Giugno 2005

Queste aree sono costituite da piccole montagne, colline e valli, e presentano una serie di rilievi montuosi allineati in direzione nord-ovest sud-est, denominati Monti della Daunia dove è presente il monte Cornacchia (con i suoi 1115 m è il più alto della regione).

Tutti i boschi annessi sono residui di grandi foreste antiche.
Non affacciandosi direttamente sul mare, il clima è prevalentemente continentale: le temperature medie annue sono infatti le più basse della regione.

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Il territorio è ricco d’ambienti naturali di grande interesse naturalistico. E' per questo che la Regione Puglia ha inserito i Boschi del Subappennino Dauno nell’elenco delle aree naturali protette, ai sensi della L.r. n.19/97.
Si tratta di una delle poche aree regionali dove sono presenti specie quali: Nibbio reale (Milvus milvus), Nibbio bruno (Milvus migrans), Lupo (Canis lupus), Istrice (Histrix cristata), . Mentre rimane incerta la presenza del gatto selvatico della puzzola e del tasso. Un museo naturalistico a Castelnuovo Monterotaro, un rifugio del bosco a San Marco la catola, un progetto di valorizzazione turistica ad Orsara, sono la speranza di un futuro più rispettoso verso le risorse naturali.
L'area considerata è caratterizzata dalla presenza di una vegetazione boschiva (sono presenti infatti molte stazioni di faggio), la cui diffusione territoriale, ancorché discontinua, rende questo elemento una componente essenziale del paesaggio. L'ambiente fluviale è quello maggiormente intaccato. Se da un lato si è avuta una riduzione degli habitat acquatici, dall'altra con la creazione del vasto bacino di Occhito se ne sono creati di nuovi. Qui si concentra un'interessante vegetazione palustre con vasti canneti, giuncheti, pioppi bianchi, olmi...
Le sponde del lago sono oggi frequentati da molti uccelli svernanti e migratori quali l'airone cenerino la garzetta, la sgarza ciuffetto, la marzaiola, il fiscione il moriglione. Tra le specie nidificanti :la gallinella d'acqua, il germano reale...
Il Subappennino ha sempre avuto inoltre nella storia un' importanza strategica.
I suoi paesi arroccati sui colli, rappresentavano nel medioevo, gli avamposti difensivi dell’impero di Bisanzio contro i Longobardi.
E' lungo i valloni tra i colli, che i pastori, in inverno, scendevano dai freddi monti
d’Abruzzo verso la più mite e pianeggiante Puglia (chi non ricorda le grandi
transumanze). Per secoli questi centri sono restati isolati. Oggi, si offrono ai
viaggiatori più curiosi come vere perle per un turismo fuori dai soliti circuiti.
Non aspettatevi quindi grandi stupori architettonici ma parlate con la gente:
guardate l’insieme e avrete in regalo la sensazione di aver scoperto un mondo
sconosciuto ed appartato. Qui non troverete, mete "turistiche", ma veri e propri percorsi storici di piccoli centri rurali, pieni di cultura storica e tradizioni.

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Roseto Valfortore