PER
UNA BUONA QUARESIMA
Tempo di silenzio e
di preghiera
Il brano evangelico della prima
domenica di Quaresima è sempre stato il testo su cui la
tradizione si è fondata per rilevare il senso, la pratica
e il modello di una buona Quaresima.
Il modello è il Signore Gesù che, interrompendo
per quaranta giorni lattività esteriore, mosso dallo
Spirito Santo, si ritira nel silenzio del deserto. Ogni cristiano,
in quaresima, deve cercare di svincolarsi da qualche occupazione
esteriore non indispensabile, di sottrarsi a compagnie dispersive
e chiassose, di creare intorno a sé una zona di solitudine
e momenti di riflessione. Dopo tanto affannoso agitarsi dietro
a interessi materiali e passeggeri, ha bisogno di una sosta di
silenzio per meditare i problemi spirituali ed eterni, per verificare
gli orientamenti fondamentali della propria vita nella luce di
Cristo Signore e giudicare la coerenza con essi della nostra
condotta, per sollevare pensieri e affetti alle realtà
invisibili e alle speranze immortali.
La pratica fondamentale della quaresima di Gesù è
stata la preghiera. Nel distacco dalle cose e dagli uomini, egli
entra in dialogo con il Padre, di cui cerca la volontà,
per uniformarvisi con dedizione filiale. Nel prolungato colloquio
con il Padre, prova una tale attrazione da dimenticare perfino
il cibo e la bevanda. Questesperienza riaffiorerà
in altre circostanze e gli farà dire: il mio cibo
è fare la volontà del Padre mio (Gv 4,34).
Anche il cristiano deve distinguere la sua quaresima con una
preghiera più assidua e più intima. Dovrà
mettersi frequentemente alla presenza del Dio vivente, prendere
coscienza davanti a lui della propria condizione di peccatore.
Dovrà impegnarsi maggiormente nella preghiera quotidiana
personale, nella preghiera collettiva familiare (troppo importante,
eppure da molti trascurata alla leggera!), nella preghiera della
comunità ecclesiale, nellascolto e nella lettura
della Parola di Dio.
Il senso della quaresima, quale ci appare dalla pagina del Vangelo,
è quello di un serrato combattimento contro le forze nemiche
della nostra salvezza. In ogni tempo dellanno, ma con più
energia nella quaresima, il cristiano, sullesempio del
Signore Gesù, deve sostenere la lotta contro la tirannia
della propria sensualità, contro la vanagloria del mondo,
contro la cupidigia dei beni terreni e contro Satana in persona,
la cui funesta presenza è tanto più attiva quanto
oggi è meno creduta.
Vogliamo dare un momento di riflessione a questa triplice
lotta.
Tempo di
combattimento spirituale
1. Nel deserto: Gesù
vince la lotta contro la tirannia dei sensi e della carne.
Egli che avrebbe un giorno tramutato lacqua in vino per
la gioia di due sposi novelli, e avrebbe convertito il pane e
il vino nel suo corpo e nel suo sangue per alimentare la vita
soprannaturale degli uomini fino alla fine del mondo, dopo quaranta
giorni di digiuno, pur sentendo molta fame, si rifiutò
fieramente di convertire i sassi in pane. Con questo suo gesto
volle inculcarci la necessità di domare la nostra carne
con il digiuno.
Anzitutto con il digiuno dei sensi, anche in ciò che può
essere lecito: lastensione nella mensa, nel vestiario,
nel divertimento, da spese superflue e voluttuarie.
Inseparabilmente congiunto e sottinteso con quello dei sensi,
è il digiuno dal peccato e dalle occasioni di peccato.
In un mondo dove limmodestia, lerotismo e il libertinaggio
dilagano, quanto spazio e quante occasioni per combattere e superare
la tirannia della carne!
E tutto ciò che verrà negato ai sensi, nel lecito
e nellillecito, che destinazione potrà avere migliore
di quella di accrescere le nostre elargizioni in soccorso dei
bisognosi vicini e lontani? Anche questanno le Diocesi
propongono iniziative a favore della campagna contro la fame
nel mondo: vuol essere un invito a un atto di cristiana partecipazione
alla carità di Cristo. Ogni danaro dato per i fratelli
ci rende più vicini al suo amore. Il nostro digiuno sia
convertito in carità.
2. Sul pinnacolo: Gesù vince la lotta contro la vanagloria
mondana.
Gesù rifiuta il gesto spettacolare, che avrebbe gettato
la folla nello stupore e non spicca il volo che dal vertice del
tempio lavrebbe posato sulla grande spianata, sostenuto
dagli angeli. Le sue vie non sono quelle della clamorosa e vanagloria
mondana, non sono quelle dei volubili consensi popolari.
Il cristiano, ancora come Cristo, è circondato da un mondo
di vanità, il cui interesse più vivo è di
apparire, di brillare, di far bella figura, di far parlare di
sé, di provocare meraviglia ad ogni costo; un mondo che
ostenta supremo disinteresse per i valori morali delluomo,
e dà pubblicità a tutto quello che fa notizia e
danaro, che si crea, incensa e vende divi e regine per ogni stagione
che passa. La tentazione di andare dietro a questo mondo vuoto
e sterile per mendicare una gloria effimera nel carosello delle
sue cronache, dei suoi rotocalchi, dei suoi spettacoli, delle
sue chiacchiere, è uninsidia diffusa, a cui molti
purtroppo cedono.
Gesù, vittorioso della seconda tentazione, ci liberi dalla
schiavitù delle fallaci opinioni umane con la verità
immutabile della Parola di Dio a cui solo dobbiamo orientare
i nostri pensieri e i nostri atti.
3. Sulla montagna altissima: Gesù vince Satana. Da
una vetta misteriosa il Maligno mostra a Gesù limmensa
distesa di tutti i regni della terra e delle loro glorie. Il
principe di questo mondo gli promette un fiabesco mondo nuovo
pur di ricevere un segno di adorazione. Linsopportabile
mistificazione: Satana si sostituisce a Dio. Risuona allora limperioso
grido di Cristo: Vattene!.
Certa presuntuosa cultura moderna pensa di aver relegato Satana
nella puerile religiosità di un mondo passato. Ma Satana
cè, e con il favore della incredulità si
drappeggia con gli attributi della Divinità per farsi
adorare. E ci riesce con tanti. In onore della libertà
egli distrugge la libertà. Con gli strumenti del progresso
tecnico arresta e sgretola il progresso morale. Promettendo lavvento
di un mondo nuovo dissolve i valori conquistati dalla tradizione.
Riferisce e agita continuamente la Parola di Dio per spegnere
la vera fede in quella Parola.
Cristo respinge la scimmia di Dio, rifiuta i suoi regni e la
loro gloria, discende dalla montagna demoniaca illusoria e perfida.
Dopo lumiliazione inaudita e limmolazione del Calvario,
vittoriosamente risorto, egli salirà unaltra montagna,
in Galilea, ove si manifesterà re delluniverso,
intronizzato dal Padre. A me è stato dato ogni potere
in cielo e sulla terra. Andate, dunque, ammaestrate tutte le
genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo, insegnando loro a praticare tutto ciò che vi ho
comandato. Ed ecco, io sono con voi fino alla fine del mondo
(Mt 28,18-20).
Gesù, vittorioso della terza tentazione, infranga in noi
le mistificazioni sacrileghe di Satana e ci conquisti alla sua
regalità damore, di pace, di libertà.
***
Di pasqua in pasqua noi ci avviciniamo alla pasqua eterna, verso
la quale siamo tutti in cammino. Durante questa quaresima prepariamoci
bene alla prossima pasqua, per essere trovati meno indegni di
quella finale.
G.
C.
IMMAGINE:
GIOVANE IN PREGHIERA
NEL DESERTO
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE
2001-3
VISITA Nr.