IL SILENZIO NELLA VITA DI GESU'
... nella casa di Nazareth

Lo possiamo chiamare: “Silenzio di contemplazione”.
   Avviciniamo le tre privilegiate persone della casetta di Nazareth: Gesù, Giuseppe, Maria. Il Vangelo dice di Gesù: “Era sottomesso a loro”, di Giuseppe: “Uomo giusto”, di Maria: “Meditava e conservava nel suo cuore tutto ciò che vedeva fare da Gesù e da Giuseppe”.
In quella santa casa regnava la pace, la gioia, l’amore, la carità e la comprensione. Era un vero Paradiso.

... nella sua vita pubblica

A 30 anni, il Signore dovette lasciare la sua casetta di Nazareth per recarsi in mezzo al mondo, per compiere la Santa Volontà del suo Padre Celeste.
Il silenzio di Gesù nella sua vita pubblica lo possiamo chiamare: “Silenzio di carità”. Dice il Vangelo: Gesù avvicinò prima di tutto i suoi apostoli, avvicinò i peccatori, gli ammalati, le persone buone, le persone cattive. Per tutte queste persone ebbe parole di bontà, di carità, di misericordia.
Completamente differente la vita di molti nostri cristiani. Hanno sempre parole di critica, di mormorazione, di calunnia; conversazioni inutili, perdite di tempo.
Chi è umile certamente parla con umiltà e di umiltà. Chi ha carità certamente parla degli altri con carità, comprensione e perdono. E così potremmo continuare. Le nostre parole?

... nella sua passione

Lo possiamo chiamare: “Silenzio nel dolore e nella sofferenza”.
Quando Gesù era percosso e oltraggiato, dice il Vangelo: “E Gesù taceva”. Si lamentò solo una volta con il suo Padre Celeste: “Padre, se è possibile, passi da me questo calice, ma non si faccia la mia volontà, ma la tua”.
Gesù ha anche detto: “Chi vuole venire dietro di me, prenda la sua croce e mi segua”.
Sappiamo tutti che la sofferenza viene sovente a bussare alla porta della nostra casa e del nostro cuore. Non possiamo salvarci e santificarci senza la sofferenza. Abbiamo l’esempio di Gesù. Nei momenti difficili guardiamo il Crocifisso. Quante volte dobbiamo anche spargere lacrime; benedette lacrime perché si mescolano con le lacrime di Cristo e diventeranno perle preziose.
Il Signore manda le sue purificazioni ai suoi amici, per farli più simili a Lui.

... nell’Eucaristia

Lo possiamo chiamare: “Silenzio dell’amore”.
Cristo Gesù vuole restare con noi fino alla consumazione dei secoli, per amore nostro. Gesù al tabernacolo non ci parla, ha parlato solo a pochi santi, ma ci parla con il suo silenzio, con le sue aspirazioni, con il suo amore.
Ecco il nostro esempio: cerchiamo di imitarlo.
                                                                               
Carlo M. Carli SDB


RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2000-1
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