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IL PAPA CI PARLA / CATECHESI :
LOURDES: PER CAPIRE MARIA


Da tanto tempo l’accusa è mossa ai cattolici dai fratelli protestanti: «Voi cattolici esagerate, con la Madonna. Quasi la considerate una divinità. E poi con che facilità credete alle apparizioni...». Il guaio è che primi a dare il cattivo esempio, a macchiarsi di queste gravissime colpe, risulterebbero addirittura i papi! Per esempio Papa Benedetto, che solo due anni fa si è recato a Lourdes per commemorare con i cattolici di Francia il 150º di quelle apparizioni mariane.

Ma, a meditare le parole del Papa, proprio Lourdes ci aiuta a capire chi
è Maria per noi. E per i fratelli protestanti.

Nel 1858 a Lourdes, la Madonna, per mezzo di Bernadette, ha ricordato ai cristiani dei nostri tempi – tra l’altro – lo straordinario evento della sua Immacolata Concezione. E 150 anni dopo, cioè un paio di anni fa, ecco, il Papa arriva a Lourdes.

È il 14 settembre 2008. Sulla spianata di Massabielle traboccante di fedeli, Papa Benedetto nell’omelia della celebrazione eucaristica richiama le parole-chiave dell’antico avvenimento: «La bella Signora rivela il suo nome a Bernadette: “Io sono l’Immacolata Concezione”». E spiega: «Maria rivela la grazia straordinaria che aveva ricevuto da Dio, quella di essere stata concepita senza peccato, perché “ha guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1,48)». Poi aggiunge: «Maria, donna della nostra terra, s’è rimessa interamente a Dio, e ha ricevuto da Lui il privilegio di dare la vita umana al suo eterno Figlio: “Sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38)».
Dunque Maria con la sua Concezione Immacolata è posta da Dio all’inizio del progetto di salvezza. Maria che in piena libertà si rimette interamente a Dio.

Papa Benedetto a Lourdes trova le parole dello stupore e dell’entusiasmo riguardo a quel primo passo, la redenzione di noi bipedi implumi che tanto ci agitiamo sul pianeta Terra. Dice di Maria: «È la bellezza trasfigurata, l’immagine dell’umanità nuova. Presentandosi in una dipendenza totale da Dio, Maria esprime in realtà un atteggiamento di piena libertà, fondata sul pieno riconoscimento della sua vera dignità».

Aggiunge: «Questo privilegio riguarda anche noi, perché ci svela la nostra dignità di uomini e di donne, segnati certo dal peccato, ma salvati nella speranza. Una speranza che ci consente di affrontare la nostra vita quotidiana».

Dunque speranza: «Il messaggio di Maria – prosegue il Papa – è messaggio di speranza per tutti gli uomini e per tutte le donne del nostro tempo, di qualunque Paese siano. Sulle strade delle nostre vite, così spesso buie, lei è una luce di speranza che ci rischiara e ci orienta nel nostro cammino. Mediante il suo “sì”, mediante il dono generoso di se stessa, ha aperto a Dio le porte del nostro mondo e della nostra storia».

Perciò l’invito del Papa a noi: «Nel silenzio della preghiera, sia Maria la vostra confidente, lei che ha saputo parlare a Bernadette, rispettandola e fidandosi di lei».

Rispettandola? Sì: forse il Papa alludeva a un particolare curioso delle apparizioni: la Madonna rivolgendosi a Bernadette, una ragazzina di campagna, le parlava nel suo dialetto dandole rispettosamente del voi. Disse per esempio: «Boulet aué era gracie de bié t’aci penden quinze dies?», cioè «Volete avere la cortesia di venire qui durante quindici giorni?».
Perciò il Papa tesse l’elogio incondizionato di quella ragazzina: «Bernadette è la maggiore di una famiglia molto povera, che non possiede né sapere né potere, ed è debole di salute. Maria la sceglie per trasmettere il suo messaggio di conversione, di preghiera e di penitenza, in piena sintonia con la parola di Gesù: “Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11,25)».

Di fatto proprio con i piccoli – Maria, Bernadette – ha preso avvio e si sviluppa il progetto di Dio.
Allora là in Palestina gli eventi per Maria si erano poi susseguiti a cascata: l’Annunciazione, la Divina Maternità, la Regina col grembiule della casalinga, la Donna sapiente a Cana, l’Addolorata sul Golgota, la Madre donata da Cristo a Giovanni e a tutti, la Regina degli apostoli nel Cenacolo, l’Assunta in cielo. E poi, nella susseguente storia della Chiesa, oggi come ieri e domani, Maria è l’Ausiliatrice dei cristiani.

Sono le tappe della totale collaborazione di Maria alla redenzione. Donna nuova, prima redenta, prima cristiana. Ancora e sempre vigilante e attiva nel progetto di Dio che si compie nel mondo.
Ora, spiega il Papa, la Madonna «ci accompagna con la sua presenza materna in mezzo agli avvenimenti della vita delle persone, delle famiglie e delle nazioni. Felici gli uomini e le donne che ripongono la loro fiducia in Colui che, nel momento di offrire la sua vita per la nostra salvezza, ci ha donato sua Madre perché fosse nostra Madre».

Ha concluso il Papa: «Cari fratelli e sorelle, la Madre del Signore... sia sempre onorata con fervore in ciascuna delle vostre famiglie, nelle vostre comunità religiose e nelle parrocchie! Sia per tutti la Madre che circonda d’attenzione i suoi figli nelle gioie come nelle prove!».
Le parole di Benedetto XVI ci aiutano a capire chi è Maria per noi. Per i nostri fratelli separati. E sono augurio e impegno. Se per caso siamo tra quelli che come il Papa esagerano con la Madonna fino a credere alle sue apparizioni, accoglieremo le sue parole. Anzitutto l’11 febbraio, giorno della memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes. Ma anche tutti i giorni della vita.


                                                                                                       
Enzo BIANCO sdb


Preghiera

Santa Maria,
Madre di Dio
e Madre nostra,
insegnaci a credere, a sperare
e ad amare con te. Indicaci la via
verso il regno
del tuo Figlio Gesù! Stella del mare, brilla su di noi
e guidaci nel nostro cammino! Amen.
                                             (Benedetto XVI)


Due anni fa il Papa era a Lourdes per commemorare il 150º delle apparizioni di Maria.
E ci ha indicato il suo ruolo eccezionale nella Chiesa, nella storia. Donna nuova, prima redenta,
prima cristiana.
                                                                   Omelia del 14-09-2008.

                                                                                


      RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2010 - 2  
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