La famiglia
è tema che scotta a ogni latitudine del pianeta. Per affrontarlo
in chiave di fede, il Papa in-contrerà a Milano teologi
ed esperti, testimoni e famiglie, convocati dai cinque continenti.
E sarà - per un milione di fedeli - il 7° Incontro
mondiale delle famiglie.
Milano, dal
30 maggio al 3 giugno 2012. Prima ha luogo un congresso di tre
giorni per discutere sul tema "La famiglia: il lavoro e
la festa". Poi la sera del 1° giugno arriva a Linate
il Papa. Saranno giorni fitti d'incontri, testimonianze, tavole
rotonde, musica, riflessione. E infine la messa di Papa Be-nedetto
all'aeroporto di Bresso (area Parco Nord di Milano), per almeno
un milione di fedeli.
Milano, capitale
delle famiglie
L'elenco dei
partecipanti risulta quanto mai variopinto: al congresso sono
iscritti più di cinquemila pre-senti, 111 relatori da
27 paesi, 66 cardinali, 84 delegazioni dall'Italia e 45 dall'estero.
E poi per l'incontro col Papa un'infinità di famiglie.
Dato l'argomento, sono invitate a Milano non singole perso-ne
ma le famiglie: il progetto è centomila famiglie di Milano
e dintorni, chiamate a ospitare in casa loro centomila altre
famiglie provenienti dall'Italia e dal mondo.
Congresso con personaggi e iniziative di forte impatto. Con le
Cresime nel Duomo, il concerto alla Scala, i padiglioni della
Fiera da visitare. Al card. Ravasi la relazione numero uno. Poi
la parola a emi-nenze, studiosi, romanzieri, direttori di giornali,
e un calciatore dell'Inter. Cinquemila i volontari per gestire
l'organizzazione. Negli incontri largo spazio alle testimonianze
vive delle famiglie, e un testi-mone d'eccezione: Pierluigi Molla,
il figlio di santa Gianna Beretta Molla.
Ma al centro c'è lui, il Papa. Tutti attendono la sua
parola perché è il Papa. E poi perché ha
della fami-glia un'esperienza singolare: la sua ricca personalità,
che suscita stima e affetto, si è formata nel caldo focolare
domestico in cui è cresciuto
La famiglia
del piccolo Joseph
Della sua famiglia
esemplare il Papa ha parlato spesso, soprattutto nell'autobiografia
La mia vita. E nei particolari del suo racconto forse c'è
altrettanta saggezza che nei suoi testi di teologia pieni di
sillogi-smi.
" Il giorno dopo la sua nascita (16 aprile 1927), le campane
di Marktl sull'Inn in Baviera (suo paese na-tale) suonavano a
festa perché era Pasqua. E nonostante il freddo pungente
lo portarono in chiesa alle 8,30, perché diventasse subito
figlio di Dio. Il parroco benedisse la nuova acqua lustrale,
e lo battezzò con i nomi di Joseph Alois. Scriverà:
"L'essere il primo battezzato con la nuova acqua era un
importan-te segno premonitore. Personalmente sono sempre stato
grato per il fatto che, in questo modo, la mia vita sia stata
fin dall'inizio immersa nel mistero pasquale".
" Il padre, Joseph anche lui, è un baffuto gendarme
della cattolica Baviera, che oltre a recitare il rosa-rio risulta
anche antirazzista e antinazista, cose che gli creeranno seri
guai per la carriera. Gentiluomo di altri tempi, appassionato
di musica e buone letture, e burbero. "Papà aveva
un'indole razionale e de-cisa; la sua fede era convinta e meditata
Era un uomo molto giusto e anche molto severo. Ma noi ab-biamo
sempre sentito che era severo perché ci voleva bene".
" La mamma Maria Peintner è nata in Alto Adige, ma
dopo un'alluvione ha trovato rifugio in Baviera. Di professione
cuoca, conosce a memoria una quantità di ricette, e sa
fare di tutto. Cresce i suoi tre bambini solidi nella fede. "Era
una donna dal cuore grande, e interiormente molto forte".
" Joseph ha un fratello maggiore, Georg, con la testa piena
di musica: un talento. E una sorella di nome Maria, come la mamma.
Lui, il più piccolo, cresce sotto la tutela di Georg e
beniamino delle due Marie.
" Vita difficile, in una Germania che sconta la sconfitta
della Prima Guerra Mondiale, e con Hitler che prepara la Seconda
ancor più disastrosa. "Dovevamo vivere con grande
parsimonia e semplicità
Sa-pevamo rallegrarci delle
cose più piccole, si cercava di fare qualcosa gli uni
per gli altri".
" Vita gioiosa. "Si giocava insieme, e anche i nostri
genitori prendevano parte al gioco
Ha sempre avuto una
parte importante la musica, con la sua capacità di unire".
Tra i mobili di casa c'è il pianofor-te, con cui grandi
e piccoli strimpellano Mozart e accompagnano laudi e corali antichi.
" Vita di fede. L'incanto del presepe
"Ogni anno
il nostro presepe si accresceva di qualche perso-naggio, ed era
sempre una gioia speciale andare a raccogliere muschio, ginepro
e rami di pino con no-stro padre".
Poi "nella scuola elementare è sorta in me la voglia
di insegnare
Quando avevo imparato qualcosa, volevo comunicarlo
agli altri
A ciò si è aggiunto il piacere
di scrivere: fin dalla scuola elementare ho cominciato a comporre
poesie
".
E l'incanto della liturgia: "Dalle nostre parti arrivò
il cardinale con la sua imponente veste color porpo-ra, e ne
rimasi talmente colpito da dire che anch'io volevo diventare
come lui".
" In sintesi: "La madre ha sempre riequilibrato con
il suo calore e la sua cordialità quel che in mio pa-dre
era forse eccessivamente severo. Si completavano bene proprio
grazie alla loro diversità. C'era molta severità,
ma anche molto calore, molta cordialità e molta gioia".
Il tema che
scotta
Il Papa ha
scelto come argomento per l'incontro mondiale di Milano due dimensioni
essenziali della realtà "famiglia": il lavoro
e la festa. Il lavoro come quello coscienzioso e tenace del baffuto
gendarme di Baviera, come quello competente e fantasioso di mamma
Maria dalle mille ricette e dal cuore gran-de. E la festa, la
gioia come clima costante anche dei giorni feriali.
Forse il meglio di quello che il Papa dirà al milione
di fedeli, lo attingerà dalla sua precoce esperienza di
fede. Tutto nasce dalla fede e dall'amore. In altra circostanza
il Papa aveva detto: "La famiglia è l'ambito privilegiato
dove ogni persona impara a dare e ricevere amore".
Enzo
Bianco SDB