Legge o Grazia?

(Roma 24-01-2008)

 

Galati 2:11Ma quando Cefa fu venuto ad Antiochia, io gli resistei in faccia perch'egli era da condannare. 12 Difatti, prima che fossero venuti certuni provenienti da Giacomo, egli mangiava coi Gentili; ma quando costoro furono arrivati, egli prese a ritrarsi e a separarsi per timor di quelli della circoncisione. 13 E gli altri Giudei si misero a simulare anch'essi con lui; talché perfino Barnaba fu trascinato dalla loro simulazione. 14 Ma quando vidi che non procedevano con dirittura rispetto alla verità del Vangelo, io dissi a Cefa in presenza di tutti: Se tu, che sei Giudeo, vivi alla Gentile e non alla giudaica, come mai costringi i Gentili a giudaizzare? 15 Noi che siam Giudei di nascita e non peccatori di fra i Gentili, 16 avendo pur nondimeno riconosciuto che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma lo è soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù affin d'esser giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della legge, poiché per le opere della legge nessuna carne sarà giustificata”

 

L’Apostolo Paolo ha faticato non poco in tutta l’Epistola ai Galati per cercare di spiegar loro la differenza fra giustificazione per le opere o per la Grazia. Egli mette davanti ai Galati le due scelte: se decidete di voler essere salvati per le opere automaticamente siete sotto maledizione, perché? Ce lo dice in “Galati 3:10 Poiché tutti coloro che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perché è scritto: Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica!”, in quanto dal momento che nessuno riesce ad essere perfetto, non riuscendo a seguire tutta le Legge si pone sotto maledizione per la parte che trasgredisce. Ma al contrario, chi si affida alla grazia si pone sotto la legge spirituale espressa al verso 11Or che nessuno sia giustificato per la legge dinanzi a Dio, è manifesto perché il giusto vivrà per fede“. La spiegazione di tutto ciò è nel sacrificio di Gesù Cristo che essendo morto al nostro posto ha preso su di se la nostra maledizione come dice il verso 13Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: Maledetto chiunque è appeso al legno)“. Tanti altri versi della Scrittura chiariscono molto bene la Dottrina della salvezza per grazia per cui non ci dovrebbero essere dubbi su questo.

 legalità o libertà nello Spirito?

Il problema che hanno dovuto affrontare i responsabili di Chiese nel corso dei vari secoli è stato quello di trovare il giusto equilibrio fra la legalità e la libertà nella vita quotidiana dei credenti. La legalità per evitare che nelle Chiese subentrasse l’anarchia e ognuno facesse come gli pare. La libertà per evitare che la legalità schiacciasse i credenti con regole e statuti che tolgono allo Spirito Santo la possibilità di muoversi liberamente come Egli vuole.

Non c’è dubbio che un credente nato di nuovo, che ha realizzato una vera esperienza di rinnovamento interiore, che si sottomette alla volontà di Dio, che si fa condurre dallo Spirito Santo non ha bisogno di regole umane perché si gestisce da solo. Ma è per tutti così?

fanciulli e persone mature

Se analizziamo la vita dentro una casa con bambini vediamo che ci sono una serie di cose che vengono loro vietate, alcune per la loro incolumità (fuoco, scale, salire sui balconi, corrente elettrica), altre per l’incolumità stessa delle cose (cristalli, vasi pregiati, elettrodomestici, documenti importanti). Finché i bambini non sono in grado di discernere bene il valore e il pericolo delle cose che li circondano hanno bisogno di “leggi” che li proteggano. L’Apostolo esprime molto chiaramente questo concetto nei versi “23 Ma prima che venisse la fede eravamo tenuti rinchiusi in custodia sotto la legge, in attesa della fede che doveva esser rivelata. 24 Talché la legge è stata il nostro pedagogo per condurci a Cristo, affinché fossimo giustificati per fede. Da ciò possiamo trarre un prezioso insegnamento: ognuno di noi ha bisogno della “Legge” fin quando non è abbastanza maturo per vivere nella libertà della Grazia di Dio. Quindi le regole ci aiutano a essere preservati dalla schiavitù del mondo e delle sue mondanità “Galati 4:3 Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo tenuti in servitù sotto gli elementi del mondo“. Scorgiamo un processo che si compie dentro di noi e nel quale possiamo essere protagonisti o passivi spettatori.

secondo la carne o secondo lo Spirito?

Paolo ricorda ai Galati la storia dei figlioli di Abramo, e mette in evidenza che “4:22 uno dalla schiava, e uno dalla donna libera 23 ma quello dalla schiava nacque secondo la carne; mentre quello dalla libera nacque in virtù della promessa. 24 Le quali cose hanno un senso allegorico. L’allegoria dei figli di Abramo la viviamo nella nostra vita dove notiamo lo scontro fra i desideri della carne che ci vogliono portare a schiavitù “chi pecca è schiavo del peccato” e i desideri dello spirito che ci portano a libertà. La vecchia natura prigioniera del peccato contro la “nuova creatura” generata dallo Spirito Santo attraverso la nuova nascita. Chi decide l’esito di questo scontro?

i due lupi

Un vecchio capo indiano parlando ai suoi nipotini, riguardo alla vita e all’importanza di avere sani valori, disse loro: “Dentro di me ci sono due lupi che litigano:

·        Uno è il lupo della malvagità, della paura, dell’’ira, dell’invidia, del dolore, del rancore, dell’avarizia, dell’arroganza, del risentimento, dell’inferiorità, delle bugie, dell’orgoglio, della superiorità, dell’egocentrismo.

·        L’altro è il lupo della bontà, della gioia, della pace, dell’amore, della serenità, dell’umiltà, della dolcezza, della generosità, della benevolenza, dell’amicizia, della simpatia, della verità, della compassione e della fede.

E sapete, io credo che questa stessa lotta avviene dentro ogni persona sulla terra.”

I ragazzi rimasero pensierosi, ed uno di loro domandò al nonno:

“Nonno, quale lupo vincerà?” Il vecchio capo tribù indiano rispose semplicemente: “Quello a cui darai da mangiare!”

In ognuno di noi ci sono tutti questi sentimenti, sia belli che brutti; essi sono come le bestie affamate e, a secondo di chi alimenteremo, l’altro deperirà e morirà. Tu quale lupo vuoi far crescere dentro di te: quello della malvagità, o quello del bene?

 

Perché le regole?

Nessun anziano di Chiesa ha interesse a opprimere i credenti che la frequentano, ma il desiderio è quello di preservare le anime dalle cadute. Le regole possono aiutare a questo se sono vissute come un “pedagogo”, cioè un insegnante che ci conduce alla maturità spirituale. Ma perché un insegnamento sia positivo deve essere accettato con umiltà e senza ribellione.

L’Apostolo conclude la sua bella Epistola mettendo in guardia. Se viviamo secondo la carne i nostri frutti saranno manifesti “Galati 5:19 Or le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, 20 idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, 21 sètte, invidie, ubriachezze, gozzoviglie”, così come se viviamo secondo lo Spirito “22 Il frutto dello Spirito, invece, è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza”, ma ognuno di noi sarà responsabile di quello che seminiamo, o per goderne adesso e per l’eternità o per soffrirne ora e per l’eternità, “Galati 6:7 Non v'ingannate; non si può beffarsi di Dio; poiché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà. 8 Perché chi semina per la propria carne, mieterà dalla carne corruzione; ma chi semina per lo Spirito, mieterà dallo Spirito vita eterna”.

 

Carlo Galioto