ALPI DI LEDRO

Cima SAT mt. 1276
Ferrata del Centenario SAT (Via dell'Amicizia)

RIVA DEL GARDA
21 Aprile 2002


il percorso in breve: Riva del Garda_
Ferrata del Centenario SAT_Cima SAT_Bocca d'Enzima_
Monte di Riva_Riva del Garda


___Percorso:

     Dai pressi del parcheggio, q.ta 90 ca. 
(tabella Sat - segnavia 404 per C. Capi), una stretta stradina addentra le case nella parte bassa della costa Lavino. 
Su fondo ciottolato e svelte curve si alza subito di quota, tralascia una diramazione (tabelle) e raggiunge il Bastione, 
mt. 211, massiccio mastio del XV secolo
(h. 0.30)
Poco prima una mulattiera dal fondo scomodo sale sul retro e ripidamente tocca un bivio (tabelle), dal quale si sale al termine della stradina, q.ta 360 ca. 
A dx stacca un viottolo che pianeggia per breve tratto in una pineta. 
Altre svolte avvicinano un ponticello dopo il quale si sbuca al terrazzo della Capanna S. Barbara, mt. 560, piccolo ristoro con tavoli e panche aperto solo le domeniche (chiuso nei mesi estivi)
(h. 0.45)
In alto s’indovina la cima sormontata dal paletto. 

     Dallo spiazzo riprende il sentiero (segn. 404 bis) che pianeggia verso la piazzola per l’elicottero; dopo poche decine di metri una tabella segnala la ferrata. 
A sx, con pochi passi si sale all’attacco, q.ta 620 ca. 
Le prime corde sormontano dei bassi muretti intercalati da brevi spostamenti su cengette. 
Si supera un inclinato diedrino (grappe metalliche) e si appoggia un sentierino; questo s’allunga a sx, non esposto ma con vista assai aerea sui tetti di Riva. 
Segue un’altra breve serie di gradoni attrezzati, dopo i quali si monta una ripida costa arbustiva; il sentierino l’obliqua verso dx, per poi salire in  linea diretta incontro ad un’incombente placconata grigiastra. 
In ultimo scarta a dx e tocca la base d’un gradone verticale, q.ta 870 ca.
(h. 1)

     Una scala metallica alta più di 40 metri – divisa in due da un stretto ed esposto terrazzino - supera verticalmente il balzo roccioso. 
Si esce su una seconda bancata sospesa; in alto già s’intravede la lunga scala incollata alla muraglia. 
Retrostante – ancora altissima - fa capolino la punta della Cima SAT. 
La traccia s’inerpica su rocce levigate (passamano metallico), passa un groppo di massi e verso dx raggiunge la base dei giallissimi appicchi. 
Alcune graffe e chiodi – accompagnati da corda fissa - sono i punti d’appoggio per superare uno sbalzo roccioso, sopra il quale si trova il ripiano da dove s’innalza la scala, q.ta 1000 ca.
(h. 0.30)

    Una targa bronzea reca inciso uno scritto in dialetto locale. Spettacolare la veduta a volo d’uccello sulla Valle del Sarca. Una prima scaletta alta ca. quindici metri porta ad un terrazzino intermedio. 
Da qui si sviluppa il lunghissimo binario di pioli che s’inarca verso l’alto addossato ad un diedro. 
Si risale la scala, che sembra non finire mai. 
In ultimo, verticalmente, si agguanta una rientranza della parete. 
Una terza scala – dopo ca. dieci metri verticali – conduce all’inizio d’un boschetto, fuori dalle difficoltà maggiori. 
Il sentierino rimonta un’erta vallecola al cui sommo si giunge in breve. 
Una cengetta porta a dx e gira uno speroncino; rimontatolo si toccano le rocce. 
Si torna a sx rasentando alcune paretine e arrampicando qualche blocco, in breve ci si porta sotto la rocchetta sommitale. 
Una serie di tre corte scalette alza alle ultime rocce ben appigliate, dalle quali si esce sulla punta di Cima SAT, mt. 1276
(h. 0.45) (h. 3.30 da Riva)
Bandierina metallica e libro di vetta. 
La cima, costituita da alcuni blocchi di calcare, offre un vista apertissima sulle montagne circostanti e sulle acque lacustri 1200 metri più in basso. 

     La discesa gira sul lato opposto alla salita; i segnali calano lungo un caminetto attrezzato alto ca. 15 mt. e – oltre la piazzola per l’elicottero – raggiungono un vicino bivio nel boschetto. 
Si lascia lo scontato rientro per i Crazidei e si avanza a sx, in debole salita si trova un’altra diramazione nei pressi d’una grotta di guerra, q.ta 1300 ca.
(h. 0.15)
Il segn. 404 prosegue a sx, visita l’incavo dov’era una chiesetta di guerra e taglia alto sul fondo di una ripida forra. Oltrepassata una strettoia corre sotto una parete, quindi s’abbassa a traversare una friabile scarpata (passamano metallico) avvicinando una seguente forcelletta rocciosa con tabelle
(h. 0.15)
A sx - su medesimo segnavia - si gira una cengetta (corda fissa) abbassandosi sul profilo che segue, quindi a dx s’incontra un incrocio, alto sul fondo della valle sottostante il Bochét dei Concolì; si lascia il sentiero per quest’ultimo e si prosegue a sx. 
La traccia scende lungo un ripido costolone, poi piega a sud e traversa l’impluvio della valle, sovrastato da cupe pareti e pensili balze d’arbusti. 
La costa scoscende sempre più, ma la buona traccia sorprende nel trovare i passaggi più facili. 
Si giunge ad un bivio, q.ta 870 ca. 
Lasciata la calata per S. Barbara si rimane in quota; in alto, le sopraggiunte placconate della Corna Fréa incombono sul cammino. 
Si notano grandi tetti protesi nel vuoto, sulla sx è palese l’esterno promontorio del Monte di Riva. 
Scartando nella vegetazione poco avanti si giunge ad un crocicchio con tabelle, q.ta 850 ca.
(h. 0.30)

     A dx si risalgono le prime svolte che condurrebbero a Bocca d’Enzìma ma, poco prima, un cartelletto segnala il punto panoramico. 
Una traccia si allunga per una balza erbosa sospesa sopra una valletta, passa due osservatori militari e giunge alla piazzola per l’elicottero. 
Qui le tracce si dividono in più solchi meno evidenti, si è a meno di 5 minuti dalla cima. 
Dalla piazzola dunque ci si alza a dx tra arbusti e qualche alberello, poi si tende a sx obliquando verso l’alto. 
Si rinviene una più netta traccia che gira sull’esterno della ripida costa, ed in ultimo monta sui blocchi che formano la cima del Monte di Riva, mt. 865, 

(h. 0.20) (h. 1.20 da Cima SAT)
fenomenale quanto aereo punto d’osservazione sul Lago di Garda, il Golfo di Riva ed i monti circostanti. 
Di là del pauroso vuoto della Val Sperone si drizza la muraglia di C. Capi. 
Pure si vede – a dx dell’incipiente Corna Fréa – anche il cocuzzolo di C. SAT, reso poco importante da un effetto ottico. 

    In pochi minuti si torna al bivio sottostante (h. 0.10) dal quale si piega a dx. 
Una bella mulattiera di guerra scende a visitare una grande caserma militare, costruita sotto un enorme incavo della roccia. 
Più in basso il tracciato esce dalla vallecola e doppia uno sperone, sotto il quale si trova il Belvedere della Grola, q.ta 580 ca. piccolo pulpito panoramico proteso sul lago, ma che non può competere con l’ambiente e la visuale profferta dal Monte Di Riva. 
Si tralascia una traccia segnalata di servizio all’Enel e si rimane sulle svolte della mulattiera che cala in una fitta abetaia. 
Il percorso piega a sx e pianeggia per buon tratto, passa sotto alcune rocce – breve corda fissa – e giunge alle condotte dell’acqua. 
Discesa una scaletta ci si allunga all’incrocio presso il termine della stradetta che sale da Riva, q.ta 360 ca.
(h. 0.30)
Su percorso conosciuto si scende al Bastione e quindi al parcheggio
(h. 0.30) 
(h. 1.10 dal Monte di Riva) (h. 2.30 da C. SAT)
.

descrizione foto in punta di mouse


Il Golfo di Riva dall'uscita dal primo tratto di scale

 

 

 

L'aereo profilo che anticipa la Cima Sat

 

 

 

Dal Monte di Riva si ha uno splendido scorcio sulla Piana del sarca, l'apostrofo boscoso del Monte Brione e sulla retrostante cornice del Monte Stivo

 

 

 

Tracciato del percorso

 

 

 

Inizio del sentiero che porta alla ferrata

 

 

 

La chiesetta dedicata a S. Barabara sotto le pareti della Rocchetta

HOME
MONTAGNA
GALLERIA FOTOGRAFICA


Fai click per ingrandire Fai click per ingrandire Fai click per ingrandire Fai click per ingrandire Fai click per ingrandire