BEATI I MITI
La beatitudine della povertà mostra il nostro rapporto con le cose. La beatitudine della mitezza mostra il nostro rapporto con il prossimo.
Nel rapporto con il prossimo non mi trovo davanti a creature passive, ma a creature attive come me, vive come me, che sono su un piano di uguaglianza con me e hanno un’attività personale come me.
Gesù, maestro mite. “Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete pace per le vostre anime» (Mt 11,29).
Gesù è un maestro che non aggredisce, che non è violento, che non è presuntuoso, non superbo, non impaziente, non intransigente. È un maestro comprensivo, misericordioso, un maestro buono.
L’accostamento della mitezza con l’umiltà è molto significativo.
Mitezza e umiltà. Come sono i nostri atteggiamenti quando ci dicono qualche cosa che non ci va?
“Il cammino più sicuro per arrivare a Dio è il cammino del nulla” (S. Giovanni della Croce).
Facciamo la lista dei torti che ci fanno. Dovremmo fare la lista dei nostri doveri.
L’umiltà ha questa caratteristica: ci fa sentire totalmente la nostra miseria, la nostra povertà, da non permetterci di valutare come torto ciò che gli altri possono averci fatto.
Don Bosco diceva: quando parlano bene di me, dicono ciò che dovrei essere, quando parlano male, dicono ciò che sono.
Santa Teresa d’Avila diceva: nel vedersi accusati ingiustamente si acquista tanta libertà da non preoccuparsi più del bene o del male che si dice di noi.
Mitezza e amore. Cristo è mite perché ama: cerca sempre il bene dell’altro.
Gesù nella sua passione: “Se ho detto male, mostrami dov’è il male; ma se ho detto bene, perché mi percuoti?”. Mitezza e povertà. Chi è veramente povero di spirito è anche mite.
Ha il suo cuore separato dalle cose della terra e perciò è anche mite: chi è mite è certamente povero di spirito.
I veri miti sono creature serene. Quante ne avremo incontrate sul nostro cammino.
Possederanno la terra. Don Bosco in Francia, in Spagna. Perché tutti correvano da lui? Non perché parlasse bene il francese o lo spagnolo, ma perché era un santo, un mite di cuore.
Il mite è centro di unione. Madre Teresa di Calcutta. Non era una cima di intelligenza, eppure tutto il mondo le voleva bene.
Attirerò tutti a me. “Io quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32).
Gesù è il mite, il vittorioso, il dominatore.
Miti senza vittimismo. La mitezza non è debolezza. Siamo miti secondo il cuore di Cristo.
Se il chicco di grano non muore...Il chicco di grano si lascia seppellire, riposa nel solco, non dice nulla: così la chiesa, così noi se vogliamo produrre molto frutto.
                                                                         
  Carlo M. Carli sdb
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2000-11
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