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L' invaso artificiale
di Occhito, ormai è del tutto naturalizzato. Questo vuol dire che
là dove l’uomo ha costruito una diga in terra battuta per sbarrare il
Fortore a formare un invaso tra i più grandi d’Europa, indispensabile
per l’irrigazione di tanta parte del Tavoliere, la natura s’è presa la
rivincita. Ne ha fatto un biotopo d'interesse avi faunistico che,
considerato zona umida di grande rilievo ambientale, è protetta dal trattato
di Ramstar. Non è raro vedere nel lago uccelli acquatici migratori e stanziali
rifugiarsi tra la vegetazione acquatica (tra
cui falaghe, aironi, gallinelle d'acqua e germani reali).
Ma
anche numerosi pesci d'acqua dolce (carpe, trote, tinche, persici di grossa
taglia, alborelle...). Occhito è
importante anche per la lontra, la cui presenza è accertata grazie a numerose
tracce. Il posto è caratterizzato da vegetazione arborea sulle rive sulle
quali si scoprono querce, ornelli, frassini, aceri, cornioli, leccio,
robinia, pino di aleppo e pino marittimo. Per
non dire delle tante piante del sottobosco.
Curiosa l’origine del nome del lago: sembra venga da "ucchio", pianta silvestre così chiamata in quelle contrade. |
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Ultimamente (parliamo
del 5 Marzo 2005), l'invaso ha destato preoccupazioni e reali disagi a
causa della decisione di procedere ad alleggerire la pressione che l'enorme
massa d'acqua esercitava in seguito alle abbondanti piogge, frutto di
un clima sempre più instabile. Le conseguenze di una tale inevitabile
azione si sono fatte sentire, perché il deflusso dell'acqua, riversata
nel fiume Fortore, ha provocato l'esondazione di quest'ultimo e a cascata,
l'allagamento delle campagne a valle della diga, con interruzione della
linea ferroviaria nella tratta Termoli -S.Severo e l'autostrada A14, all'altezza
del casello di Poggio Imperiale. Per
leggere la cronaca di quei giorni, clicca qui...
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