti i miei cari!
La medesima trasformazione
Egli la vuole donare a tutti noi, perché ci vuole tutti
a casa sua: e insiste, come ha insistito il Padre al fratello
dei figliol prodigo (cf Lc 15,29). Ci crede capaci di diventare
degni della sua mensa, e perché lo diventiamo davvero,
Egli vuole renderci simili a Lui. A noi non resta che accogliere
linvito: e se ci sembra di non esserne capaci, chiediamo
a Lui stesso la gioia (gioia per Lui e gioia per noi) che ci
faccia corrispondere al suo grande cuore con il nostro piccolo
cuore.
Antonio Rudoni
sdb
IMMAGINI:
1 © ICP | La nostra esistenza dipende da tante persone
che ci hanno preceduto. Difendendo e proteggendo loro, Dio ha
pensato anche a noi.
2 © ICP | Da sempre Dio ha creduto
in noi, per questo diciamo che ci ha voluti fin dalleternità..
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2008 - 5
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