Cristo, la quiete
(Roma Mar-2001)

 

Guerra, rumori di guerre, ovunque la guerra sulla terra!

Da quando Caino ha ucciso Abele, la pace è morta. Va sempre peggio, su questo pianeta. Quante guerre! Basta girare la manopola del video televisivo, basta sentire la radio, basta vedere i giornali e il globo terracqueo è diventato un arsenale da guerra, pronto a esplodere. La terra è divisa a metà fra due superpotenze, fra l’Europa e l’America, le quali, tutte e due hanno le grandi stanze dei bottoni, per controllare tutto il loro sistema di distruzione nucleare. Quanto tempo, ci vorrà un pazzoide qualunque, invasato da potenze demoniache, premerà senza controllo i bottoni della stanza della morte, per la distruzione totale dell’umanità?

Siamo sull’orlo dell’annientamento dell’uomo, e anche, della creazione.

La bocca dell’uomo parla di pace, ma nel suo cuore c’è l’odio. L’uomo vorrebbe la pace, ma ha perso la strada della pace, nel labirinto dell’orgoglio, dell’egoismo, del successo, del peccato. La legge del più forte, impera: il pesce grande, divora il piccolo. Ma allora dov’è la pace? Non ci sarà mai la pace, per l’individuo, per le nazioni, per la terra?

C’è una via d’uscita? C’è un modo di scampare la nostra vita? Sì, ci dice il Libro della Verità, la Bibbia: la pace è nell’Eterno, e in Colui che è stato mandato, in un Uomo solo, in un Unico Dio, manifestato in carne. Lui, il Figlio di Dio, Gesù Cristo. Ottocento anni, prima che Lui venisse a nascere, molti profeti avevano annunciato la Sua venuta: "Il Figlio di Dio ci viene dato, e il comando del mondo è stato messo sulle Sue spalle, e il Suo Nome è il Meraviglioso, l’Iddio Forte, il Principe della Pace, l’immagine del Grande Iddio invisibile"

Cari, la pace è Una Persona: Cristo. Egli nacque nella mangiatoia più povera, secondo la vista dell’occhio umano, ma l’Eterno preparò, in quella notte, una corale di angeli, aprì il sipario dell’infinito, e questa schiera celeste, cantò: "Gloria a Dio nei cieli altissimi e pace in terra..." Era venuta la Pace per chi La voleva riconoscere e L’accettava: pastorelli umili e scienziati dall’Oriente, vennero e Lo adorarono, vedendo il quel neonato, l’adempimento di migliaia di profezie: omaggio del lavoro e della scienza nel futuro Re.

I Suoi genitori, quando Lui ebbe otto giorni, Lo portarono al tempio di Gerusalemme, perché fosse presentato a Dio, ed ecco, un vecchio, chiamato Simeone, si fa strada tra la confusione della folla, prende in braccio il Fanciullino, dà gloria a Dio, senza vergogna, e poi esclama: "Ora, io posso morire in pace, perché i miei occhi hanno visto la Salvezza dell’Eterno, verso tutti i popoli. Ho visto la Luce da illuminare le genti, ho visto la Gloria d’Israele!"

Tutti erano sbalorditi e si domandavano: "Chi sarà mai, questo fanciullo?"

E Lui crebbe nel silenzio, nella fatica, nella povertà, nel lavoro, ubbidiente, fino a che lasciò tutto per andare a portare la Parola di pace al mondo, al mondo senza pace, e tutti furono ristorati, guariti, vivificati, tranquillizzati, liberati dalla Sua Parola, piena d’autorità.

Un giorno Lui fu invitato a pranzo da un grande personaggio, un Fariseo, Simone: mentre si mangiava, una donna scivolò, letteralmente, ai piedi del Maestro, glieli abbracciò, pianse a calde lacrime su essi, glieli asciugò con i suoi capelli, glieli unse con un olio odorifero, venuto dall’Himalaia.

Simone, il Fariseo, era scandalizzato del Maestro, che non cacciasse via quella donna, come una cagna, e pensava tra sé: "Ma che profeta è questo? Se solo sapesse che razza di donna, è quella stesa bocconi, ai Suoi piedi!"

Il Maestro, calmo, alzò il volto, verso il Fariseo: "Simone, devo dirti qualcosa: un grande signore aveva due debitori: uno gli doveva mille lire, l’altro un miliardo di lire. Siccome nessuno poteva rifondere il proprio debito, il signorotto cancellò il debito, a tutti e due. Chi pensi che debba avere più gratitudine, verso il signore?" Simone rispose: "Beh, penso colui al quale è stato condonato di più".

"Certo, rispose il Maestro, hai direttamente risposto. Tu mi hai invitato, e non mi hai dato, neanche un bacio della pace; e questa donna, ha tanto baciato i Miei piedi. Tu non mi hai dato un bacile d’acqua, per lavarmi i piedi polverosi, e questa donna, li ha lavati, con le sue lacrime. Tu non mi hai dato nemmeno un asciugatoio, e lei, ha asciugato i miei piedi, con i suoi capelli. Tu non hai sparso profumo sul Mio capo, come è l’usanza verso l’ospite, ma questa donna, mi ha unto i piedi di profumo eccellente. Simone, io ti dico, che i peccati di questa donna, anche se sono tanti, sono stati perdonati, perché ella ha molto amato".

Poi, Gesù, voltosi alla donna, disse: "Sei perdonata da tutti i peccati. Sei salvata dall’ira avvenire. Vai in pace".

E Maria Maddalena sentì una pace ineffabile, perché Cristo pronunciò la Parola e creò perdono. Egli pronunciò pace e creò pace. Egli salvò e creò salvezza. Quella donna ebbe la forza di non peccare più, perché aveva incontrato Dio, l’Iddio della Pace, della Verità e della Salvezza.

Anche, per te, è questa promessa: tu che ascolti, e l’anima tua si avvicina a Lui, e senti il fascino della Sua vita, della Sua morte e della Sua resurrezione, e senti, la miseria della tua vita, così vuota e inutile, il fallimento del tuo essere, Lui ti ama, ti accoglie nelle Sue braccia, ti difende contro il male, ti perdona, e dice a te, che hai fiducia immensa in Lui, a te, che senti di odiare il tuo male, il tuo peccato, anche la tua vita, Lui dice: "Vai in pace! Sei salvo dall’inferno! Sei salva dal Demonio!"

Gesù entrò in Gerusalemme, circondato da migliaia di persone, che osannavano il Suo Nome: ragazzi, ragazze, bambini di ogni età, vecchi di ogni età, avevano gli occhi risplendenti d’amore per Lui, mentre inneggiavano alla gloria del Signore. Era un trionfo.

I rappresentanti della religione si rodevano il fegato, per l’invidia che li consumava, ma in mezzo a questa apoteosi, Lui alza una mano, ferma il fiume dei canti, e piange; il Suo corpo, viene scosso dai singulti, e grida, in direzione della città: "O Gerusalemme, se tu, almeno oggi, avessi riconosciuta la pace, che è venuta in te, ma ora è troppo tardi. Sarai distrutta, insieme ai tuoi figli, perché non hai riconosciuto il tempo della visita di Dio".

Caro, cara, questo è il tempo per te, della visita di Dio: il Cristo vuole entrare nella tua vita, con una vera quiete: accettaLo, non rifiutarLo, Lui solo è la pace! Pace a te, che stai lontano o vicino, a Dio. Apriti all’onda della pace, che t’ investe, tutto. Chiudi gli occhi ed apri il cuore ed accetta la pace del Cristo, e dì: "Gesù, ho sbagliato tutto, ma ho capito che, in Te, c’è perdono. Vengo a Te. Ti ringrazio perché Tu sei la mia Quiete! Egli è la Fonte della Pace, del tuo essere immortale: Gesù Cristo, il Cristo di Dio, la Quiete eterna! &

Luciano Crociani