Storie per Bambini: Il Missionario Pietoso
(Roma apr-2004)

 

 


Un giorno un missionario di nome John decise di andare a visitare un monastero che si trovava su delle montagne altissime.

Per la strada incontrò un altro uomo, il cui nome era Chang, che faceva la stessa strada, così camminarono insieme.


Dopo un po’ Chang disse a John: dobbiamo affrettarci perché questa notte è molto fredda e dobbiamo arrivare al monastero prima di notte.

Dopo circa mezzora che salivano per il sentiero di montagna hanno sentito dei lamenti provenire da un piccolo burrone a fianco. Un uomo, per il buio e il ghiaccio sul sentiero, era scivolato nel burrone e non riusciva a risalire perché aveva una gamba rotta.



Chang disse a John: non possiamo fermarci, fa troppo freddo, rischiamo di morire congelati.

Ma John non se la sentiva di lasciar morire un poveretto senza provare ad aiutarlo.

Così scese nel burrone per soccorrere il disgraziato mentre Chang proseguiva nel suo cammino da solo.

Con grande fatica John si caricò l’uomo sulle spalle e risalì sul sentiero per riprendere il cammino verso il monastero.

Ad un tratto vede un uomo accovacciato per terra, si ferma, era proprio Chang, purtroppo non c’era niente da fare, era morto di freddo.

In quel momento ha avuto paura di non farcela più neppure lui, specie con il poveretto sulle spalle, ma ha chiesto l’aiuto e la forza a Dio ed ha proseguito il cammino.


Quando finalmente ha visto il monastero ha raccolto tutte le poche forze che gli restavano per superare gli ultimi metri che sembrava non finissero mai, quindi ha avuto appena la forza di bussare al portone prima di cadere a terra svenuto per la stanchezza.


L’indomani, quando il sole era già alto, John si è svegliato in un letto e vicino a lui c’era un monaco che gli stava dando una bevanda calda. Il missionario ha chiesto subito del poveretto che aveva portato sulle spalle ma gli è stato risposto che non ce l’aveva fatta, ed era morto molto tempo prima di arrivare al monastero.


Allora ho fatto una così grande fatica inutilmente? Esclamò John, ma il monaco rispose: questa notte è stata la più fredda che ci sia mai stata e se sei ancora vivo devi ringraziare proprio il poveretto che avevi sulle spalle, che con il suo corpo ti ha protetto dal freddo e lo sforzo che hai fatto per portarlo ha fatto aumentare la circolazione del sangue non permettendo il congelamento.

Così John, con un atto di pietà verso un poveretto per salvargli la vita, ha salvato la propria.

Carlo Galioto