Chi è da Dio, ascolta le parole di Dio

(via del Grano apr-2011)

 

Giovanni 5:24  In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.

Giovanni 20:31 Ma queste cose sono state scritte affinché voi crediate che Gesú è il Cristo il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.

Il premio che Gesù promette è la vita spirituale che inizia dal momento in cui lo accettiamo come personale Salvatore e prosegue per l’eternità, in contrapposizione alla morte spirituale. Ma il modo in cui questa vita spirituale viene presentata all’umanità non è lo stesso usato nella nostra società. Siamo abituati a ricevere depliant e volantini, nelle cassette della posta, con tutti i tipi di pubblicità, siamo bombardati dai messaggi pubblicitari attraverso cartelloni, TV, giornali. Nei supermercati si cerca di mettere dei prodotti in offerta in ogni reparto con metodologia per invogliare le persone a comprare anche ciò che non è in offerta. A volte ci costringono nei percorsi obbligati per farci passare davanti a tutti gli scaffali…

Qual è la pubblicità che fa Dio?

Giovanni 6:14 Allora la gente, avendo visto il segno che Gesú aveva fatto, disse: «Certamente costui è il profeta, che deve venire nel mondo». 15 Ma Gesú, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo.

Guardate un po’, era stata fatta la moltiplicazione dei pani, erano stati sfamati circa 5000 persone, immaginate che messaggio pubblicitario era a disposizione di Gesù e dei discepoli! Cinquemila persone che avevano ricevuto pane e pesce in abbondanza! E dopo questo grande miracolo, ci dice la Scrittura, volevano farlo re. Pensavano: abbiamo trovato chi ci provvede da mangiare, quale miglior re? Ma Gesù che cosa fa? Si ritira tutto solo.

Ho pensato a noi, che cosa avremmo fatto noi in una situazione del genere? Sicuramente ne avremmo approfittato, pensando che in quella situazione avrebbero ascoltato il messaggio, dopo un miracolo così grande sicuramente ci avrebbero ascoltato. Ma Gesù non fa così! Si ritira tutto solo e il motivo lo troviamo nei versetti che seguono:

Giovanni 6:26 Gesú rispose loro e disse: «In verità, in verità vi dico che voi mi cercate non perché avete visto segni, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati. 27  Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna, che il Figlio dell'uomo vi darà, perché su di lui il Padre, cioè Dio, ha posto il suo sigillo».

Gesù, conoscendo il loro cuore, ha visto che lo cercavano per il pane, non perché avevano visto il miracolo. Nel loro cuore non c’era il desiderio di cercare la potenza che aveva operato il  miracolo, non c’era l’attenzione per chi aveva potuto fare una cosa simile, ma c’era il pane, c’era l’interesse materiale.

Quando noi cerchiamo il Signore per qualche interesse materiale, quando Lo cerchiamo per il dono e non per il donatore stiamo andando fuori strada! Dio va cercato perché è il donatore, per quello che Lui è e non per quello che ci dà.

Il Signore si ritira tutto solo, aveva una grande possibilità per insegnare, per proclamare il Vangelo ma non ha fatto niente, perché? Si è comportato in maniera contraria alla pubblicità che viceversa cerca di attirare, anche con falsa pubblicità per attirare le persone, a volte con messaggi che ingannano. Gesù aveva la verità ma sembrava che non la volesse condividere, sembrava che si rifiutasse, perché? C’erano dei cuori che non lo cercavano con sincerità e con onestà!

Giovanni 6:35  E Gesú disse loro: «Io sono il pane della vita chi viene a me non avrà mai piú fame e chi crede in me non avrà mai piú sete.

C’è un messaggio forte, voi cercate il pane ma io sono il pane della vita. Se noi, spiritualmente parlando, mangiamo di altro pane avremo ancora fame, beviamo di altra acqua che non sia la presenza del Signore, avremo ancora sete.

Ricordo quando a 22 anni e mi chiedevo: “che cosa devo fare per essere soddisfatto, in quanto le cose che facevo non mi davano abbastanza. Perché c’era sempre qualche cosa che mi mancava? Perché c’era una insoddisfazione sempre presente nella mia vita? Eppure sembrava che non mi mancava niente! Ma mi mancava il Signore, il pane della vita! E tutto quello che avevo in potere di fare non bastava, c’era sempre questa fame e sete spirituale per cui non riuscivo a soddisfare la mia anima.

Possiamo andare a Dio con le nostre forze?

Giovanni 6:39 E' questa la volontà del Padre che mi ha mandato: che io non perda niente di tutto quello che egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. 40  Questa infatti è la volontà di colui che mi ha mandato: che chiunque viene alla conoscenza del Figlio e crede in lui, abbia vita eterna»

Noi non possiamo andare a Dio con le nostre forze, non ci riusciamo, non basta la nostra cultura, né la nostra sapienza e nemmeno la volontà, non sono sufficienti. La nostra mente non può conoscere Dio (Rom. 8:7), noi con le nostre forze non possiamo conoscere Dio, né capirlo! Che cosa possiamo fare? Possiamo andare quando siamo attirati dal Signore. E’ Lui che ci attira con funi d’amore ma non per ingannarci, Egli non vuole “venderci” nessun prodotto, perché non ha bisogno di venderci niente. Egli possiede tutte le ricchezze di questo mondo, ha tutto sotto controllo, ma il suo attirare è per grazia, per amore, per misericordia, per compassione. A chi vuole dare questo il Signore? A tutti coloro che si dispongono, che lo vogliono ascoltare.

Giovanni 7:37 Or nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesú si alzò in piedi ed esclamò dicendo: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. 38  Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva».

Ecco qual è la chiave, “Se qualcuno ha sete, venga a me e beva”, non possiamo andare da Gesù se non abbiamo una sete spirituale dentro di noi, se non percepiamo questo bisogno del Signore! Tante persone dicono: io non ho bisogno di Dio, sto bene così! Ma sono chiacchiere, sono parole, non è la verità perché poi quelle stesse persone non hanno pace nel loro cuore, non si sentono complete, non si sentono soddisfatte, in quanto  in loro manca qualche cosa. La cercano nelle soddisfazioni materiali, nelle cose materiali illudendosi che quello che ricevono da quelle cose può bastare. Chi è disoccupato pensa che l’importante è avere un lavoro, si illude che se avrà un lavoro starà bene! Chi è single pensa che gli manca la compagna! Chi è sposato e senza figli può pensare che gli mancano i figli! Chi non ha una casa pensa che gli manca la casa! C’è sempre qualche cosa a cui diamo la responsabilità della nostra insoddisfazione, ma questa è causata dalla mancata presenza di Dio nella nostra vita! “Chi ha sete, venga a me e beva”, abbiamo bisogno di Lui nella nostra vita

Anche i sui fratelli lo prendevano in giro e gli dissero:     

Giovanni 7:3 «Parti di qui e va' in Giudea, affinché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. 4  Nessuno infatti fa alcuna cosa in segreto, quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente, se tu fai tali cose, palesati al mondo».

Il loro ragionamento era logico, razionale “fai tanti miracoli, ma perché li fai di nascosto? Fatti vedere, mostrati!” Era un discorso logico, ma non era l’obiettivo di Gesù, Egli non faceva i miracoli per mettersi in mostra, per attirare l’attenzione della gente o per fare spettacolo e nemmeno per pubblicizzare la sua missione, ma faceva i miracoli per compassione, Egli vedeva il dolore delle anime che soffrivano. Voleva dare conforto alle anime stanche e assetate, infatti dice la Scrittura: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo” (Mat 11:28). Venite a me, dove andate a cercare il vostro riposo? E’ un’illusione, solo Gesù può dare riposo alle anime nostre. Gesù non voleva fare spettacolarità ma semplicemente incontrare dei cuori bisognosi.

Chi riconosce il Cristo?

Giovanni 1:45 Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui, del quale hanno scritto Mosé nella legge e i profeti: Gesú da Nazareth, il figlio di Giuseppe».

Natanaele risponde: “che cosa può venire di buono da Nazareth?” Mi sono chiesto come mai Gesù non faceva niente per dimostrare che non era nato a Nazareth? Come mai permetteva che ci fosse questo equivoco sul luogo della sua nascita, che fosse chiamato “Gesù da Nazareth”? Gesù era nato a Betlemme e c’era stata una profezia in Michea 5:2 che diceva: “Ma tu, o Betlemme Efratah,  da te uscirà per me colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini sono dai tempi antichi, dai giorni eterni”, ma Egli non smentiva il nome con cui era conosciuto, perché? Non sarebbe stato più semplice chiarire questo equivoco? Gesù non lo ha voluto fare per non permettere che le persone si fermassero alla superficialità di quello che si diceva, solo delle persone attente e senza pregiudizi potevano cogliere negli insegnamenti e nelle opere l’impronta del Messia. Chi cercava veramente Dio si sforzava di capire Gesù, il Suo messaggio, guardare attentamente quello che Lui faceva. Chi era desideroso di trovare la verità sarebbe stato soddisfatto. Natanaele, che era un uomo integro, in un primo momento risponde: “che cosa può venire di buono da Nazareth?” e Filippo gli dice: “vieni e vedi!” Natanaele andò, e quando parlò con Gesù scoprì l’autorità, scoprì la freschezza del messaggio di Gesù, scoprì veramente chi gli stava davanti e gli disse: “Maestro, tu sei il Figlio di Dio tu sei il re d'Israele” (Giov. 1:49). Perché Natanaele ha potuto riconoscere in Gesù di Nazareth il Messia? Perché egli era onesto, era sincero, cercava con tutto il cuore il Messia e non si è soffermato sul come veniva chiamato “Gesù da Nazareth”! Le persone che veramente cercano il Signore non si soffermano alla superficialità, non si soffermano a una chiesa che può essere più o meno giusta o sbagliata, non si soffermano alle formalità giuste o sbagliate che siano, non si soffermano alle cose materiali. Chi cerca veramente Gesù va a fondo, studia, prega, si impegna. E queste sono le persone che cerca il Signore, che potranno essere suoi discepoli, che lo potranno servire, desiderosi di trovare la verità, desiderosi di scoprire chi è Dio e che non si fermano all’apparenza delle cose.

Giovanni 8:12 E Gesú di nuovo parlò loro, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita».

Questo versetto ci indica che prima dobbiamo seguire e dopo arriva la luce. Ci sono delle situazioni in cui non ci è tutto chiaro, ma è allora che dobbiamo avere fede nel Signore. Quando noi incominciamo a seguirlo, dopo arriverà anche la luce, dopo arriverà anche la certezza, Gesù disse a Tommaso: “tu hai creduto perché hai visto e perché hai toccato,  beati quelli che non hanno visto e hanno creduto”. “chi mi segue non camminerà nelle tenebre” forse ci sono momenti in cui non tutto è chiaro e limpido, ma se noi abbiamo fiducia nel Signore poi ci sarà chiarito, Dio premia la fede, Dio premia coloro che col cuore sincero e puro lo cercano.

Giovanni 8:30 Mentre egli diceva queste cose, molti credettero in lui. 31 Gesú disse allora ai Giudei che avevano creduto in lui: «Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; 32  conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».

Molti hanno creduto per quello che Lui diceva ma non basta credere per essere discepoli del Signore, bisogna dimorare nella sua Parola per conoscere la verità che ci renderà liberi dal peccato e dalle catene del diavolo. Non basta un credere superficiale, un credere formale, ma “se dimorate nella mia parola, se siete attaccati alla mia parola, se vi sottomettete alla mia parola! Allora sarete veramente miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.” Chi è la verità? E’ Cristo! La verità che ci fa liberi. C’è una verità profonda che possiamo conoscere quando siamo vicini al Signore, una verità che deve entrare nel nostro cuore, una verità che deve rompere tutti i legami che abbiamo col mondo, nella nostra carnalità, nelle nostre passioni, una verità che deve entrare potentemente nel nostro cuore e deve prendere il sopravvento. Il Regno di Dio deve essere nella nostra vita, Gesù vuole essere il Signore della nostra vita, solo allora la verità ci potrà rendere liberi!

Cosa possiamo fare per attirare le persone?

Alla fine quali sono le persone che cercano il Signore? Quali sono le persone che possono andare al Signore?

Giovanni 8:47  Chi è da Dio, ascolta le parole di Dio; perciò voi non le ascoltate, perché non siete da Dio».

Ecco cosa Gesù Diceva ai Farisei e perché non faceva pubblicità, ecco perché Gesù non sfruttava i miracoli per attirare l’attenzione, perché non si faceva ingannare dai facili entusiasmi. “chi è da Dio ascolta le parole di Dio”. Non è necessario fare compromessi o cercare di attirare le persone, possiamo fare tutta la pubblicità che vogliamo, ma se le persone non sono da Dio non ascolteranno. Quale era l’obiettivo del Signore? Non quello di fare pubblicità ma quello di essere a posto col Padre, fare e operare secondo la volontà del Padre. Gesù diceva: “io faccio le opere che il Padre mi mostra”.

Quale è il nostro obiettivo? Non quello di fare pubblicità, Gesù non ne ha bisogno ma piuttosto quello di essere noi a posto con Lui e quando raggiungeremo tale obiettivo, Dio attirerà le persone a noi! Noi saremo canali di benedizione, fiumi di acqua viva per coloro che il Signore attirerà a noi. Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Ecco perché è importante essere noi a posto con il Signore e in questa condizione ci darà modo di parlare con efficacia a coloro che sono da Dio. Quindi non serve fare pubblicità, non serve fare la moltiplicazione dei pani a 5000 persone, attirare 5000 persone che vogliono solo pane, solo mangiare, solo cose materiali. No, è importante che noi possiamo essere fiumi di acqua viva per coloro che sono da Dio.

Come facciamo a sapere coloro che sono da Dio? Sono coloro che hanno sete del Signore, sete della Parola di Dio. Quindi qual è il nostro compito? Essere secondo la volontà di Dio, operare secondo tale volontà, cercare la faccia di Dio come faceva Gesù. Lo cercavano per farlo re e Lui si rifugiava sul monte a pregare, a cercare la comunione col Padre. E’ questo che anche noi dobbiamo fare, cercare il Signore con sincerità, cercarlo con verità, con tutto il cuore, con tutta l’anima per avere la Sua benedizione nella nostra vita.

Dio ci ama, vuole il nostro bene e non vuole nient’altro da noi, non ci vuole vendere nessun prodotto, non ha bisogno e interesse a venderci niente perché viene a noi solo per amore, il sacrificio che ha sofferto è solo per amore! E’ stato fatto uno studio sul dolore che si può provare nella crocifissione dal punto di vista medico ed è qualcosa di straziante, atroce, doloroso. Perché l’ha sofferto Gesù? Perché ha scelto di affrontare una prova così grande? Per amore, solo per amore, perché Egli ci ama e vuole che noi abbiamo la vita eterna. “In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia Parola e crede a Colui che mi ha mandato ha vita eterna e non viene in giudizio ma è passato dalla morte alla vita”. Questo è quello che il Signore vuole per noi, che passiamo dalla morte del peccato, dalla morte della lontananza da Dio, dalla morte del dominio del diavolo, passiamo alla vita eterna in Cristo Gesù. E la vita eterna inizia già ora, già adesso siamo nella vita eterna se abbiamo conosciuto il Signore, se siamo stati rigenerati, se lo abbiamo accettato nella nostra vita con tutto il cuore, con tutta l’anima, allora siamo già nella vita eterna.

Quindi quale dovrà essere il nostro obiettivo? Essere a posto con il Signore, cercarlo con tutto il cuore, con tutta l’anima e Lui ci benedirà e riempirà la nostra vita e a Lui sia la gloria in Cristo Gesù che è benedetto in eterno.

Carlo Galioto