Val di Susa - Torino - 20 aprile 2002
La via attrezzata
La Sacra vista dal fondovalle in parete
L' abbazia nasce tra il 983 e il 987 dalle esigenze e dalla cultura del pellegrinaggio, destinata a diventare ben presto centro di spiritualità e crocevia di scambi culturali di straordinaria ricchezza. Il secolo XII segna il periodo di massimo splendore dell'abbazia, luogo di ospitalità per pellegrini ed aristocratici e fulcro di un patrimonio disseminato in tutta Europa. In seguito il quadro sociale locale, la politica sabauda e le difficoltà economiche sempre più condizionano la vita monastica, sospesa nel 1622 dal papa Gregorio XV. Nel 1836 Carlo Alberto incarica Antonio Rosmini di insediare alla Sacra una comunità di suoi religiosi, che tuttora custodisce gli edifici abbaziali.
Sul Pirchiriano si stabilivano monaci benedettini: la cronaca del monastero, dopo aver descritto la leggendaria edificazione e consacrazione d' una prima chiesetta per opera angelica - dando il nome di Sacra (la consacrata) esteso poi alla successive costruzioni - narra del penitente conte Ugo di Montboissier che vi fabbrica un monastero e lo affida a cinque benedettini. Siamo negli anni 983-87 quando comincia la storia di questa abbazia benedettina, che continuerà fino al 1622. La governarono 27 Abati monaci, cui successero malauguratamente 26 Commendatari. Dalla fondazione a metà 1200 l' abbazia visse il suo periodo migliore; seguì mezzo secolo di decadenza; dal 1300 al 1360 la vita si rinnova sotto il prudente governo degli abati Guglielmo III di Savoia, Rodolfo di Mombello, Ugone di Marbosco. A seguito dei gravissimi disordini dell' abate Pietro di Fongeret, il Conte Verde Amedeo VI ottenne da Papa Urbano VI l' istituzione della Commenda. Dal 1381 al 1622 i monaci furono governati da Priori, mentre gli abati commendatari, sempre lontani dal monastero, ne godevano le rendite. Uno di essi, il Cardinale Maurizio di Savoia, nel 1622 convinse Papa Gregorio XV a sopprimere il monastero, abitato ormai soltanto da tre monaci uno dei quali cieco! La gestione passa alla Collegiata dei Canonici di Giaveno appositamente creata.
La Sacra di San Michele è uno tra i più grandi complessi architettonici religiosi di epoca romanica d'Europa, frutto di interventi ed ampliamenti sviluppatisi nel corso di un millennio. Documentano gli albori dell'insediamento le tre cappelle sottostanti l'attuale basilica, costruite nella roccia, da cui si sviluppò il monastero antico (sec. XI). A partire dal secolo XII si realizza l'attuale basilica a tre navate, che poggia sulle celle primitive e sul basamento articolato attorno allo Scalone dei Morti. Risalgono alla fase gotica le campate occidentali della chiesa e gli edifici abbaziali a nord del complesso. I secoli successivi vedono l'abbazia divenire obiettivo militare, più volte bombardata e ridotta in rovina. Nell'Ottocento si apre un'epoca di restauri stilistici ed integrativi, determinanti la fisionomia attuale dell'edificio. La Sacra oggi è al centro di un rinnovato interesse ed oggetto di restauri conservativi. Con la Legge Regionale n.68 del 1994 è divenuta simbolo del Piemonte.

alla Sacra di San Michele per la via ferrata "Carlo Giorda"

  S.Ambrogio (360 m) - M.Pirchiriano (962 m)

Il percorso della ferrata si sviluppa lungo il roccioso versante N del Monte Pirchiriano, non presenta particolari difficoltà se non la lunghezza del tracciato che supera ben 600 metri di dislivello. Il cavo metallico, ricoperto da una guaina di plastica, percorre quasi tutto lo sviluppo della ferrata, gli scalini non sono molti ma intervengono nei passaggi più verticali. I sentieri di collegamento con le mulattiere (vie di fuga) che scendono a Sant'Ambrogio o a Chiusa sono quattro in totale, opportunamente segnalati.
L'attacco della via si trova in località Croce della Bell'Alda, poco fuori dall'abitato di Sant'Ambrogio, in direzione Susa (nella foto a destra si vede l'incrocio, segnalato, che porta, dopo un centinaio di metri, alla base della via e il laghetto destinato alla pesca sportiva). Si può lasciare l'auto più indietro a Sant'Ambrogio e percorrere la strada asfaltata che collega Sant'Ambrogio e Chiusa costeggiando la base della montagna (strada utilizzata perlopiù dalle biciclette), in modo da rendere più comodo il rientro; in questo caso l'attacco dista poco più di 10 minuti a piedi dal paese. Si incontra quindi il cartello che indica la base della via da qui si risalgono comodamente le prime rocce montonate (arrotondate e levigate). Il primo tratto ci permette di prendere confidenza con il tipo di roccia e il sicuro cavo che non ci lascia mai, neanche nei tratti pianeggianti...
L'aspetto panoramico è affascinante per il profilo delle rovine che si intravedono al culmine delle rocce e la salita prende il gusto di un lungo percorso spirituale....Unica nota stonata è il rumore che proviene dalla strada e dalla ferrovia che si inseguono in pianura e gli occasionali botti della vicina cava di estrazione.Ad una certa quota si svolta rapidamente a destra, per superare la prima bella parete diagonalmente, il percorso si fa più serio ma non è mai di forza, alterna pareti più verticali a comodi passaggi pianeggianti sempre nel rispetto della pace e della serenità che merita il luogo.
A metà del percorso la ferrata si interrompe e il cartello (prima via di fuga x S.Ambrogio) ci indica di proseguire a destra per attraversare un tratto boscoso (Pian Cestlet) quasi pianeggiante di circa 10 minuti. Si riprende con un'altra salita in diagonale a destra, poi più verticale, si supera una fessura tra le rocce fino a giungere ad una forcella dove il tracciato della ferrata si incrocia con la via di arrampicata (via intersezionale); un piccola indicazione in legno riporta la scritta "L'Intaglio". A destra della strapiombante via d'arrampicata (piastrine), continua la ferrata che sale obliqua prima a destra poi a sinistra per l'ultimo tratto più verticale.
Ultimi risalti per uscire finalmente davanti alle imponenti rovine della Sacra, ma, per rispettare il cammino dei pellegrini...una traccia di sentiero, inizialmente in ripida discesa, aggira nel bosco, le mura dell'abbazia per raggiungere la strada asfaltata che si affaccia sull'imponente visione della basilica.
Mappa La SACRA di S.MICHELE

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