IL CORAGGIO DI ESSERE SANTI
Il filo diretto tra il Papa e i giovani si riannoda ancora una volta in occasione dell’anno Santo, e in particolare dell’appuntamento di agosto 2000 per le Giornate Mondiali dei Giovani del Giubileo; il Papa puntualmente chiama i giovani di tutto il mondo a stringersi attorno a lui nel celebrare i 2000 anni della nascita di Cristo e nel segno perenne della croce, ripetendo la sua convinzione che è divenuta esperienza diretta e vissuta: la Croce cammina con i giovani e i giovani camminano con la Croce.
Nel suo appassionato messaggio, il Papa invita i giovani prima di tutto a fondare la vita sulla roccia che è Cristo. E aggiunge: Preparatevi a varcare la Porta Santa, sapendo che passare attraverso di essa significa rinvigorire la propria fede in Cristo per vivere la vita nuova che Egli ci ha donato (cf Incarnationis mysterium, 8).
In questa cornice, il tema prescelto va direttamente al cuore dell’annuncio di fede, cioè la venuta di Gesù, un evento che compie 2000 anni: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14). Non ci sono altri personaggi, altri argomenti di attualità, altri leaders alla moda da proporre, se non Gesù: Ciò che contrassegna la fede cristiana, rispetto a tutte le altre religioni, è la certezza che l’uomo Gesù di Nazareth è il Figlio di Dio, il Verbo fatto carne, la seconda persona della Trinità venuta nel mondo. E così, quasi ricollegandosi al primo giorno della sua elezione, quasi che il tempo non fosse trascorso da allora, il Papa ripete: vi rinnovo di cuore l’invito pressante a spalancare le porte a Cristo.
Di Gesù, della sua croce, resta il valore perenne che ogni generazione ha diritto d’incontrare: Il sacrificio supremo della sua vita, liberamente consumato per la nostra salvezza, sta a testimoniare l’amore infinito di Dio per noi. Al centro si staglia, nel suo provocante mistero di amore e di morte, il legno della croce: “Passione” vuol dire amore appassionato, che nel donarsi non fa calcoli: la passione di Cristo è il culmine di tutta un’esistenza “data” ai fratelli per rivelare il cuore del Padre. La Croce, che sembra innalzarsi da terra, in realtà pende dal cielo, come abbraccio divino che stringe l’universo. La Croce “si rivela come il centro, il senso e il fine di tutta la storia e di ogni vita umana” (Evangelium vitae, 50).
E con la croce, la sfida del Papa per i giovani passa attraverso l’interiorità che accoglie, la riflessione e lo stupore che derivano dal sentirsi amati da Dio e chiamati a rispondergli nella libertà del proprio cuore e nella speranza dei propri sogni: Cari giovani, di fronte a questi grandi misteri sappiate elevarvi ad un atteggiamento di contemplazione. Soffermatevi ad ammirare estasiati il neonato che Maria ha dato alla luce, avvolto in fasce e deposto nella mangiatoia: è Dio stesso venuto tra noi. Guardate Gesù di Nazareth, da alcuni accolto e da altri schernito, disprezzato e rifiutato: è il Salvatore di tutti. Adorate Cristo, nostro Redentore, che ci riscatta e libera dal peccato e dalla morte: è il Dio vivente, sorgente della Vita.
Giovanni Paolo II non teme di riproporre ancora una volta ai giovani del mondo le vette della santità, nonostante i messaggi di materialismo e di disperazione che si moltiplicano e che riducono l’orizzonte della vita al profitto e al piacere: Cari giovani, abbiate la santa ambizione di essere santi, come Egli è santo! Mi chiederete: ma oggi è possibile essere santi? Se si dovesse contare sulle sole risorse umane, l’impresa apparirebbe giustamente impossibile. E ancora ribadisce: Se arduo è il cammino, tutto però noi possiamo in Colui che è il nostro Redentore. Non volgetevi perciò ad altri se non a Gesù. Non cercate altrove ciò che solo Lui può donarvi, giacché “in nessun altro c’è salvezza”.
I mezzi sono accessibili e anche se possono apparire niente affatto “moderni”, eppure sono proposti con sicurezza, e si radicano nella vita di fede dei credenti di ogni latitudine: Giovani di ogni continente, non abbiate paura di essere i santi del nuovo millennio! Siate contemplativi ed amanti della preghiera; coerenti con la vostra fede e generosi nel servizio ai fratelli, membra attive della Chiesa ed artefici di pace. Per realizzare questo impegnativo progetto di vita, rimanete nell’ascolto della sua Parola, attingete vigore dai Sacramenti, specialmente dall’Eucaristia e dalla Penitenza. Il Signore vi vuole apostoli intrepidi del suo Vangelo e costruttori d’una nuova umanità. Sono parole decise e vibranti, chiare e dirette al cuore, ed hanno quasi il sapore di un “testamento spirituale” in bocca ad un uomo dal corpo ormai consumato dall’infermità e dall’età avanzata!
Il Papa come Vescovo di Roma, guarda a questa straordinaria città e ai suoi elementi di simbolo perenne della fede cristiana, per la presenza e il martirio degli apostoli Pietro e Paolo e di molti altri testimoni coraggiosi, per la porta santa e per i pellegrini attirati da ogni dove in questo anno giubilare: Roma è “città santuario”, dove le memorie degli apostoli Pietro e Paolo e dei martiri ricordano ai pellegrini la vocazione di ogni battezzato. Davanti al mondo, nell’agosto del prossimo anno, ripeteremo la professione di fede dell’apostolo Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv 6,68), perché “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!” (Mt 16,16). (...) Ed anche a voi, ragazzi e ragazze, che sarete gli adulti del prossimo secolo, è affidato il “Libro della Vita”, che nella notte di Natale di quest’anno il Papa, varcando per primo la soglia della Porta Santa, mostrerà alla Chiesa e al mondo quale fonte di vita e di speranza per il terzo millennio (cf Incarnationis mysterium, 8).
In conclusione, non poteva mancare l’accenno allo sguardo materno e alla silenziosa guida di Maria di Nazareth, Madre della Chiesa intera e dell’umanità, perché i giovani la guardino con affetto, la sentano vicina, la invochino con fede nelle loro scelte di futuro: Maria è l’aurora che precede il sorgere del Sole di giustizia, Cristo nostro Redentore. Con il “sì” dell’Annunciazione, aprendosi totalmente al progetto del Padre, Ella accolse e rese possibile l’incarnazione del Figlio. Prima tra i discepoli, con la sua presenza discreta accompagnò Gesù fino al Calvario e sostenne la speranza degli Apostoli nell’attesa della resurrezione e della Pentecoste. Nella vita della Chiesa continua ad essere misticamente Colei che precede l’avvento del Signore. Con lei accanto, i giovani saranno certamente un soffio di primavera nella Chiesa e nel mondo, per un nuovo avvento di pace e di giustizia. Così scommette il Papa, all’alba del Terzo Millennio.
                                                                      
Massimo Bianco SDB
IMMAGINE:
Manifesto per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni - 14 maggio 2000
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2000-6
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