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         IL PAPA CI PARLA / CATECHESI : Eucarestia
       
CARO PAPA, HAI FATTO LA PRIMA COMUNIONE?

Di solito il Papa li riceve in una delle domeniche dopo ferragosto. E sono così tanti che ci vuole Piazza San Pietro per accoglierli, con le catechiste, i parroci, e i genitori. Sono i bambini della Prima Comunione provenienti da Roma e dintorni, e con il Papa fanno il punto sulla loro esperienza di fede. La Prima Comunione può essere l’inizio di un’amicizia col Signore, determinante e decisiva per tutta la vita. Cantano e pregano, fanno l’intervista al Papa, e tutto si trasforma in festa.
La prima intervista al Papa fu nell’anno della sua elezione, il 15 ottobre 2005. Riportiamo qui in sintesi alcune delle domande dei bambini, e le risposte a braccio del Papa. Risposte facili per i piccoli, ma a volte difficili per gli adulti.

Andrea: Caro Papa, quale ricordo hai del giorno della tua Prima Comunione?
Papa: Ricordo bene quel giorno, era una bella domenica di marzo 1936. Era un giorno di sole, la chiesa molto bella, la musica... Eravamo una trentina di ragazzi e ragazze del nostro piccolo paese, di non più di 500 abitanti.

Nel centro dei miei ricordi gioiosi e belli sta questo pensiero: Gesù è entrato nel mio cuore, ha fatto visita proprio a me. E con Gesù, Dio stesso è con me. E questo è un dono di amore che vale più di tutto il resto che ci può dare la vita. Così mi sono sentito pieno di una grande gioia.
Cominciava per me una nuova tappa della vita: avevo 9 anni, e diventava importante rimanere fedele a quell’incontro, alla Comunione. Ho promesso al Signore, per quanto potevo: “Io vorrei essere sempre con te”. E l’ho pregato: “Ma sii soprattutto tu con me”. Così sono andato avanti nella vita: il Signore mi ha sempre preso per la mano, mi ha guidato anche in situazioni difficili. Quella gioia della Prima Comunione era l’inizio di un cammino fatto insieme.

Spero che anche per tutti voi la Prima Comunione sia l’inizio di un’amicizia per tutta la vita con Gesù. Inizio di un cammino insieme, perché andando con Gesù andiamo bene, e la vita diventa buona.
Commento. Lo prendiamo da un grande scrittore, che il Papa in gioventù leggeva e amava: “Quando avrai Dio nel cuore, possederai l’Ospite che non ti darà più riposo” (Paul Claudel).

Gesù presente nell’Eucaristia

Andrea: La catechista ci ha detto che Gesù è presente nell’Eucaristia. Ma in che modo? Io non lo vedo.
Papa: Certo, non lo vediamo. Ma ci sono tante altre cose che non vediamo, che pure esistono e sono essenziali. Per esempio non vediamo la nostra ragione, tuttavia abbiamo la ragione. Non vediamo la nostra intelligenza, e l’abbiamo. Non vediamo la nostra anima, ma esiste e ne vediamo gli effetti: possiamo parlare, pensare, decidere. Così non vediamo la corrente elettrica, ma... la luce elettrica la vediamo...
Anche il Signore risorto non lo vediamo con i nostri occhi, ma vediamo che dove è Gesù, gli uomini cambiano, diventano migliori. Si crea una maggiore capacità di pace, di riconciliazione... Quindi, non vediamo il Signore stesso, ma vediamo gli effetti. Così possiamo capire che Gesù è presente. E proprio le cose invisibili sono le più profonde e importanti.
Andiamo dunque incontro a questo Signore invisibile, ma forte, che ci aiuta a vivere bene.
Commento. Raccontano che uno dei Pierini del catechismo, facendo un po’ di confusione, ha spiegato l’invisibilità del Signore così: “Alla fine il Signore Gesù, vedendosi abbandonato dai suoi discepoli, e perseguitato a morte dai suoi nemici, si nascose sotto le specie eucaristiche”.

La Comunione e la vita

Alessandro: A cosa serve andare alla Messa e ricevere la Comunione, per la vita di tutti i giorni?
Papa: Serve per trovare il centro della vita stessa.
Noi viviamo in mezzo a tante cose. E le persone che non vanno in chiesa non sanno che a loro manca proprio Gesù. Sentono però che manca qualcosa nella loro vita. Se Dio resta assente, se Gesù è assente, manca una guida, un’amicizia essenziale, una gioia. Manca la forza di crescere come uomo, di superare i vizi, di maturare umanamente.
Noi non lo vediamo subito, quando andiamo alla Comunione, l’effetto dell’essere con Gesù. Lo si vede col tempo. Come anche col tempo si sente sempre più l’assenza di Dio. È una lacuna fondamentale e distruttiva. Pensiamo ai Paesi dove l’ateismo ha governato per anni: ne sono risultate distrutte le anime.
Perciò è importante, fondamentale, nutrirsi di Gesù nella Comunione. È lui che ci dà la luce, ci offre la guida per la vita, una guida della quale abbiamo bisogno.
Commento. Diceva Don Bosco ai suoi ragazzi: “Tutti hanno bisogno della comunione: i buoni per mantenersi buoni, e i cattivi per farsi buoni”. E aggiungeva convinto: “La base della vita felice di un ragazzo è la Comunione”.

Genitori, figli e la Messa

Giulia: Santità, tutti ci dicono che è importante andare a Messa alla domenica. Noi ci andremmo volentieri, ma spesso i nostri genitori non ci accompagnano perché alla domenica dormono. O ci portano fuori città a trovare i nonni. Puoi dire loro una parola?
Papa: Sì. Naturalmente con grande amore, con grande rispetto per i genitori, che hanno tante cose da fare. Con il rispetto e l’amore di una figlia, si può dire loro: “Cara mamma, caro papà, sarebbe così importante per noi tutti, incontrarci con Gesù. Questo ci arricchisce. Insieme troviamo un po’ di tempo. Possiamo trovare una possibilità, forse anche dove abita la nonna”.
Con grande amore e rispetto per i genitori, direi loro: “Questo non è solo importante per me, è importante per tutti noi. Sarà la luce della domenica per tutta la nostra famiglia”.
Commento e conclusione. Raccontano di una nonna con mania di regali, che chiese al nipotino: “Che cosa vuoi per la tua Prima Comunione?”. E il nipotino stupito rispose: “Ma io voglio Gesù”.


IMMAGINE:
Intervista e festa: ogni anno il Papa incontra in Piazza San Pietro i bambini della Prima Comunione.

                                                                                             Enzo Bianco
                                                                                             
bianco.rivista@ausiliatrice.net  


      RIVISTA MARIA AUSILIATRICE  2011 - 02  
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