Cristo, la Primavera!
(Roma Mar-2001)

 

Che enorme differenza tra l’inverno e la primavera! L’inverno è pioggia sferzante, tramontana, freddo intenso, gelo, ghiaccio. I fiori e gli uccelli dicono: "E’ la fine!" Sembra che l’inverno non finisca mai, la natura giace in un sonno di morte, gli alberi scheletriti sembrano alzare i loro rami, come a chiedere pietà, ed ecco, d’improvviso, viene la primavera, le gemme esplodono, i primi timidi fiori, il canto armonioso degli uccelli, il riso argentino dei fanciulli, il cielo più azzurro di sempre, nuova vita, forza, calore, luce.

Anche, sulla terra, circa migliaia di anni fa, l’inverno spirituale, imperava: l’inverno dell’idolatria, dell’ignoranza, dell’odio, delle tenebre spirituali. L’uomo si scaldava al fuoco del male, ed ecco, in Betlem, sbocciò la Rosa di Saron, il Giglio della valle, e portò la Primavera sulla faccia della terra, portò salvezza, gioia, guarigione, liberazione. Lui fece cantare il cuore delle persone umili, povere di spirito, i quali Lo hanno seguito, amato e adorato.

Quanti cuori, sono stati ristorati dalla Primavera di Cristo: c’era, ad esempio, un povero folle, nel suo spirito, c’era l’inverno più triste; era stato incarcerato molte volte, ma aveva rotto le sbarre della prigione, e ora era fuggito per i cimiteri, e urlava: la gente aveva il terrore di quest’uomo. L’uomo era nudo e si picchiava con delle pietre ed era tutto insanguinato, di sangue rappreso. Alle volte, quando la luce della ragione rischiarava la sua mente, pensava: "Come sono miserabile! Solo! Non c’è nessuno che sia più solo di me, al mondo, senza moglie, senza figli, senza amici! Sono un morto tra i morti!" Alle volte, invasato dallo spirito demoniaco, gridava: "Io sono la forza, io posso rompere tutto, sono il distruttore, sono la libertà senza confini, sono un fuorilegge, e nessuno può prendermi, e nemmeno incatenarmi".

Cristo vide, da lontano, in ispirito, il triste inverno della sua anima, e disse ai suoi: "Andiamo all’altra riva". Appena Gesù mise piede in terra, l’uomo folle lo vide, si precipitò verso di Lui e cadde ai Suoi piedi: aveva capito che, solo, Dio poteva liberarlo da quella terribile malattia, chiamata follia.

Cristo lo liberò e l’uomo guardò in viso il Cristo, suo Dio, e gli disse: "Solo Tu, hai potuto liberarmi. Sono leggero. Mi sento un altro, mi sento bene. Tutto è nuovo. E mattina nel mio cuore. Come è bella la vita! E’ primavera nel mio cuore! Tu sei la Vita! Grazie, Signore, grazie di tutto, Padrone della mia vita. Fammi venire, per sempre, con te".

Il Cristo disse: "No, vai a casa tua a raccontare le cose grandi che Iddio ha fatto verso di te". E quest’uomo, poco prima finito, inutile per la società, divenne il primo evangelista in terra pagana, divenne il primo araldo dell’Annuncio della Vita.

L’umanità, purtroppo, è come questo folle: è morta nel male, distrugge la sua anima, ama le cose morte, ma poi viene il Signore, cambia i cuori, porta la Primavera nell’anima di chi lo accetta, la gente viene salvata, è la vita che canta, che ama, che adora.

Sì, Cristo ha sofferto l’inferno delle persecuzioni: fu catturato, fu accusato, fu condannato, flagellato, coronato di spine. Pilato, in quel tempo, era indeciso: "Che farò di Gesù?" gridò. La moglie di Pilato, nel palazzo regale, era agitata, aveva fatto un sogno: aveva visto un fiume meraviglioso, con alberi, fiori, uccelli, tutto cantava, e lei adorava, e gli angeli cantavano. Poi, in un attimo, tutto fu silenzio: le foglie e i fiori appassirono, il fiume fu cosparso di nebbia, gli uccelli fermarono le loro ali e smisero i loro canti, gli angeli velarono il loro capo. Essa si chiese perché ci fu un tale mutamento. Un angelo le disse: " Noi soffriamo col nostro Dio che soffre. Cristo è Dio manifestato in carne: i giudei vogliono ucciderlo, e tuo marito, sebbene si cura dell’innocenza di Gesù, sta per spandere il sangue innocente. Vai, corri ad avvisarlo". Procula, moglie di Pilato, si svegliò, fece avvisare suo marito, ma Pilato si fese beffe del messaggio di un donna, fece condannare all’infamante supplizio della croce.

Vicino al Cristo, al Calvario, c’erano due ladroni: uno era pieno di sé, ma l’altro seppe che Cristo non era come gli altri criminali, perché pregava per i Suoi carnefici. Il brigante disse: "Questo non è un uomo qualsiasi; non è possibile pregare Iddio, che perdoni i Suoi assassini". Rivolgendosi a Gesù, esclamò: "Signore, Signore, ricordati di me, quando sarai entrato nel Tuo Regno". E Gesù, pieno di maestà e di misericordia, gli disse: "In verità, oggi, Io ti dico, che tu sarai con Me nel Paradiso". Il ladrone sentì la Primavera eterna e celeste, inondare l’anima sua, sentì il canto di mille angeli, udì il suono di mille arpe, e morì felice, salvato all’ultimo attimo della sua vita.

Anche Cristo morì, ma, ecco, tre giorni dopo, la grande esplosione spirituale: "Cristo risorse! Cristo vive nei secoli!"

La Primavera è rinata, per sempre, nel mondo. "L’inverno è passato, il tempo delle grandi piogge è andato via, i fiori si vedono sulla terra e il tempo del cantare è giunto, e si ode la voce della tortora, nella nostra contrada, e il fico ha messo i suoi bei frutti, e le viti fiorite rendono odore".

Cristo ascende al Cielo, il Regno della Primavera eterna, tutto è in festa, gli angeli spalancano le loro ali e intrecciano voli di gloria, e tutti i redenti prendono le arpe e suonano e cantano a squarciagola, tutto il Paradiso è in festa, perché il Cristo dalle mani forate, è tornato Vittorioso! Vincitore del peccato, del Diavolo, della tomba, dell’inferno, della Morte!

Colui che ha creato la Primavera non potrebbe mettere la Primavera nel tuo cuore? Non saprebbe Iddio, mettere in te, una nuova forza, un nuovo sangue, una nuova vita? Cristo è un Grande Iddio, vuole mettere, in te, la gioia del Paradiso, la gioia della Vita eterna! Tu che ascolti la Parola, credi, abbi fede, afferra Cristo, e la Resurrezione verrà nella tua anima. Il tempo del cantare, in ispirito, è giunto! Non temere! Il Signore ti ama. Ecco la felicità eterna! Cristo ti dona i desideri del tuo cuore. RingraziaLo di tutto: vivi nella Primavera di Dio, vivi in Cristo, e Lui vivrà in te, e tu sarai una nuova persona, felice, entusiasta, alla lode del Tuo Dio meraviglioso e eterno! &

 Luciano Crociani