I DONI DELLO SPIRITO SANTO:
LA SAPIENZA
Il vero dono della sapienza non proviene dalla conoscenza, ma dall’amore. San Tommaso dice, infatti, che la sapienza è l’avere il retto giudizio sulle cose di Dio mediante una certa connaturalità. Questa connaturalità con le cose di Dio si attua con la carità, la quale ci unisce a Dio. Per questo il dono della sapienza ha la sua causa nella carità, ossia nel nostro voler amare Dio.
Mediante la sapienza, l’anima valuta le cose create in rapporto a Dio. Ora, il dono della sapienza è connesso alla carità poiché solo l’amore rende connaturale all’anima l’esperienza di Dio e delle cose divine: in questo senso la causa della sapienza è la volontà nella quale si innesta la carità.
La carità, a sua volta, produce in noi l’intuizione dell’amore che ci permette di comprendere al di là di tutti i ragionamenti. Anche nell’amore umano avviene una cosa simile: tra madre e figlio, talvolta, basta uno sguardo per capirsi.
In Dio, verità e amore sono la stessa cosa: perciò quando l’amore di Dio domina la nostra vita, vi regna pure la verità e quindi il giusto giudizio verso le cose create, il mondo e gli avvenimenti. E tutto questo avviene mentre riusciamo a gustare le cose in Dio, perché la sapienza ci dà il gusto delle cose di Dio e di Dio stesso. Ancora san Tommaso ci dice che il termine sapienza sta ad indicare un certo sapore. Anche nella vita ordinaria si può notare la stessa cosa. Lo scolaro va a scuola perché lo mandano, mentre l’intellettuale studia e non si stanca perché gode delle letture che fa e vede in profondità il senso dei suoi studi e delle sue scoperte. Così per il cristiano che gode del dono della sapienza, il mistero di Dio non è più un’astrazione, ma qualcosa di vivo, di intimo, di palpitante, di personale che domina e trasfigura la vita.
Tanto più amiamo Dio, tanto più conosciamo noi stessi. Il cristiano che assapora Dio è sempre più sopraffatto dalla grandezza di Lui e dalla estrema piccolezza e povertà propria. Sperimentando il tutto di Dio, viene a conoscere il proprio nulla. Soprattutto oggi, quando l’uomo conosce i propri limiti e il proprio nulla, inizia a diventare triste fino allo scoraggiamento e alla depressione. Mentre, conoscere il proprio nulla sotto l’influsso dello Spirito Santo rende sereni, fiduciosi e lieti. L’umiltà che deriva dalla sapienza non è solo l’atteggiamento di un momento, ma è un atteggiamento di tutta la vita, di tutto l’essere.
Quando si entra profondamente nella vita di preghiera, il dono della sapienza ci aiuta ad accorgerci che in questa vita tutto è vanità e l’anima gode che tutto sia vanità affinché solo Dio sia tutto. Questo non significa che si annulla il mondo creato, anzi, lo si valuta in rapporto a Dio e quindi lo si gode secondo le leggi di Dio, perché così piace a Dio. Allora il nostro uso del mondo sarà equilibrato e saggio poiché giudicheremo non secondo il nostro sentire, ma secondo l’amore di Dio e sospinti dalla sua carità vivremo nella sua luce e nell’ardore per Lui.
                                                                          Carlo Maria Carli SDB
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2002-8
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