Al momento giusto

(Roma 05-2010)

 

Marco 14:3  Gesù era a Betania, in casa di Simone il lebbroso; mentre egli era a tavola entrò una donna che aveva un vaso di alabastro pieno d'olio profumato, di nardo puro, di gran valore; rotto l'alabastro, gli versò l'olio sul capo. Alcuni, indignatisi, dicevano tra di loro: «Perché si è fatto questo spreco d'olio?  Si poteva vendere quest'olio per più di trecento denari, e darli ai poveri». Ed erano irritati contro di lei. Ma Gesù disse: «Lasciatela stare! Perché le date noia? Ha fatto un'azione buona verso di me. Poiché i poveri li avete sempre con voi; quando volete, potete far loro del bene; ma me non mi avete per sempre.  Lei ha fatto ciò che poteva; ha anticipato l'unzione del mio corpo per la sepoltura. 9 In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei»”.

Questo episodio particolare che ci fa vedere come a volte il desiderio di una persona di fare un'azione buona può essere contrastato, può essere interpretato male. Gesù qualche capitolo più indietro aveva già annunziato che sarebbe stato dato in mano di iniqui e che sarebbe stato ucciso e questa donna probabilmente, nel momento in cui ha preso coscienza di questa cosa, avrà cominciato a pensare: mi farebbe piacere poter ungere il corpo di Gesù, mi farebbe piacere preparare il suo corpo, fare qualcosa per lui ma chissà se potrò farlo, se avrò l'opportunità, chissà se avrò il tempo, chissà dove sarà Gesù!

Si sarà posta tutte queste domande finché prende la decisione di fare qualche cosa che sembrava assolutamente fuori del tempo, fuori dal momento, fuori da quello che poteva essere la logica per tutti gli altri: questa donna prende l’alabastro di olio così prezioso, così raro e lo versa su Gesù.  Ed ecco subito delle critiche, subito gli attacchi: ma che cosa hai fatto? Qualcosa di così prezioso sprecato così! Ma Gesù interviene dicendo: lasciatela stare perché le date noia?  E aggiunge una cosa molto importante: “lei ha fatto ciò che poteva! Ha anticipato l'unzione del mio corpo per la sepoltura”.

Attraverso altri versi della Scrittura possiamo notare che altre donne hanno cercato di ungere  il corpo di Gesù ma non ci sono riuscite! Infatti leggiamo nel Vangelo di Luca 23:50 “C'era un uomo, di nome Giuseppe, che era membro del Consiglio, uomo giusto e buono,  il quale non aveva acconsentito alla deliberazione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatea, città della Giudea, e aspettava il regno di Dio.  Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù.   E, trattolo giù dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo mise in una tomba scavata nella roccia, dove nessuno era ancora stato deposto.” Questo è successo il venerdì sera, “Era il giorno della Preparazione, e stava per cominciare il sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea, seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e come vi era stato deposto il corpo di Gesù. 56  Poi, tornarono indietro e prepararono aromi e profumi. Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento.  Quindi anche altre donne avevano desiderio di ungere il corpo di Gesù,  hanno preparato aromi e profumi e aspettavano la domenica mattina per andare alla tomba dove era stato posto il Signore. Ma leggiamo in Luca 24:1  Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparati. 2  E trovarono che la pietra era stata rotolata dal sepolcro. 3  Ma quando entrarono non trovarono il corpo del Signore Gesù.”

Trovarono che la pietra era rotolata, Gesù non c'era più! Avevano il desiderio di ungere corpo di Gesù, avevano desiderio di fare qualcosa di buono e di prezioso per lui ma era troppo tardi, Gesù era risorto! Capite? Questa donna ha fatto una cosa che sembrava fuori del tempo, sembrava che non era il momento giusto ma quando lei ha unto Gesù era il momento giusto!

Lei ha fatto ciò che poteva!”, capite quanto sia importante cogliere il momento giusto in cui lo Spirito Santo ci chiama a fare qualche cosa? Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi! Noi dobbiamo essere sensibili alla Parola di Dio, sensibili alla Sua voce, alla voce dello Spirito quando ci dice di fare qualche cosa. E quello è il momento in cui dobbiamo farla!

Può succedere che qualcuno ci prenderà in giro! Può succedere che ci dobbiamo esporre! Può succedere che può sembrare che stiamo facendo qualcosa di sbagliato, ma non ha importanza! C'è qualcuno che apprezzerà la nostra ubbidienza se facciamo quello che possiamo al momento giusto!

 

Giuseppe di Arimatea

Consideriamo Giuseppe di Arimatea, in quel momento Gesù sembrava in disgrazia, non sembrava il trionfatore che è entrato in Gerusalemme con tutte le palme, non sembrava Colui del quale dicevano “ecco il re viene”, non sembrava niente di tutto questo!  Era stato crocifisso, sembrava un perdente, sembrava sconfitto dagli eventi, sembrava qualcuno con cui era meglio non immischiarsi. Ma Giuseppe di Arimatea sente un peso nell’anima, va da Pilato e gli dice: “dammi il corpo di Gesù”. Così si è esposto apertamente, in quel momento ha mostrato di essere interessato a Gesù, interessato a quello che Gesù ha insegnato. Quindi lui pur essendo un uomo ricco, un uomo di rilievo nella società di quel tempo si è esposto, ha fatto una cosa al momento giusto e con la sua ubbidienza ha adempiuto la profezia della Scrittura. Ha dovuto pagare un prezzo, quello di esporsi, quello di subire sicuramente delle critiche ma lui lo ha fatto perché ha sentito da parte di Dio che era il momento giusto!

Giuseppe d'Arimatea si è esposto perché era in suo potere prendersi cura del Corpo di Gesù.

 

 

La donna dal flusso di sangue

Un altro spunto di riflessione ce lo dà la donna dal flusso di sangue, Matteo 9:20 ci dice la Scrittura che c'era una gran calca, tutti cercavano di stare vicino a Gesù e questa donna prende una decisione: se io riesco a toccare la veste di Gesù sarò guarita! Avrà anche pensato alla gente che era intorno al Maestro, che cosa penserà, qualcuno mi prenderà in giro, qualcuno potrà non apprezzare quello che sto facendo. Ma lei ha sentito che era la cosa giusta da fare, quello era il momento, non ce ne sarebbe stato un altro! Ed allora ecco che con tutte le sue forze è partita per andare a toccare la veste di Gesù, e che cosa ha ricevuto? Una pronta guarigione dopo dodici anni di malattia, di sofferenza e di cure mediche!

Quello che era in suo potere la donna lo ha fatto, poteva toccare la veste di Gesù.

 

Zaccheo

Guardiamo Zaccheo Luca 19:2, anche lui un uomo influente, un uomo importante però pur volendo non riusciva a vedere Gesù a causa della sua statura bassa, non riusciva ad avvicinarsi a Gesù! Pensate che era un onore salire su un albero per vedere Gesù? Comunque si esponeva, si esponeva ad essere preso in giro ma Zaccheo ha capito che quello era il suo momento! Lo Spirito Santo gli aveva rivelato che quello era il momento in cui doveva esporsi perché sarebbe cambiata la sua vita, doveva salire sull'albero, vedere Gesù, vedere il Signore e questa decisione è stata premiata perché Gesù lo ha incoraggiato, lo ha invitato a scendere e gli ha detto: “ecco io vengo a desinare in casa tua”.

Zaccheo poteva salire sull’albero per vedere Gesù e lo fece attirando l’attenzione del Signore e poi al verso 8  Ma Zaccheo si fece avanti e disse al Signore: Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo”.

 

Bartimeo

Un altro episodio molto bello ce lo racconta il Vangelo di Marco 10:46 che dice “E come Gesù usciva da Gerico con i suoi discepoli e con una gran folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco mendicante, sedeva presso la strada. Udito che chi passava era Gesù il Nazareno, si mise a gridare e a dire: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!” Chissà quanti ciechi c'erano in quel tempo, chissà quanti ciechi hanno sentito che Gesù passava, ma questo Bartimeo ha colto l'attimo, ha sentito che era il suo momento!  Qualcuno gli ha detto: stai zitto,  taci, dai fastidio! Ma lui gridava più forte! Era il suo momento, non poteva lasciarselo scappare.  era qualche cosa che lui doveva fare in quel momento e come risultato ha ricevuto risposta dal Signore, infatti al verso 49 “E Gesú, fermatosi, ordinò che lo si chiamasse. Chiamarono dunque il cieco dicendogli: «Fatti animo, alzati, egli ti chiama!» 50  Allora egli, gettando via il suo vestito, si alzò e venne a Gesú. 51  E Gesú, rivolgendogli la parola, disse: «Che vuoi che io ti faccia?» Il cieco gli disse: «Rabboni, che io recuperi la vista!» 52  E Gesú gli disse: «Va la tua fede a ti ha guarito». E in quell'istante recuperò la vista e si mise a seguire Gesú per la via.

 

Natanaele

Ancora un altro esempio lo troviamo nel Vangelo di Giovanni 1:45  Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui, del quale hanno scritto Mosé nella legge e i profeti: Gesú da Nazareth, il figlio di Giuseppe». E Natanaele gli disse: «Può venire qualcosa di buono da Nazareth?». Filippo gli disse: «Vieni e vedi».” Natanaele non era convinto, a ragione secondo le Scritture, che potesse venire il Messia da Nazareth perché era stato profetizzato che sarebbe nato a Betlemme. Quindi lui conosceva le profezie ed aveva ragione del suo atteggiamento ma Filippo gli dice “vieni e vedi”. Non ti fermare qui, non ti fermare a questo dubbio, non ti fermare a questa situazione, non ti fermare, vai avanti!  vieni e vedi” e quando lui andò da Gesù fu confermato che veramente aveva davanti il Messia!  Natanaele non sapeva che Gesù era nato a Betlemme, perché lo chiamavano Gesù di Nazareth, ma il suo desiderio genuino di conoscere il Signore, di incontrarlo, lo ha aiutato da essere liberato da ogni dubbio.

 

Il tetto scoperchiato

Un ultimo episodio da considerare lo troviamo in Luca 5:19 “Non trovando modo d'introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e, fatta una apertura fra le tegole, lo calarono giù con il suo lettuccio, in mezzo alla gente, davanti a Gesù.” Se analizziamo attentamente quest'episodio notiamo una determinazione che fa spavento, queste persone che non si fermano davanti a niente! Volevano portare questo paralitico ai piedi di Gesù e lo hanno fatto! Hanno analizzato gli ostacoli e hanno trovato il modo di superarli per raggiungere l’obiettivo! Era la cosa da fare in quel momento ed era in loro potere farla!

 

Se ritorniamo alla nostra protagonista iniziale e alle parole che Gesù ha detto di lei “lei ha fatto ciò che poteva” ci possiamo porre una domanda: che cos'è che noi possiamo fare e non facciamo? Tutti questi esempi che abbiamo citato dalla Scrittura ci parlano di persone che potevano fare qualcosa e l'hanno fatta! Considerando queste persone possiamo immaginare quante altre persone hanno avuto la stessa possibilità di conoscere Gesù e non lo hanno conosciuto.

 

Il nostro atteggiamento davanti all’opera di Dio

Questa settimana ho partecipato a una conferenza fatta da medici cristiani i quali hanno mostrato l'evidenza scientifica della guarigione. Noi siamo abituati a vedere delle guarigione nella nostra vita o nella vita dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, grazie a Dio che il Signore opera ancora in mezzo al Suo Popolo perché Egli è lo stesso ieri oggi e in eterno. Anche io sono arrivato alla fede attraverso una guarigione fisica,  un osso o forse due (tibia e perone) che si sono messi a posto grazie alla mano potente di Dio però non ho avuto una evidenza scientifica del miracolo, nel senso che io non ho la radiografia del momento prima della preghiera in cui c’era una frattura e la radiografia dopo la preghiera nella quale era sparita la frattura! Invece la cosa particolare di questa conferenza è che questi medici hanno mostrato scientificamente quello che era prima la condizione di alcuni miracolati e la loro condizione dopo che erano stati oggetto della preghiera. Ogni miracolo presentato è stato accompagnato da tutta la documentazione relativa, quindi c'erano delle radiografie,  delle analisi, endoscopie, e quindi hanno mostrato questa documentazione relativa a prima e al dopo la guarigione. Tale documentazione è stata poi illustrata e spiegata da professori, da fisici, da chirurghi, e l’effetto è sicuramente diverso quando un miracolo viene illustrato dal punto di vista tecnico medico, è stata una esperienza molto bella. Una delle testimonianze che hanno presentato è stata attraverso il filmato di una musicista norvegese, questa signora era un'insegnante di musica, suonava il violino e il pianoforte.  Partecipando a una festa, mentre ballava, è scivolata e con la mano sinistra ha cercato di appoggiarsi all’indietro e con questo movimento le si è rotto il polso con una frattura particolare (frattura di Colles).  Dopo diverse operazioni subite le era rimasto il pollice bloccato, non lo muoveva più, la mano riusciva a piegarla solo leggermente così come le altre dita. Un documento mostrato riportava che il movimento delle sue dita era intorno al 5% rispetto a un movimento normale che può fare un dito e le hanno detto che non avrebbe più potuto suonare piano e né il violino, al massimo l’organo. Lei ha preso a calci il pianoforte e lo ha venduto ed ha ha buttato il violino sotto il letto. Ha passato sei anni di inferno perché a lei piaceva suonare, le piaceva la musica, le piaceva insegnare ma non poteva fare niente di tutto ciò tranne che insegnare violino con una sola mano. Dopo sei anni si è trovata a casa del pastore Svein Magne Pederson dove era andata per la disperazione e dopo aver parlato un po’ la moglie del pastore le chiede: “lei è la musicista Margaret Beresford che ha avuto tanti guai col polso”?  Ho pregato tanto per lei affinché venisse da noi per un aiuto, per ricevere una preghiera per la sua mano! Il pastore non sapeva niente di ciò ma davanti a questa evidenza, la risposta alle preghiere della moglie,  le ha messo la mano sul polso ed ha fatto una semplice preghiera. La musicista raccontava nel video che mentre il pastore pregava il suo pollice è impazzito, è incominciato a girare, è incominciato a girare e non si fermava più. Per 10 minuti (ha raccontato poi l’amico che l’accompagnava), le dita della mano hanno suonato tutti i pezzi che lei conosceva.  Sentiva brividi nella mano, erano sei anni che non la muoveva in quel modo, sentiva brividi per tutto il corpo, una cosa bellissima, una sensazione bellissima di gioia, brividi di vittoria!

Perché ho raccontato di questo miracolo? Condividendolo con una collega, questa si è emozionata, le sono venute delle lacrime sentendo dell'opera di Dio.  Condividendolo  con un vicino di casa questi mi ha detto: “ma quello era un fatto psicologico, il polso si era bloccato per un fatto psicologico!” Usando un po' di razionalità, un po' di logica, senza essere esperti di medicina, possiamo capire che non siamo di fronte a una malattia psicosomatica, li è un problema ortopedico! Non poteva essere psicologico.

Per che cosa è il tuo momento giusto!

 lei ha fatto ciò che poteva” capite che cosa significa?

  • al momento opportuno fare la decisione giusta?
  • Al momento opportuno aprire gli occhi?
  • Al momento opportuno accettare una situazione che può comportare anche un disagio, può comportare anche di esporsi, può comportare anche di essere presi in giro?

Se tu sei un ateo, va bene, ma davanti alla guarigione di un polso con evidenza scientifica cerca di essere obbiettivo, non puoi rifugiarti dietro al “può essere un fatto psicologico”! Cerca di essere obiettivo, cerca di aprire il cuore!

Cos'è che oggi noi possiamo fare? Cos’è alla nostra portata? Qual è la cosa preziosa che tu puoi mettere ai piedi del Signore? La cosa preziosa che tu puoi spandere per il Signore? Che cos'è che tu puoi fare oggi? Che cosa è che puoi fare non fai? Che cos'è che nelle tue possibilità?

Forse ci sarà un prezzo da pagare! Ma se tu lo fai riceverai benedizioni! L’episodio di questa donna ci insegna che noi possiamo ricevere benedizioni da Gesù se facciamo quello che è in  nostro potere al momento giusto, quando il Signore ce lo chiede, quando il Signore ci parla, quando il Signore ci guida, c'è un momento giusto per fare le cose che non può essere troppo prima né troppo dopo, c’è il momento giusto e quello lì è il momento in cui possiamo fare ciò che è in nostro potere. Questo donna l’ha fatto e quello che Gesù ha detto si è verificato: “dovunque sarà predicato il Vangelo anche quello che costei ha fatto sarà raccontata in memoria di lei!” Noi oggi stiamo adempiendo quello che Gesù ha detto, stiamo parlando di questa donna, della sua meravigliosa azione verso il Signore Gesù che è degno delle nostre cose più preziose e degno delle nostre cose migliori perché Lui è il signore, è il Re dei re, il Signore dei signori e a Lui diamo tutta la gloria perché è benedetto in eterno!

 

Carlo Galioto