Affido questi versi a chi Ruggero ha conosciuto.Versi liberi perche' Ruggero era libero.
Eri sempre il primo a salutare
eri tu che venivi incontro agli altri
un po' brandano guadagnavi gli amici
con quel tuo camminare
ed eran baci specie alle donne.
Si parla di te e la faccia si apre,sorride da sola.Certo.Sei stato una bella cosa!!!!!
C'era dell' armonia
nei tuoi passi a braccia "ingiu'",
si,davvero armonia...
proprio cosi',proprio cosi'...
E che cos'era senno' quel tuo raccontare .
Pacato,professorale,
fissavi le tristezze di oggi
con le storie del nostro ieri.
Era saggezza la tua,
o l'idea,gli scioperi,i cortei
e le manifestazioni
con la bandiera rossa sulle spalle!!!
Ti offendevi:ti poteva andar bene tutto
ma su certe cose non si transige....vero???
Ti chiamo Compagno
perche' va bene cosi'
e poi perche',ve lo dico,
abbiamo ucciso una parola che era un MONDO!!!
E via col tuo cantare.
Si:diventavi serio,
ti garbava stare al centro,lo so
ma non piu' di tanto:
quei canti eran come tuoi:
"quando penso a'casi miei
la memoria si confonde."
Ma non la tua.
E le bevute!!!!
Tante eh Ruggero,Madonna!!!!!
E allora giu'con le battute
(ma non e' che ci si ridesse sempre).
Ma come mordevi quei sentieri su in montagna!
Arrivavi in vetta "bocconi","stracanato",ma....
ma ci mancava altro che i tuoi compagni
t'avessero a aspettare! Figurati!
Dignita' e grinta eran tue.
O le citazioni in latino
e quei versi in metrica,
allora si che ti mettevi in posa!(oh...e' cosi' eh!)
Guardavi con quegli occhioni
per veder se vedevi stupore,meraviglia.
Ecco,la tua vittoria era questa:
Ma guarda ,chi l'avrebbe mai detto!
Come quel bacio su quel terrazzo:
la vita che ti fa una carezza.
Allora e' cosi',proprio cosi'...
C'era armonia nella tua vita,
l'hai attraversata lieve:
piegato come natura puo',
eppur canuta....
Sergio - ottobre '05
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Ciao Sergio....ci sono stati momenti migliori,come quando parlavamo di quali e quanti amici avevamo incontrato lungo la strada della vita...Cantando insieme abbiamo imparato a conoscerli e a cercare di capire dove stiamo andando.....Alcuni amici sono scesi gia' dal vagone....Ma li' dove sei avrete tempo per fare delle gran bisbocciate e per darci la carica....Domani,mercoledi',saremo li'a suonare ancora insieme.....
El Comandante - 22 marzo 2006
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LETTERA A UN AMICO
(Gazzetta di Campo Tizzoro Ago 06)
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A volte abbiamo
la voglia di prendere il
telefono e chiamarti
per parlare di quali e
quanti amici abbiamo
incontrato lungo la strada
del vivere, oppure di
controbattere la tua
ostinazione nell’andare
avanti e comunque verso
una lettura epica della
nostra musica popolare.
Ti ascoltavamo quando
argomentavi la difesa a
spada tratta delle
tradizioni e del "tu sentissi
come interpreta quelle
ottave la Luisa del
Vizzero".
Non era facile farti
accettare che ci volesse
un pò di tempo per
amalgamare un nuovo gruppo.
II tuo entusiasmo
bruciava le tappe e la
partenza del nuovo
cammino del Collettivo,
a trent'anni dalla sua
fondazione, l'avresti
voluta al livello di altri
gruppi di professionisti
della musica e c'è voluto
del bello e del buono per
convincerti che noi
eravamo più artigiani che
cesellatori.
Adesso, dopo diversi anni
di esperienza e di tante
peripezie, il Gruppo c'è;
forse un pò eterogeneo e
a volte un pò strampalato,
ma con gran cuore e
passione.
Spesso ci viene in mente
una frase che tu dicevi
per incoraggiarci e che
per noi andava sopra tutte le altre
"... si può fare, la cosa
importante e’ che adesso
siete amici"….eh già,
amici, in questi anni
abbiamo incontrato tanti
amici e tante situazioni
anche difficili, ma quello
che più conta e stata la
lezione che ci hai dato.
Ognuno di noi sente
propria l'importanza
dell'amicizia e dello stare
insieme. In fondo il fatto
di suonare è anche un
pretesto per miscelare
insieme vite ed
esperienze di vario
genere.
Infatti, a distanza di
tempo, anche se
qualcuno di noi, per varie
esigenze, non partecipa
più attivamente al
gruppo,il rapporto umano
rimane ben saldo e pieno
di calore, così per aver
sempre presente
"l'entusiasmo", che
faceva parte di te, lo
abbiamo scritto sui nostri
berretti.
Quest'estate lo si vedrà
in tante situazioni di festa:
dalla Montagna Pistoiese,
alle colline senesi, al
centro delle città toscane
e perfino in televisione.
Basta rimanere in ascolto
sulle frequenze del "vento
musicale", quel vento che
sicuramente arriva anche
a te, Sergio... lassù.
Il Collettivo
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Ciao bell'uomo con gli occhiali .....e' passato poco piu' di un anno da quando ci siamo salutati...non sai che cosa sei riuscito a creare.....l'allegria,l'aggregazione,le parole,le scorribande fantasiose,il senso di appartenenza.....o forse lo sai e lo sapevi gia' nel '73....Eri gia' avanti di un bel po'.....L'altra sera eri con noi a Pracchia,e coi ragazzi della Folkloristica,che non smettero' facilmente di ringraziare......Durante la festa per il loro 4° anno e in mio onore,ti abbiamo visto guardarci da sopra il boccascena col tuo solito sorriso intenso e sereno......
El Com 6 aprile 2007
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LA BICICLETTA NUOVA......(ago 07)
Avete in mente la sensazione che prova un bambino quando gli regalano una bicicletta nuova nuova per la prima volta…..?Stupore,allegria,eccitazione,fantasia che galoppa, vento di liberta’ nelle vene,voglia di non scendere piu’da quel sellino……Non e’ semplice comprimere nell’inchiostro di una pagina tutto questo….Ma forse e’ il parallelo piu’ calzante,quando ti trovi per strada,in mezzo a tante persone che a volte nemmeno conosci,e canti e suoni la musica delle “tue “ strade,”musica”,per dirla alla Soriano Caporali “nata la’…dove la terra pende”……Spesso noti curiosita’nelle facce di chi ti ascolta,e si chiede da dove sia uscita questa piccola folla di musicanti canori (con buona pace per i cani….)un po’folli…..Eppoi,quando un giovane sente quelle note e si distrae per un attimo,vede che alla sua destra c’e’ un signore anziano che sorride nel ricordare il proprio passato evocato da quelle melodie,e dall’altra parte guardando un po’ piu’in basso, una bambina lo tira per i pantaloni felice di quella atmosfera da vecchio cortile di una volta…eh si…..difficile spiegare come tutte queste armonie riuniscano in un momento ragazzi e quelli che “erano” ragazzi un po’di tempo fa….la potenza di queste cose ed il loro potere magico di avvicinare le generazioni,in un momento storico in cui le divisioni tra persone di eta’ diverse sono sempre piu’ marcate,a volte non si riesce a comprendere….ma…e’ cosi’…..Forse perche’ il vuoto e la solitudine angosciano un po’ l’epoca che stiamo vivendo,le persone si stringono di piu’tra loro in maniera spontanea,sentendo cantare in ottava rima,o semplicemente battendo le mani per “partecipare”,per “esserci” in quel momento di spensieratezza e felicita’……Quest’anno il calendario del “Cantar Maggio” e’ stato particolarmente ricco e pieno di allegria….Abbiamo in qualche caso sfidato la sorte meteorologica contraria,che ci ha regalato nella prima meta’ del mese di Maggio bronchiti e raucedini a bizzeffe…..Senza stare qui a fare un elenco delle tappe percorse in questo nostro “itinerario”,un ringraziamento e’ doveroso a tutte quelle persone (ed erano tante davvero) che hanno accompagnato la “carovana” nei vari paesi della montagna….e a tutte quelle che “ci credono ancora” e si sono fatte in quattro (ma anche in otto) perche’ si realizzasse un grande”ritorno in piazza” a cantare tutti insieme….E porteremo queste rime ancora in molti luoghi,montani e non,durante tutto il resto dell’anno…Forse non lo sai,Sergio,ma se siamo ancora qui e se di anno in anno il nostro entusiasmo cresce e’in gran parte merito del tuo sguardo intenso e sereno che spesso vediamo al nostro fianco per strada,o anche tra le quinte di un teatro come un “emerito”e discreto regista che scandisce i nostri ritmi irregolari e diseguali,e li rende piacevoli e ricchi di energia.Grazie.
Il Collettivo
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LA BLUESMOBILE
(ovvero per tacer del pilota…)
(Gazzetta di Campo Tizzoro - ago 08 )
Quando John Landis nel
1980 tiro’ fuori dal cilindro il film dei Blues Brothers,di sicuro non aveva la
sensazione di quanto esplosivo sarebbe stato quel suo modo originale di
raccontare uno spaccato di America cosi’…immaginata,scanzonata,possibilista e
fantasiosa….Gia’,quella stessa America che i nostri ragazzi degli anni’40
vedevano dalla coperta dei bastimenti transoceanici quando ci arrivavano e
se,ci arrivavano…..Un sogno cullato e sospirato da chi aveva negli occhi la
guerra,la fame,la poverta’…..Schiene rotte,notti insonni,in balìa delle
intemperie…..Eppoi,una volta di la’,un futuro,se e quando c’era,pieno di
speranze e di voglia di sorridere…..Un futuro che poi non per tutti si
realizzava,e allora,con la testa tra le mani e la faccia triste,faceva versare
lacrime amare col desiderio di guardare il mare che dall’altra parte bagnava la
spiaggia della casa paterna,in Italia….O guardare le montagne innevate,uguali a
quelle da cui quei ragazzi erano partiti,e che per molti rappresentavano il
punto dove un giorno ritornare,da vincitori…..Com’era cambiata quell’America,a
guardarla con gli occhi dei Blues Brothers…Grazie anche alla forza e l’ingegno
dei giovani stranieri di quel dopoguerra,che in mezzo a mille problemi,avevano
lavorato duro per emergere e per ottenere un poco di rispetto….Adesso,poco piu’
in la’ della porta di casa,nel Mediterraneo,quella stessa sensazione di
“America” la vivono in tanti,che sbarcano stremati,con gommoni rudimentali,sulle
nostre spiagge.Come se la storia si ripetesse,e avesse continue cuspidi seguite
da depressioni immense,a girare,in una roulette infinita….rien ne va plus….e
quando la pallina si ferma,ecco la’il destino,pronto a scrivere di nuovo una
storia,una vita,un finale…..Jake ed Elwood Blues,i fratelli protagonisti di quel
film,non immaginavano a quali e quante palline avrebbero dato il via in quel
vortice di goliardia,e alle vite che avrebbero ispirato con le loro paradossali
goffaggini e un umorismo geniale…E un punto di partenza lo trovarono anche loro
: una giusta causa,una molla che avrebbe fatto scattare il meccanismo,una carica
vitale per travolgere le ingiustizie…..La raccolta di denaro per “fare del bene”
per ragazzi ancora meno fortunati di loro….Ecco che torna in piedi la vecchia
band,e dopo alterne peripezie va a finire nel negozio di un eclettico Ray
Charles che mostra loro tutta la sonorita’ di un vecchio piano elettrico,fulcro
da dove ripartire per sfidare la sfortuna……Ci voleva a quel punto del film
“IL”personaggio chiave,che desse motivazione e continuita’ a quelle note
musicali,ricche di fascino e di storia delle loro tradizioni,e prendesse per
mano quella strampalata band,accendendo la miccia…..Ci piace pensare che al
volante di quella Bluesmobile, la “Dodge Monaco” del ’73,ci sia tu,Sergio…..In
fondo quel viaggio cosi’ intenso e originale del Collettivo e’ partito con te
proprio in quell’anno…e ce ne vuole per fermarci…..pistaaaaaaaa!!!!!!!
IL COLLETTIVO
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L’IMMAGINARIO COLLETTIVO
(Gazzetta di Campo Tizzoro - ago 09)
TEMPI STRETTI E CURVE DI
TERZINE…..SE PER TEMPO SI INTENDE TUTTO QUELLO CHE E’ NECESSARIO A STAR DENTRO A
UN TUFFO CARPIATO NEL VORTICE DELLA FANTASIA E DEL LASCIARSI TRASCINARE TRA LA
GENTE,CON TANTI SPAZI, E POSTI DA VEDERE…..ASSALITI DAL DUBBIO CHE NON SIA IL
CASO DI ANDARCI A FAR VEDERE PERBENE ANCHE NOI…MA DA UN LUMINARE DELLA
PSICOLOGIA CHE CI POSSA SPIEGARE IL PERCHE’ AVVIENE TUTTO QUESTO…..
NEL MEZZO,TRA UN DUE
QUARTI (O MAGARI,MEGLIO UN’OTTAVA…) E UN QUARTINO (DI BUON VINO,AMMALIATORE COME
LA “MALVAGIA”,SI,“MALVAGIA” E NON “MALVASIA”…) SI INTRAVEDONO OCCHI E
SOPRACCIGLIA D’APPENNINO….E NON SOLO QUELLI NATI UN PO’ IN SALITA,MA ANCHE TANTI
ALTRI,MAGARI DI PIANURA, CHE SI ACCORGONO DI AVERE QUALCHE LONTANA ECO O RADICE
(O BARBA,PER DIRLA IN MONTAGNARDO) CHE LI PORTA A MIRARE UN PO’ PIU’ IN SU,PER
SERENARE INSERENATE O UN CANTARMAGGIO DI PENDIO…..
ALLERGIA ALLA SCONTATEZZA,ALLEGRIA
NELLO STARE IN BARAONDA.
NELL’IMMAGINARIO
COLLETTIVO,CHE POI MAGICAMENTE SI TRASFORMA IN ENTUSIASMO,SI SENTONO GLI ECHI DI
VOCI CHE IN UN PASSATO NEMMENO TROPPO LONTANO,CREAVANO FIGURE QUASI EPICHE,DI
FATTI E PERSONAGGI A LORO MODO STRANI,CHE A FROTTE SI SAREBBERO POI
RITROVATI,GUARDA CASO, LUNGO IL NOSTRO CAMMINO.
MISTERO.
CON L’ORECCHIO TESO
ALL’INDIETRO,SI ODONO SUONI O CONTRASTI CIGOLANTI E STRIDENTI TRA UN POVERO E
UN RICCO,COME OGGI SUCCEDEREBBE,IN MANIERA MALEDETTAMENTE ATTUALE,TRA UN
CASSAINTEGRATO E UN FAZIOSO SPECULATORE….E GIU’, NELLA CAMBUSA,TUTTO NELLA
PIGNATTA,PER FONDERE BATTUTE SACRIPANTI E DISSACRANTI,IN UNA SARABANDA DI
EMOZIONI CHE SFERZANO TUTTI E QUATTRO I VENTI…..
SI SUONA A BATTER
CASSA,MANTICI E CORDIERE, E TUBI FINO QUASI A SVALVOLARE, E QUANDO CI DOMANDANO
“CHE CASSA..?” RIFLETTIAMO UN PO’ SUL O SUI BATTENTI…..IN PARTE QUELLO CHE
REALIZZEREMO CON LA “CASSA” DELLE NOSTRE CIDDI’NCISIONI,VERRA’ DEVOLUTO SOTTO
FORMA DI STRUMENTI MUSICALI NUOVI,AGLI AMICI DEL GEMELLATO “COLLETTIVO
FOLCLORISTICO IVORIANO” DI UN VILLAGGIO AFRICANO DELLA COSTA D’AVORIO, VILLAGGIO
CHE POTREBBE ESSERE COME QUELLO DI CAMPO TIZZORO,SOLO CHE E’ UN CINQUE-SEIMILA
CHILOMETRI PIU’ A SUD,E HA UN BEL PO’ DI GRATTACAPI SERI,COL SOLE CHE QUASSU’
SORRIDE E LAGGIU’ SECCA LA TERRA E L’ACQUA….
SPERANZA.
DA NOI AVVIENE QUELLO CHE
DI SOLITO SUCCEDE NELLE CATEGORIE PROTETTE,MA AL CONTRARIO….OGNI QUINDICI
MUSICISTI “NON ADATTI” DOVREBBERO CONCEDERNE PER LEGGE UNO “NORMALE”,MA NON SI
ARRIVA MAI A FAR QUEL NUMERO….ASPETTEREMO….NEL FRATTEMPO CI VIBRANO ADDOSSO LE
PAROLE DI UN GUITTO CON GLI OCCHIALI CHE DICEVA:“SIETE AMICI,E QUESTO SI PUO’
FARE…”….SENZA FAR COGNOMI,E SENZA TANTI VOLI PINDARICI,COME LUI SOLEVA
ESSERE,SCOPRIAMO OGGI CHE ALCUNI “FOLCLORISTICI” SI RITROVANO LAUREATI NELLE
PIU’DISPERATE E DISPARATE FACOLTA’UNIVERSITARIE,COME QUELL’UOMO LI’,CHE IN PIU’
AVEVA UNA LAUREA “HONORIS CAUSA”NELLA FACOLTA’ DELLA “VITA SOCIALE”….E ANCHE IN
MEZZO A SPESSE INQUIETUDINI SUL FUTURO,IL TIMONE E’ SEMPRE BARRA (O BIRRA) A
DRITTA…A TUTTO VAPORE…. O VINO,FATE VOI….
GRAZIE SERGIO,DA TUTTO IL COLLETTIVO
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