COME AL RISTORANTE?
Nella nostra società
sembra che ognuno sia libero di immaginarsi Dio come vuole. Perché
luomo contemporaneo non accetta più la rivelazione
e preferisce costruirsi un Dio su misura?
Oggi è domenica. Qui,
dove sono, i negozi sono aperti e la vita è tale quale
come ieri o come sarà domani. La sola diversità
è che oggi è un giorno in cui non si lavora e le
famiglie se ne vanno di qua e di là tanto per passare
il tempo e distrarsi.
È
un giorno di festa alla moderna.
Non
si festeggia Dio.
Il divino per tanti sarebbe
causa di grande stupore: «Chi è? In quale luogo
sta?».
Per loro si festeggia solo il fatto
di non lavorare e si è obbligati a cercare qualche cosa
per ammobiliare il tempo.
In questi giorni sto rileggendo
la storia della famiglia di Santa Teresina del Bambin Gesù
e vorrei capire se oggi è ancora possibile, come capitava
in quei tempi, immaginarsi un Dio che si debba raggiungere in
cielo, e se per questo motivo, desiderare morire. È possibile
disprezzare la vita? Farne un luogo solo di passaggio, che fissa
per leternità il nostro destino più o meno
infelice? È possibile vivere così? Con langoscia,
la paura, il rimorso, la colpa sempre presenti? È possibile
che si debba cercare daccumulare sacrifici e rinunce?
Un dito di fuoco
Anche se rimango ammutolita perché non so dare una risposta,
tuttavia, rimane in me il desiderio di vivere scandendo un giorno
dopo laltro, consapevole solo della presenza del Padre
che mi ha dato la vita con laiuto dei miei genitori, che
mi ha plasmata nel profondo del grembo materno, che mi ha istruita
nella dottrina cattolica insegnatami nellinfanzia e soprattutto
che si è avvicinato a me e mi ha regalato la fede, senza
la quale non avrei mai creduto a niente e a nessuno!
Io credo
perché Dio mi ha dato la fede. Continuo a credere, anche
se il mondo intero che mi gira attorno vive come se Lui non ci
fosse, perché nel profondo del mio essere Lui ha posato
un dito di fuoco che è stato il rivelatore della sua e
della mia verità.
Ma non mi preoccupo di chi non crede, di chi non va a Messa,
di chi fa dichiarazioni strepitose contro Dio e i suoi rappresentanti.
Non me ne preoccupo, purché la vita donatami compia in
sé ciò che manca alla passione di Cristo, e che
in Lui, ogni croce porti frutti. Non me ne preoccupo perché
mi sono data una buona madre, quella di Gesù che sa gestire
i beni interiori ed esteriori che le sono stati consacrati, e
lei ne fa ciò che vuole per la più grande gloria
di Dio.
A Dio non chiedo conto di niente e non gli chiedo neanche di
darmi qualcosa in cambio, perché Lui sa, ed io non so,
cosa conviene a me. Nella mia vita ho visto che Lui è
stato sempre fedele, e che dà la Grazia in misura delle
prove che invia. Così, ho dato a Dio la mia vita totalmente
e senza ritorno. Non so cosa ne farà ma è data.
Per sempre. E non mimporta ciò che di essa farà.
So che qualunque cosa farà, sarà bene per me.
Certamente oggi la gente è
piena di problemi. Ma come si fa a vivere stipando la testa di
problemi? Forse siamo tutti malati? Siamo tutti irrequieti? Angustiati?
Forse che essere cristiani oggi significa ergersi come persone
assillate per il futuro? Nostalgici dun passato di potenza,
mentre oggi rischiamo di non essere più i più forti?
Non soltanto ci credevamo unici detentori della verità,
ciò che ci permetteva di escludere quelli che non la pensavano
come noi e di votarli allinferno, ma nel nome di Cristo,
abbiamo distrutto e annichilito civiltà intere
per sostituirle con un cristianesimo sì di santi, ma,
ohimé, anche di commercianti e schiavisti!
Perché allora stupirsi quando si dimezza il mondo dei
credenti?
Conoscere Cristo
Ma luomo è fatto per credere, è la scienza
oggi che lo dimostra. Certe zone del nostro cervello sono programmate
per essere messe in relazione con il non-esprimibile,
con lineffabile, con il Tutto-Altro.
Io, che non rinnego la scienza, sono incantata da questaffermazione!
Luomo è veramente fatto per conoscere Dio, ma si
vede che si è stufato dei dogmi, degli elenchi delle proibizioni,
della moralità a getto continuo. Si vede che vuole scegliere
lui il suo partito politico, non vuole più pensare per
interposta persona, vuole dimostrare dessere libero e così,
come un ragazzino maleducato, pensa di affermare la sua libertà
facendo e scegliendo il contrario di ciò che gli è
stato insegnato! Pensa che il suo rapporto con Dio sia come andare
al ristorante e ordinare il pranzo scegliendo dal menù
dei riti religiosi ciò che più gli piace. Così
crede di essere veramente libero, in realtà non sa pensare
ed è spinto nelle sue scelte dalla pressione della pubblicità
e del consumismo che anche nel campo della religione vuole fare
consumo di esperienze.
Come siamo lontani dal vero rapporto con Gesù. Gli uomini
non conoscono più Cristo! Cercano di qua e di là
ma solo perché non conoscono più Gesù!
Sentono la dottrina e vedono la Chiesa ma non conoscono più
Gesù, la persona di Gesù. Il suo volto, la sua
voce, la sua tenerezza, la sua povertà, la sua umiltà,
la sua amicizia...
Io stessa non darei la mia vita per una dottrina, ma per una
persona, sì. E Gesù è la persona. Oso dire
il suo nome, parlarne con semplicità. Gesù è
bello, non è un fantasma, mangia e beve con noi quando
permettiamo che entri in casa nostra, Gesù perdona ed
è pieno di misericordia con chi ha misericordia, è
veritiero con chi è veritiero. Gesù è mite
e umile di cuore, in lui non vi è nessun spirito di conquista,
non tenta di entrare per effrazione nella nostra anima, bussa
ed aspetta.
Lui è
il solo che mi chiami per nome e sappia il mio vero nome.
Gesù sa consolare e colpirmi, per purificarmi quando mi
faccio piccola ed inerme. Gesù è lamico per
eccellenza, è lamante, è lo sposo, il migliore
che si possa immaginare e desiderare.
Guardiamo ai Santi, loro sanno parlare del Signore! I Santi!
Gli unici che ne sanno parlare. I soli che lo testimoniano! Noi
siamo solo quelli che dicono delle parole su di lui! È
questo il guaio!
Se fossimo santi le persone attorno a noi non andrebbero a cercare
gente straordinaria per vedere Dio. Sarebbero attirati e correrebbero
verso Cristo e non verso di noi. È Lui che rende pieni
di Spirito Santo e noi, i piccoli, corriamo quando Egli ci attira!
Cosa cercano gli uomini che
corrono di qua e di là? Non hanno trovato Gesù,
o non lo hanno lasciato venire ad abitare in loro perché
Lui, malgrado la sua umiltà, ha bisogno di spazio! Per
questo dobbiamo venir purificati sette volte come loro
nel crogiolo fino a giungere a desiderare che siano cambiate
in amarezza tutte le gioie le più legittime della vita!
Si fa sempre a tempo nel chiedere a Dio la grazia della conversione.
Gridando si ottiene molto.
Signore se tu esisti, fa che io ti conosca e fa
di me un santo, uno che si lascia riempire di Te! Che lasci tutto
il mio spazio interiore libero per Te. Costi ciò che deve
costare, purché Tu viva totalmente in me.
Maddalena di Spello
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2003-10
VISITA Nr.