MI HAI FATTO FORZA
E HAI PREVALSO

Vari anni fa ho letto questa bellissima frase del profeta Geremia e mi sono commosso profondamente.
Perché il Signore ci seduce? Perché ci ama e ci vuole con sé per tutta l’eternità. Possiamo dire, senza sbagliarci, che il Signore non si dimentica mai di noi; si preoccupa della nostra vita. Quando un cristiano può ripetere sinceramente, la frase del Profeta Geremia: «Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre» (Ger 20,7), può essere sicuro che il Signore è contento di lui. Allora, il buon Dio irrompe in quella creatura, per dirle: «Tu sei tutta mia e io sono tutto tuo».
In che modo il Signore ci seduce? Lui ha tantissimi modi e forme per sedurci, per santificarci e per purificarci. Perciò in tutte le difficoltà della nostra vita terrena cercheremo di accettare, con spirito di fede profonda, la santa volontà di Dio.
Il nostro atteggiamento deve essere sempre di profonda umiltà, di preghiera e di amore.
Il grande teologo Sant’Agostino si è convertito, naturalmente per la grazia di Dio, ma anche per le lacrime e le preghiere della sua santa madre, Santa Monica. La frase che lo porta a questa decisione fu quella di San Paolo ai Romani (13,13-14): «Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi, invece, del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri».
Ho trovato negli scritti del Cardinal Anastasio Ballestrero: «Come è bello pensare che anche nella nostra vita entra Cristo, ci prende come siamo, nella nostra povertà e nella nostra miseria. Se ci lasciamo sedurre da Lui, Egli ci trasforma con una salvezza che non finisce mai di dare frutti e con una purificazione interiore che cresce sempre in noi».
I modi in cui il Signore può far forza su di noi sono tanti. Lui ci conosce meglio di quanto ci conosciamo noi e sa quello che deve fare; e ciò che deve fare lo farà, ma solo ad una condizione: che noi accettiamo di cercarlo. Senza questa nostra adesione, libera e personale, Lui non si muove, non ci forza, non ci attrae più di tanto. Perché il rispetto che ha per la nostra libertà è assoluto. Quando un medico deve dare una medicina ad un bambino, se questi non vuole, cercherà tutti i modi di costringerlo ad assumer quel farmaco. E tutto questo ci pare giusto, perché si tratta di un bambino che non comprende. Se poi questo bambino è in fin di vita e non vuole prendere la medicina, allora, la cosa ci sembra ancor più giusta. Ebbene, con Dio non è così. La cosa ci può dispiacere, ma Dio rispetta sommamente la nostra libertà. Anche se siamo in fin di vita e noi lo rifiutiamo, Lui rispetta la nostra decisione. Proprio perché Lui crede nella nostra dignità e ci lascia completamente liberi. Ma come? Non è possibile! In fin dei conti cosa ne sappiamo noi della salvezza eterna, del nostro destino infinito? È vero, nulla propria nulla, o meglio sappiamo quel tanto che dobbiamo sapere per fare le scelte necessarie. Ma Dio non ci forza mai. Lui attende la nostra adesione. Attende con pazienza, ma attende. Solo quando ci decidiamo per Lui, allora ci attira e ci seduce, ci avvolge col suo amore e ci lascia sprofondare in Lui.
                                      
  Carlo Maria Carli SDB
Il 19 settembre Don Carlo Maria Carli terminava la sua giornata terrena. Questo è uno dei suoi ultimi contributi alla Rivista MARIA AUSILIATRICE.
Lo ringraziamo per i tanti anni
che ha trascorso con noi e ringraziamo il Signore per avercelo donato.
Ora sappiamo che ci è ancor più amico e dal Cielo continua a seguirci con la sua preghiera.


RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2003-10
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