...i feudatari di San Marco lo edificarono tra
la fine del XV e il principio del XVI secolo.
Sono circa 200 i castelli e fortilizi che Federico II fece costruire nel Meridione. Dei numerosi castelli federiciani in Capitanata rimangono scarse tracce e forse, per molti scettici, quello di San Marco potrebbe non essere addebbitato a Federico II. Scarsa opera architettonica, per forma di costruzione e similari: castello militare (per lo spessore delle mura) o castello di svago o divertimento per il sovrano e i suoi ospiti?
E' questa, uno dei tanti quesiti ancora oggi avvolti nel mistero. Per la sua mole, espressione di forza e importanza insieme, e perchè presente in tutti gli avvenimenti della storia Sammarchese è dichiarato "monumento nazionale". Nonostante le ingiurie del tempo, tra cui le numerose scosse sismiche, il castello ducale di San Marco resta oggi uno dei più preziosi cimeli di epoche defunte, ancora oggi a testimoniare la sua antica potenza. Ai piedi del castello viene rievocata ogni anno la Giostra della Jaletta: un caratteristico torneo medioevale a cavallo.
 


Stemma della famiglia Pignatelli

Per saperne di più...
1860/1863: gli anni del brigantaggio
e il grande Titta Varanelli.
Proprio in quegli anni nelle campagne Sammarchesi e nei dintorni furono invase e infestate da quattro bande: la prima capeggiata da Giuseppe Cretinetti, detto "Coppola Rossa" da Castelnuovo Dauno. La seconda da Giuseppe Cireno di Casalvecchio, la quarta da Michele Caruso di Torremaggiore ed infine la quarta a cui faceva capo al grande Titta Varanelli (raffigurato in alto sulle
pareti del castello)
da Celenza Valfortore.
Nel Gennaio del 1862, il Ten. Col. Fantoni emanò un decreto che impediva l'accesso e il lavoro nei boschi di San Marco e dei comuni limitrofi: questo per scoraggiare il fenomeno del brigantaggio che in quel tempo stava dilagando. Nel giugno dello stesso anno, la banda di Varanelli rapì e violentò tre giovani contadine del posto: dopo alcuni giorni vennero liberate e da uno scontro a fuoco con i banditi, la squadra mobile di San Marco ebbe la meglio ricevendo anche meriti militari dal Ministero degli Interni.
 

Era il 22 Ottobre del 1863 e i briganti scorrazzavano sicuri, commettendo delitti e rapine.
A difesa del popolo di San Bartolomeo, accorse la Guardia Mobile di San Marco e ben presto venne a conflitto con i briganti alla contrada Bosco Sant'Angelo. Proprio qui lo scontro fu cruento e molti banditi furono uccisi: Titta Varanelli, gravemente ferito alla gola pur di non essere preso dai nemici, chiese al suo compagni d'armi Giovanni Montagano di ucciderlo: stava quasi per farlo, quando sopraggiunsero i militari e lo fecero prigioniero.
La stessa sera alle 23.00 fu portato in San Marco e fucilato: rimase appeso per circa due giorni davantia alla parrocchia e poi portato a Celenza, suo paese natio.
Ill vanto a di questa pagina brigantesca è da attribuire alla Guardia Mobile di San Marco, che in tutti gli scontri a fuoco se l'è cavata con qualche ferita, ma senza alcun morto.